SESTA DI PASQUA  -  B  -  A M A R E   PER   V I V E R E

 

     Le letture ascoltate hanno a tema l’AMORE. Dio è amore e chiede a noi di amarci nella misura come Lui ci ha amato. Scrive S. Giovanni nella sua prima lettera: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”. La misura dell’amore di Gesù per noi è data da Gesù in croce per amore. E’ Gesù stesso a ricordarcelo nel Vangelo ascoltato: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”. Tutti noi sappiamo quanto è impegnativo e difficile questo comandamento, che ci chiede di amare TUTTI! e, per di più, di amare come Gesù ci ama. Ricordo di aver letto una amara dichiarazione di Ionesco: “Cristo ha detto: amatevi gli uni gli altri; invece noi ci divoriamo gli uni gli altri, ci sbraniamo”; e conclude: “E’ molto più facile odiare il prossimo”. Amara constatazione! Ci consolano invece le parole di Gesù: “Voi siete miei amici… Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi”.

      Questa dichiarazione di Gesù esprime certamente il meglio, anzi l’essenza del cristianesimo. Quanta pace ci viene dal sapere che abbiamo Dio per amico. “Dov’è carità e amore, qui c’è Dio” – è il canto che solitamente accompagna il nostro accedere alla Comunione. Ma certamente il paragone espresso con quel “come” ci mette a disagio; come può essere possibile amare come ha amato noi, Gesù? Confrontandoci con l’amore di Dio, noi ci sentiamo tanto poveri di amore; e, quel che è peggio, riscontriamo che i nostri amori vanno ad orologeria. Ho letto in questi giorni una statistica sulla tenuta dei matrimoni. Risulta che, solo nella nostra Europa, in un anno, sono stati registrati un milione di divorzi. Gesù non dà una definizione dell’amore, ma insegna come ci si dovrebbe voler bene: COME ama il Padre, cioè con un amore certo, totale e senza tempo. Gesù ce ne ha dato l’esempio abbracciando la croce, per amore.

     Nella sua lettera, San Giovanni afferma: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”. Fratelli, ci troviamo ad attraversare  un oceano d’amore; un amore riscontrato in ogni parola e gesto di Gesù, perché potessimo imparare, a nostra volta, come amarci tra noi. Gesù si è assimilato a una vite che fa scorrere nei tralci la sua linfa, per una vendemmia di uve pregiate. Avrete notato che, nei Vangeli, il verbo “amare” si coniuga sempre con i verbi “dare – servire – perdonare – provare compassione”. “La vita – è stato detto – o è dono, o non è vita!”. Potremmo allora concludere che, anche chi è fedele alla Messa festiva, e al Rosario quotidiano, e poi vive male, dà la prova che nella preghiera non si è realizzato l’incontro con il Signore. Dopo un incontro di preghiera, dovremmo manifestare pace e gioia, parole buone di conforto e gesti di condivisione.

     Il divino Maestro, ha voluto lavare i piedi agli Apostoli, prima di istituire l’Eucaristia; al termine di questo umile servizio, ha rivolto un invito pressante: “Come avete visto che io ho fatto, così fate anche voi”. L’evangelista Giovanni ci ripete  più volte: DIO E’ AMORE. Dio è amore per se stesso; ma è anche “linfa vitale” che, dalla vite, circola nei tralci per darci uve pregiate e buon vino. Gesù Eucaristia è la vite cha dona vita buona, vita eterna. Perciò Dio ci chiede oggi di lasciarci amare e di fermarci tempi prolungati con lui. Come? Come quando anche noi inviamo messaggini alle persone cui vogliamo bene; noi diciamo; “Sei sempre nei miei pensieri… smpre nel mio cuore”. Gesù ci ha assicurato che resterà sempre con noi, fino alla fine del mondo! E noi? quanto tempo passiamo con Lui? Gesù ci avverte che, lo stare con Lui, dovrebbe sempre dare gioia: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. Quindi la pace e la gioia dovrebbero essere un segno decisivo per noi, e soprattutto per quanti sono in ricerca. Gesù accresci nei tuoi discepoli l’amore e la gioia per essere testimoni credibili della tua risurrezione.  GRAZIE, SIGNORE GESU’.  AMEN.