20.ma  DOMENICA  -  B   :  EUCARISTIA  -  PANE DEL CAMMINO

 

     A commento del Vangelo ascoltato, mi tornano alla mente le parole del canto eucaristico che è stato scelto per un recente Congresso Eucaristico Nazionale. Ecco due strofe: “Il tuo popolo in cammino cerca in te la guida; sulla strada verso il Regno, sei sostegno con il tuo Corpo. Resta sempre con noi, o Signore. E continua: E’ il tuo Pane, Gesù, che ci dà forza, e rende più sicuro il nostro passo. Se il vigore nel cammino si svilisce, la tua mano dona lieta la speranza”. Il canto esprime bene la catechesi eucaristica che Gesù presenta a commento del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ancora una volta, rivolgendosi alla folla che continuava a cercarlo per avere altro buon pane, Gesù dice: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. E – di fronte ai mugugni dei Giudei che lo contestavano per la crudezza della proposta – Gesù si fa ancor più preciso, affermando: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

     Per i Giudei erano parole dure e difficili da capire e da accettare. Gesù pone come condizione, per avere la vita eterna, il mangiare la sua carne e il bere il suo sangue; stessa condizione per poter accogliere la vita di Cristo nella propria e per “rimanere in lui”. La sua carne e il suo sangue vengono dati come cibo e bevanda: nell’Eucaristia Dio si lascia mangiare per essere da noi assimilato ed entrare in circolo nella nostra vita, per trasformarsi per noi in salute del corpo, dell’anima e del cuore: E’ il Pane del cammino, per il nostro pellegrinaggio terreno che ci accompagnerà alla patria eterna. Conosciamo anche storie di Santi che sono vissuti per anni senza assumere nient’altro che l’Eucaristia; non è la norma; è però la prova che l’Eucaristia è l’alimento che sazia tutte le fami dell’uomo.

     E noi, come viviamo le nostre domeniche? La S. Messa è ancora al primo posto nella programmazione del giorno di riposo? Ho mai pensato seriamente alla condizione posta da Gesù per avere la vita: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita”? Ci crediamo veramente? Ci crediamo che nella Comunione, Gesù passa a noi la sua vita, la sua eternità? L’evangelista Giovanni ha voluto insistere su due precise indicazioni: - che il Gesù che si offre in cibo è “disceso dal cielo”; è cioè dono del Padre per noi. – La seconda indicazione  è che Gesù è stato “dato per la vita del mondo”; cioè Gesù è venuto per vivere qui, per noi, la sua passione e morte; e, nella sua morte, ha dato a noi la sua vita, la vita eterna. Viene qui sottolineato il legame stretto che intercorre tra Eucaristia e vita; pensate: solo in questa pagina, questo legame viene ricordato per ben sei volte!

     L’Eucaristia ci consente di entrare in comunione con la vita stessa di Dio; fin d’ora è possibile “dimorare con Dio”!  Fratelli, Gesù ci ha svelato oggi un prezioso segreto di amore: che non solo ci dona vita eterna, ma anche ci coinvolge e ci porta a vivere per Lui; in altre parole, ci porta a cambiare vita. E allora non possiamo chiudere questo tempo di ascolto, senza chiederci se, e quanto, amiamo la Messa; se, e quanto, avvertiamo il bisogno di fermarci davanti al Tabernacolo per un colloquio personale con il nostro Signore Gesù. Mi piace chiudere con la preghiera che abbiamo trovato all’inizio: “O Dio della vita, che in questo giorno santo ci fai tuoi amici e commensali, guarda la tua chiesa che canta nel tempo la beata speranza della risurrezione finale, e donaci la certezza di partecipare al festoso banchetto del tuo regno”.  Amen.