TERZA DI QUARESIMA  -  B   :  GESU’ VUOLE UNA CHIESA SOBRIA E LIBERA

 

     Penso che questa invasione di campo di Gesù, che usa la frusta e spintona, abbia recato fastidio non solo a quanti traevano profitto dai pellegrini, ma anche a tanti cristiani che oggi si trovano davanti a un Gesù diverso da come solitamente incontriamo nelle pagine dei Vangeli: il Gesù pacato, mite, accogliente e paziente, “lento all’ira e grande nell’amore”. Quasi fatichiamo a riferire a Gesù i verbi ascoltati: “Fece una frusta – scacciò tutti fuori – gettò a terra il denaro – rovesciò i banchi dei cambiavalute”. Possiamo solo immaginare lo sconcerto dei presenti e la rabbia degli addetti al servizio dei pellegrini. Ma perché tutto questo? Un raptus di follia? E’ Gesù stesso a darne le motivazioni: “Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato”. Gesù dichiara di non sopportare tutto quel chiasso e disordine nella casa che è del Padre, e quindi anche sua! E’ proprio la dichiarazione che quella è “casa di famiglia” che gli conferisce il potere di decidere come quella casa dovrà essere gestita. E non è tutto qui.

     L’evangelista Giovanni non si accontenta di presentarci Gesù che – al modo degli antichi profeti – ci richiama al vero culto; oggi afferma anche che è Lui – Gesù – il vero tempio. “Egli – precisa Giovanni –parlava del tempio del suo corpo”.  L’accostamento dei due termini “Gesù-Tempio”, sta a significare che è Gesù il luogo dell’incontro con Dio; Gesù è il luogo aperto a tutti, dove potersi riconoscere figli dello stesso Padre e fratelli tra noi. In altre parole, Giovanni ci ricorda che  solo in Gesù possiamo fare  un’autentica esperienza di fraternità. Ecco allora spiegato dove possiamo incontrare il nostro Dio. A Filippo che gli chiedeva: “Signore mostraci il Padre”, Gesù risponde: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,8).

     “Quale segno - chiedono i Giudei – ci mostri per fare queste cose?” Rispose loro Gesù: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”! Risposta che fa crescere  ancor più lo stupore. Gesù annuncia che saranno la sua morte e risurrezione ad assicurare a tutti la salvezza, nella vittoria sul peccato e sulla morte. Fratelli. Giunti ormai allaa terza tappa del nostro cammino quaresimale, ci è chiesto di aprirci a Cristo; forse la sua presenza ci chiede di cambiare qualcosa nella nostra vita; è il caso di ricordare che Gesù non ha rovesciato solo i tavoli dei cambiavalute; ha rovesciato anche la pietra che lo teneva rinchiuso nel sepolcro, per essere per tutti il Vivente, il Liberatore.  Nel Vangelo ascoltato, Gesù butta all’aria tutto; non è rabbia; non è il gesto “politico” di chi promette che “tutto cambierà”; è solo un segno! Per ricordare a noi per ricordare che Dio non si compra, né con i soldi, né con il sangue dei sacrifici. In altre parole, Dio non potrà mai essere proprietà di alcuno: e tantomeno dei Gruppi o Movimenti, né di chi vanta diritti a motivo della bustarella data alla parrocchia. Da quando il Figlio di Dio si è fatto uomo, è possibile adorare Dio solo adorando Cristo, crocifisso e risorto.

     Fratelli, se Cristo dovesse passare oggi nelle nostre chiese, forse dovrebbe ancora farsi una frusta per ripulirci di tante ipocrisie e peccati. Se vogliamo essere veri cristiani, dobbiamo vivere coerentemente, fedeli ai Dieci Comandamenti. E ricordiamoci: sono ancora dieci!!! come Dio li ha consegnati sul Sinai. Poi i nuovi Catechismi ci rinfrescano la memoria sui cosiddetti peccati moderni; eccone alcuni: inquinamento – droga – violenza alle donne – profanazione dell’infanzia – aborto – eutanasia – razzismo – evasione fiscale – mafia – guida spericolata, ecc. Ma il peccato più grave del nostro tempo – ma vecchio quanto il mondo! – è l’indifferenza che spesso va a braccetto con la rassegnazione. Ci ricorda San Bernardo che è più facile convertire un peccatore incallito, che far cambiare vita a un credente sbagliato!

     L’episodio di oggi è un richiamo a lottare  perché la fede diventi vita. “Non chiunque mi dice “Signore, Signore”  entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio”. Questo, fratelli, è parlar chiaro! Lasciamoci purificare. La frusta del Signore è per la nostra purificazione e salvezza.  Amen.