TERZA  DI  PASQUA  -  C   :    “E’  IL  SIGNORE !”

 

     Stupenda questa pagina di Giovanni! E’ potente il fascino di questa terza manifestazione del Risorto. Pietro, dopo le tante emozioni della Pasqua, aveva fatto ritorno al suo lavoro: la pesca. L’avevano seguito i vecchi soci e i nuovi amici; in tutto, sette. E sarà proprio qui, sul lago, dove era avvenuto il primo incontro, che Gesù rinnoverà la chiamata a Pietro e gli affiderà di nuovo la cura pastorale della Chiesa. Forse Pietro non aveva ancora compreso bene il primo invito di Gesù, quando gli disse: “Ti farò pescatore di uomini”. Probabilmente la decisione presa insieme di ritornare alla pesca, era per distrarsi e per dimenticare pensieri, ricordi e amarezze. Ma purtroppo “in quella notte non presero nulla” – annota Giovanni.

     Possiamo solo immaginare la fatica e la delusione di tutti. E’ la stessa delusione che proviamo anche noi quando – dopo aver fatto tutto quello che ci sembrava giusto – le cose non sono andate come si sperava, nonostante tanto impegno e fatica. Ma ecco di nuovo l’intervento provvidenziale di Gesù. Gesù era lì, a riva, non lontano da loro; aveva addirittura preparato un fuocherello, come farebbe ogni mamma, o sposa, per offrire a chi tornava dal lavoro di una intera nottata, una ghiotta colazione con pane fresco e pesce profumato. I discepoli, in barca, si        sentono chiamare: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”  Alla risposta sconfortata e negativa, ecco l’invito di Gesù: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. Ed ecco il prodigio! Nel momento della frustrazione e dell’insuccesso, quando le risorse umane e la perizia vengono soprafatte dal fallimento, ecco farsi presente Gesù.

     Appare di nuovo, per dare ancora i segni della sua presenza d’amore. Pietro, responsabile del gruppo, obbedisce, e si trova con le reti sovraccariche di grossi pesci. E’ Giovanni che, per primo, intuisce la presenza di Gesù e grida a tutti: “E’ IL SIGNORE !”. Ed è l’amore che ha spinto Pietro a tuffarsi in mare, vestito, per raggiungere in fretta il Signore. Quanta gioia e quanta festa! Non tanto per la pesca abbondante, quanto per aver ritrovato e rivisto il Risorto. Ed eccoli, tutti attorno al fuoco per consumare il pasto con il Signore. Fratelli, abbiamo molto da apprendere da questo nuovo incontro. Chissà quante volte, anche noi, prendiamo atto che le reti sono vuote, mentre continuiamo a vantarci di bastare a noi stessi. Pietro era stanco morto e sfiduciato; ma sceglie di fidarsi di quella voce amica che lo invitava a non mollare.

     Ed ecco il miracolo! Pietro, per la seconda volta, deve constatare che è ancora quella Parola a riempire le sue reti. Gesù aveva preparato per loro una squisita prima colazione; è ancora Lui a mettersi a servizio; è sempre Lui a raggiungerli nelle loro delusioni e fragilità; è Lui che interviene per risollevarli dalla sterilità di quella notte, di ogni notte! Par di sentire ancora la sua voce che invita: “Venite a mangiare”!  Fratelli, questa apparizione ci ricorda non solo che dopo ogni notte sorge un’alba di luce e di speranza, ma anche che, dopo ogni prova, sempre riscopriamo presente il Signore. Può fare meraviglia che dopo tante apparizioni del Risorto, i discepoli non sappiano ancora riconoscerlo- L’unico a gridare: “è il Signore!” è Giovanni, il discepolo che Gesù amava. Amici,  occorrono gli occhi dell’amore per riconoscere il Signore. Il vero miracolo di oggi non sono le reti colme di buon pesce, ma l’avere riconosciuto nei segni la presenza del Signore. Solo chi ascolta la Parola di Dio e la vive può captare la sua presenza silenziosa e discreta.

     Quale messaggio offre a noi questo incontro con Gesù? Gesù, prima di inviare gli apostoli nella grande avventura della predicazione del Vangelo in tutto il mondo, vuole ricordare loro che la “pesca degli uomini” è possibile soltanto se si fidano della Parola che li invia. Quando vogliamo fare da soli, il più delle volte, raccogliamo delusione e sconforto. Non dovremmo mai dimenticare due importanti dichiarazioni di Gesù: “Senza di me, non potete far nulla!” e l’altra, più volte ripetuta: “A Dio nulla è impossibile!” Termino con la preghiera che abbiamo ascoltato all’inizio: “Padre misericordioso, accresci in noi la luce della fede, perché nei segni sacramentali della Chiesa, riconosciamo il tuo Figlio, e donaci il tuo Spirito, per proclamare davanti a tutti che “GESU’ E’ IL SIGNORE!”  Amen.  Alleluia.