TERZA  DI  QUARESIMA  -  A  :  L’INCONTRO CON CRISTO TI CAMBIA LA VITA

 

     Quanta riconoscenza dobbiamo all’evangelista Giovanni per averci fatto conoscere l’incontro tra Gesù e la samaritana. E’ straordinario questo racconto perché ci consente di scandagliare l’itinerario che ognuno di noi deve percorrere per arrivare alla fede; percorso che ci porta a conoscere meglio il nostro Maestro Gesù, l’unico”Signore” a cui possiamo tranquillamente affidare la nostra vita. Tutto parte da una domanda di Gesù: “DAMMI DA BERE”. Gesù aveva fatto sosta al pozzo, in attesa che qualcuno gli offrisse un sorso d’acqua. Che strano modo – questo di Gesù – di accostarsi all’uomo: assume l’atteggiamento del povero che ha bisogno e che tende la mano per chiedere: “Dammi da bere”! Ma è subito chiaro che la sete di Gesù non veniva soltanto dall’arsura; era piuttosto il desiderio di dare alla donna samaritana – e oggi a noi – “l’acqua che zampilla per la vita eterna”.

     Nell’ora più calda della giornata – racconta Giovanni – una donna arriva al pozzo per attingere l’acqua da portarsi a casa, e lì incontra un uomo che le stravolgerà la vita; un incontro che si era da subito rivelato strano. Era stato strano l’approccio: Gesù, un Galileo, che chiede da bere a una “straniera”! Strana anche l’offerta che Gesù fa, subito dopo, di un’acqua “viva”. E sarà proprio la curiosità di conoscere e di avere un’acqua che “zampilla per la vita eterna” e che estingue ogni sete, a incuriosire la donna e che la spinge a stare al gioco di un dialogo sempre più stringente. Ma, a farla crollare e a farle intravedere in Gesù il Messia, è constatare che Gesù sapeva tutto di lei! Come allora non vedere nella storia della samaritana  anche la storia del nostro itinerario di fede? Gesù, oggi, raggiunge anche noi; raggiunge ciascuno di noi nelle nostre ricerche di appagare la sete di tante cose. E nella nostra ricerca, a volte disordinata,  ecco che si fa presente Dio, a volte proprio nelle sembianze di un viandante occasionale, stanco e assetato.

     L’uomo, per ogni necessità, ricorre all’aiuto di Dio; ma cerca sempre un Dio forte e potente, che risolva i suoi problemi; e mai pensa di incontrare un Dio che l’attende nelle sembianze di un viandante, come è accaduto ai discepoli di Emmaus, o che attende – come al pozzo di Sicar – un bicchier d’acqua. Ecco, molte volte, il nostro Dio viene a cercarci e si immette nella nostra sete, per farci sapere che anche lui ha sete; lo fa per avviare con me un incontro; e, se la cosa riesce, Dio entra nella mia vita e mi farà capire che lui sa tutto di me. Dio ci raggiunge ovunque, perché anche lui ha sperimentato la nostra sete; addirittura Dio ci precede  nella nostra ricerca di soluzione, e si fa trovare proprio là dove sperimentiamo il nostro bisogno. Tutto questo è bene espresso nelle parabole della misericordia. Gesù è il pastore che si muove per cercare la pecora smarrita; è il mercante che gioisce quando trova la perla preziosa.

     Gesù accoglie la donna samaritana con grande rispetto e, con delicatezza, fa sapere di conoscere  i suoi trascorsi sentimentali. La intrattiene con tanta benevolenza, rincorrendo tutte le curiosità, per poterle, alla fine, rivelare la sua vera identità e portarla alla adorazione del Padre. Alla donna che fa riferimento al Messia che tutti attendono, Gesù replica: “Sono io, che parlo con te”. E’ straordinaria la reazione della samaritana: lascia brocca e acqua al pozzo e corre in città, non solo per dire la gioia di una scoperta, ma anche per invitare quanti incontrava a condividerla: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto”. Quella donna era venuta ad attingere acqua e aveva trovato la vita; quell’uomo le era parso così straordinario, che non poteva trattenersi dall’annunciarlo a quanti incontrava.

     Fratelli, anche noi, oggi, abbiamo conosciuto “il dono di Dio”, annunciato alla samaritana. Dovremmo anche noi consegnare il nostro passato alla misericordia del Signore, per correre ad annunciare, con una vita nuova, la gioia dell’incontro che ci ha cambiato la vita, La  samaritana, a sua insaputa, diviene lei stessa sorgente d’acqua. Diventare sorgente! Ecco il miracolo di questa Quaresima! Dovremmo anche noi far sgorgare dal nostro cuore e dal nostro annuncio: speranza, gioia, pace, vita nuova: è il progetto che ci affida il Gesù che anche noi abbiamo incontrato al pozzo di Giacobbe.  Amen.