SS. T R I N I T A’   -   C   :   DIO CI SVELA LA SUA VITA

 

     A scuola di catechismo, abbiamo appreso che sono due i Misteri principali della fede: - Che Gesù è il Figlio di Dio, fatto uomo per la nostra salvezza – e che c’è un solo Dio, ma in tre Persone: la Trinità. Voglio subito chiarire il significato che la Bibbia e la Liturgia danno alla parola “mistero”. “Mistero”sta a indicare una verità, un fatto reale, la cui comprensione esorbita dalle nostre capacità intellettive ; per cui noi non avremmo potuto conoscere quella Verità se Dio non ce l’avesse rivelata. Che – ad esempio – il Gesù storico, nato nell’anno zero e messo a morte da Ponzio Pilato, sia certamente uomo e anche Dio, noi non potevamo saperlo se Dio, il Padre, non ce l’avesse rivelato; verità comunque confermata dalla Risurrezione. Ma è mistero anche che nel Pane Eucaristico sia presente il Gesù, vivo e risorto: lo stesso Gesù nato dalla Vergine Maria: Corpo, Sangue Anima e Divinità. E noi sempre proclamiamo, dopo la Consacrazione: “MISTERO DELLA FEDE!”.

     La festa della SS. Trinità ritorna ogni anno, dopo la Pentecoste, non tanto per accrescere le nostre conoscenze sul mistero, quanto piuttosto per invitarci ad adorare la Trinità che si è rivelata a noi per solo amore. Gesù, il Figlio di Dio, ci ha fatto conoscere il Padre, e poi ci ha confidato che Lui e il Padre sono una sola cosa: “Chi ha visto me, ha visto il Padre” – disse Gesù a Filippo. Di seguito, Gesù ci ha rivelato che, dopo la risurrezione, ci avrebbe inviato lo Spirito Santo, evento che anche noi abbiamo celebrato nella Pentecoste. Ecco, fratelli, Gesù ci ha svelato il volto di Dio: del Padre che accoglie tutti come figli, che perdona sempre, che non gode delle nostre sofferenze e fa festa per ogni peccatore che ritorna. Gesù ci ha rivelato la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita e nella vita della Chiesa, come Consolatore, come suggeritore delle parole da dire e come nostro Avvocato presso il Padre. Gesù è dunque venuto a manifestare qualcosa di inaudito e di inimmaginabile: che Dio non è solitudine; Dio è famiglia, è comunione, è festa!

     Ecco perché diciamo che la Trinità è modello per ogni comunità cristiana; ne è prova la prima comunità, che troviamo descritta negli Atti degli Apostoli, dove il “volersi bene” era motivo di grande ammirazione; e ogni giorno cresceva il numero dei discepoli del Signore. Quanta riconoscenza a Gesù per averci donato la conoscenza della Trinità! E per averci rivelato che Dio Trinità vuole abitare con noi: “Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” – ha detto Gesù. Fratelli, la festa della Trinità ci riporta alle radici della nostra storia: Noi tutti siamo nati alla vita nuova nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; nel Nome della Trinità si svolge tutta la nostra esistenza cristiana. Noi compiamo molti gesti religiosi e liturgici; ma, il più delle volte, in modo distratto e senza pensarci. Vedo spesso giocatori che entrano in campo facendo il segno della Croce; e anche pugili che salgono sul ring segnandosi, nella speranza di far fuori l’avversario!!! Ma, al di là di questi soggetti, pensate a quante volte, nella giornata, facciamo il segno della Croce, ripetendo in modo meccanico il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: ogni mattina, al risveglio e alla sera, prima di coricarci; quando entriamo o usciamo di chiesa; all’inizio della Messa e quando, alla fine, riceviamo la benedizione… Noi continuamente invochiamo la SS. Trinità!

     La festa di oggi è utile per ripensare che la nostra vita di cristiani nasce con il Battesimo, cresce con i Sacramenti; e per ricordarci che la nostra vita è come immersa in questo Oceano d’Amore, che è la Trinità. La festa ritorna ogni anno, non per spiegare meglio il Mistero, ma per crederlo e farne punto di riferimento di tutta la storia della salvezza. Fermiamoci, oggi, per adorare, in silenzio, il grande Amore di Dio per ciascuno di noi. Noi, tra poco, reciteremo il Credo e proclameremo insieme: “Credo in un solo Dio”; ma ci crediamo davvero? Forse siamo più propensi a credere nelle nostre capacità e risorse; forse crediamo di più nel denaro, nel gioco, nella magia, nelle superstizioni più sciocche…; poi magari diciamo, in tono un po’ scanzonato, che “crediamo anche in Dio”! Ecco perché, prima della proclamazione del Credo, desidero proporre alcune espressioni che troveremo nel Prefazio: “Signore, quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo e, con la stessa fede, senza differenze, lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo. Signore, noi adoriamo la Trinità delle Persone, l’unità della natura e l’uguaglianza nella maestà divina”.  Amen. Alleluia.