16.ma  DOMENICA  -  B  -  :   GESU’ INVITA AL RIPOSO

 

     Al rientro da una intensa esperienza missionaria, gli Apostoli si stringono attorno a Gesù per raccontare la loro giornata. Ciascuno di loro aveva tanto da raccontare, con tanti problemi da chiarire. Gesù legge nei loro volti tanta gioia, ma anche tanta stanchezza, e qualche delusione. Per questo vuole offrire una sosta e dice loro: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto e riposatevi un po’”. Salirono tutti in barca per raggiungere questo “luogo deserto”, probabilmente conosciuto e già frequentato da Gesù nei suoi momenti di preghiera. Ma – come succede spesso anche a noi – non sempre i progetti riescono come erano stati pensati. E’ successo anche a Gesù; ma con Gesù, tutto è provvidenza. Racconta Marco: “Molti li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose”. Erano proprio tanti, tutti alla ricerca di Gesù, venuti anche da molto lontano e senza essersi portato qualcosa da mangiare.

     Quello che più mi colpisce in questa pagina di Marco, è la disponibilità di Gesù verso tutti, e verso ciascuno di loro: c’erano gli Apostoli da ascoltare e a cui dare delle risposte; c’erano malati da guarire, folle da istruire e da sfamare, peccatori da accogliere, poveri da risollevare; eppure Gesù non ha mai dato l’impressione di essere divorato dalla fretta, o infastidito dal sovrapporsi di situazioni diverse; non solo: egli, anche in giornate particolarmente faticose, sapeva regalarsi delle pause di silenzio e di preghiera. Diciamo allora che Gesù è il Maestro che insegna con la parola, ma anche con la vita, con tanti gesti che esprimono la sua compassione e misericordia. Mai Gesù ha rinunciato a pause quotidiane, anche lunghe, per entrare in colloquio con il Padre.

     Ma oggi, “il luogo deserto” scelto da Gesù si è fatto “luogo sovraffollato”. Qui Gesù si fa tutto a tutti, con la tenerezza e la gioia di una mamma che organizza una festa di famiglia per riavere in casa  i suoi figli, con le loro famiglie e tanti nipoti da abbracciare. Gesù si commuove! E’ un sentimento forte che Gesù prova ogniqualvolta incontra chi soffre e piange: si commuove per la stanchezza degli Apostoli; si commuove per tutta quella gente che è venuta da lontano. Gesù si trova oggi a gestire due situazioni di sofferenza: la stanchezza degli Apostoli e lo smarrimento della folla; anche in questo frangente, Gesù trasmette un prezioso insegnamento, per gli Apostoli e per noi. Anche noi possiamo trovarci a vivere momenti particolarmente faticosi; Gesù invita anche noi a cercare “luoghi deserti” per una pausa di silenzio e di preghiera; non dobbiamo farci prendere dall’affanno, ricordandoci che non siamo noi a salvare il mondo; noi siamo solo strumenti scelti da Dio, e con lui! Inviati a essere missionari di misericordia e di pace.

     Dobbiamo perciò accogliere l’invito di Gesù: “Venite in disparte CON ME”. “Stare con Gesù” è una richiesta più volte ricordata nel Vangelo, come condizione per divenire suoi discepoli. Lo “stare con Gesù” non è solo il tempo che dedichiamo agli Esercizi Spirituali annuali; lo è anche un giorno di Ritiro, o anche un’ora di adorazione davanti al Tabernacolo, o anche l’alzarsi presto, la mattina, per dedicare alla preghiera il tempo migliore della giornata. Scrive S. Ambrogio: “Se vuoi fare bene tutte le cose, ogni tanto smetti di farle, stacca e riposati”. Dio non ci chiede di fare gli eroi; ci invita a momenti di riposo e a cercare luoghi adatti al riposo! Solitamente i nostri luoghi di vacanza sono luoghi che offrono soprattutto tante distrazioni, dove le giornate si vanno a spegnere a notte alta. Gesù propone il riposo nel silenzio, per offrire sollievo al corpo e allo spirito. E’ un riposo necessario che ci consente di ripensare alla nostra vita, alla nostra famiglia; e soprattutto di riscoprire la presenza di Dio nella nostra storia personale.

     Gesù proclama oggi che il riposo non è né un capriccio, né una pretesa; ma è una necessità sacra per la salute propria e della famiglia. Lodiamo il Signore che anche oggi ci ha invitato al riposo. Per questo oggi siamo venuti in chiesa; per questo ci ha chiesto di fermare il lavoro nel Giorno del Signore: per “stare in disparte, con Lui”, per dare nuove energie alla nostra fede e alla nostra speranza.  Amen.