26.ma  DOMENICA   -  B   :  “FOSSERO  TUTTI  PROFETI !”

 

     Domenica scorsa, Gesù aveva ammonito i Dodici perché li aveva sorpresi a litigare, nell’intento di accaparrarsi un ruolo di prestigio nel Regno annunciato da Gesù. Gesù era intervenuto per spiegare che le esigenze del Regno erano altre: servire e spendersi con amore per gli altri. OGGI, ci risiamo; ma su un altro versante. L’apostolo Giovanni era venuto a riferire a Gesù che un tale stava scacciando i demoni nel suo Nome; “Volevamo impedirglielo – dice Giovanni – perché non ci seguiva”. Giovanni era sicuro di aver fatto la cosa giusta; forse si aspettava pure un encomio. Invece trova Gesù di tutt’altro parere: “Non glielo impedite – ribatte Gesù – perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi”.

     La risposta di Gesù ha l’effetto di un terremoto! Viene a ricordarci che chiunque fa del bene è amico di Dio, anche se “non è dei nostri”. Gesù, uomo senza frontiere, ci invita a mettere da parte gelosie e primogeniture, dal momento che ogni uomo è figlio di Dio. Il Vaticano II° ci ha ricordato che Dio è presente ovunque nasce e si costruisce un progetto d’amore, di pace, di misericordia. “NON E’ DEI NOSTRI”! Quante volte l’ho sentito ripetere, non solo tra i tifosi del calcio, o tra le correnti di partito; ma haimé, anche all’interno dei gruppi e associazioni  ecclesiali; e perfino tra i “devoti”, che tifano per l’uno o l’altro dei carismatici , presenti nel territorio.

     Quel tale non ci seguiva…”: E’ la mentalità gretta del gruppo che pone se stesso al posto di Dio. Amici. Anche noi corriamo questo rischio. I discepoli si credevano gli unici depositari  del potenziale taumaturgico di Gesù. Anche Giosuè – ascoltato nella prima lettura – voleva impedire a Eldad e a Medad di profetare in nome di Dio. Giosuè e Giovanni trovarono scorretto che altri potessero fare ciò che ritenevano di loro esclusiva competenza, in ragione di un loro diritto, in quanto discepoli del Signore. Gesù ci ricorda invece che nessuno può rivendicare l’esclusivo monopolio di Dio. Purtroppo la storia è ricca di episodi in cui l’Istituzione ha tradito l’insegnamento del Maestro, soffocando iniziative, suggerite dallo Spirito di Dio per portare del nuovo nella Chiesa. Si tratta di una mentalità in cui il sospetto e, a volte, una gelosa difesa delle proprie posizioni di potere, che hanno prevalso sulla capacità di ascolto dell’altro.

     Quant’è difficile superare il proprio punto di vista per attivare l’ascolto dell’altro e abbattere  il recinto che ci isola, quando definiamo che uno “non è dei nostri”! Nel Vangelo di oggi, Gesù invita gli Apostoli a uscire da questa logica perversa che non ha niente a che vedere con il Regno di Dio. Chiunque fa del bene – insegna Gesù – è dei nostri! Si può cioè essere uomini di Dio anche senza appartenere ufficialmente alla Chiesa. E’ quindi il momento di chiederci: SE e QUANTO siamo tolleranti verso chi non la pensa come noi; e quanto ciascuno è tollerante verso il proprio coniuge, verso i figli che abbandonano la casa, verso i nostri anziani. La nostra santa Chiesa, amici, non è stata pensata per essere un club di amici, ma come famiglia di Dio, abitata dai suoi figli, soprattutto dai tanti figli che ritornano all’ovile. Nella Chiesa, non costituiscono ostacoli i nostri confini nazionali, né quelli culturali, o religiosi; c’è purtroppo un solo confine, quello costruito dal cuore dell’uomo, quando questo rifiuta Dio.

     Gesù è molto esplicito: “Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome, in verità vi dico, non perderà la sua ricompensa”. Capito, amici? CHIUNQUE ! Non chi decidiamo noi, ma chiunque! E allora, caro Giovanni, non ti scandalizzare più se uno, che non ci frequenta, fa del bene. Sappi che Dio ama ogni uomo; e se tu ami Dio, devi gioire ogniqualvolta vieni a saper che un fratello opera per la giustizia, e per la pace, e la libertà; perché questo è segno che anche quel fratello ama! E chi ama, a qualsiasi etnia, o religione, appartenga, proprio perché ama, è comunque “dei nostri”! anche se non troviamo il suo nome nel Registro dei Battesimi. Fratelli, il cristianesimo nasce e vive con il solo scopo di raccogliere e riunire tutti i figli di Dio dispersi,  Amen.