TERZA DI QUARESIMA  - B -  :   METTERO’ DENTRO DI VOI UNO SPIRITO NUOVO”

 

     L’evangelista Giovanni ci ha fatto conoscere oggi un Gesù inedito. Ci era familiare il Gesù mite, accogliente, misericordioso, paziente, che guariva tutti, ecc. Il Gesù, incontrato oggi, è invece corrucciato; si presenta al tempio con una frusta in mano e, alzando la voce, caccia tutti fuori, dicendo: “Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!”. Sentite con quali espressioni e gesti ci viene presentato; “Fece una frusta – scacciò tutti fuori – getto a terra il denaro – rovesciò i banchi dei cambia valute”. Possiamo solo immaginare lo sconcerto degli addetti all’accoglienza dei pellegrini che cercavano, proprio lì, all’ingresso del tempio,  di cambiare le monete da lasciare come offerta, o che erano venuti a consegnare le primizie dei raccolti e anche gli animali per il sacrificio. Ma come spiegare tutto questo trambusto?

     Gesù ha voluto ricordare che il tempio è stato voluto come luogo sacro, come luogo di silenzio e di preghiera; non di mercato! Poi Gesù approfondisce ulteriormente la definizione del “TEMPIO”, quando afferma: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. E conclude S: Giovanni: “Egli parlava del tempio del suo corpo”. Fratelli, il Gesù che abbiamo incontrato nei Vangeli, si presenta oggi come il NUOVO TEMPIO, dove sempre troveremo anche il PADRE e lo SPIRITO SANTO. Ai Giudei, che gli avevano chiesto un segno che giustificasse la cacciata degli addetti al tempio,  Gesù non solo annuncia di essere Lui il vero Tempio dove incontrare il Padre; ma ci farà sapere anche che Lui – nuovo Tempio – si identifica con ogni uomo e donna, soprattutto se povero o sofferente. Con queste premesse, potremmo allora affermare che Gesù, oggi, è entrato anche nel mio sacrario, con una frustra in mano, per cacciare quanti vi sono entrati abusivamente a creare disordine e morte.

     La prima lettura, tratta dall’Esodo, ci  ha rinfrescato la memoria sui DIECI COMANDAMENTI, dettati da Dio a Mosè sul Sinai; li conosciamo a memoria dal tempo del Catechismo. Oggi - terza Domenica di Quaresima - ci sono stati riproposti per consentire al Signore di entrare con la frustra nel nostro cuore per cacciare gli intrusi e riportare in noi il silenzio e fare, della nostra coscienza, un luogo sacro dove incontrare Dio, nostro Padre. Agitando la frustra, Gesù non ha rovesciato solo i tavoli dei cambiavalute; ha rovesciato anche le nostre coscienze.

     Ogni tanto, i Notiziari ci informano che sta cambiando qualche norma nel Codice stradale; ci facciamo premura di conoscerle per non incorrere nelle multe. Fratelli, il nostro Codice stradale scritto su tavole di pietra sul Monte Sinai, è sempre lo stesso, salvo qualche chiarificazione apportata da Gesù. Chiediamo perdono a Dio per tutte le volte che abbiamo percorso strade sbagliate causando danni a noi e agli altri.  Facciamo una sosta al nostro Pronto Soccorso - il Confessionale - dove Gesù ci attende per dirci che siamo stati perdonati e per darci conferma che il nuovo cammino intrapreso ci porterà, rinnovati, alla santa Pasqua. Nella notte del Sabato Santo,  tutta la comunità si porrà attorno al fuoco benedetto, per poi attingervi la luce che illuminerà il tempio e i nostri cuori, nell’annuncio gioioso che GESU’, NOSTRO SALVATORE, è davvero risorto. Siamo quasi a metà Quaresima! A che livello è la nostra preparazione? Sarebbe già molto se potessimo riconoscere i nostri sbagli, per chiederne perdono e così iniziare il nostro cammino di ritorno a Dio. Dio sempre ci attende; e ogni ritorno è sempre occasione di grande festa in Cielo e nel cuore del convertito,  Amen.