2^  DOMENICA  -  C   :  MARIA  VEDE  -  GESU’ PROVVEDE !

 

     Fratelli, con questa Eucaristia diamo inizio oggi a un tempo liturgico nuovo. Abbiamo concluso il tempo di Natale; abbiamo riposto i nostri presepi; abbiamo ormai dimenticato i festeggiamenti per l’arrivo dell’anno nuovo; e oggi eccoci a dare inizio al tempo liturgico, definito “ordinario”, segnalato anche dal color verde delle vesti liturgiche. Questo tempo, che si prolungherà fino all’inizio della Quaresima, ci viene offerto per consentire l’approfondimento del mistero del Natale e per darci tempo per vivere bene la nostra quotidianità, la nostra ferialità, sostenuta dalla Parola di Dio e dalla preghiera.

     Questa è la prima domenica dopo le feste. L’evangelista Giovanni ci ha raccontato la prima uscita ufficiale di Gesù con la sua Mamma; ed è stato per partecipare a una festa di Nozze, a Cana. Giovanni è l’unico degli evangelisti a parlarci di questo Matrimonio, cui erano invitati Gesù e la Madre; Ce l’ha donato per trasmettere alla comunità dei credenti un proprio messaggio. Gesù vi è giunto con i suoi discepoli, un po’ affamati e un bel po’ assetati, per cui è facile intuire come possa essersi avverato l’incidente ascoltato:  il pranzo si stava prolungando più del previsto e cominciava a scarseggiare il vino.

     E’ Maria che si accorge del problema; Maria intuisce l’imbarazzo che avrebbe provocato agli sposi la mancanza del vino; ed è Maria che sa come poter ovviare a una umiliante, forzata, conclusione della festa. Diciamo che, per salvare la festa, Maria ha avuto bisogno di Gesù; e Gesù ha avuto bisogno di Maria per essere avvertito ed essere sollecitato a intervenire. L’evangelista Giovanni ci ha fatto partecipare a questo intreccio di interventi, per farci conoscere  il mistero di complementarietà tra Gesù e la Madre, per cui l’uno non può fare a meno dell’altra. Scrive Giovanni:  Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: NON HANNO VINO”. La premurosa intercessione di Maria ha consentito di non interrompere La festa, dove, tra l’altro, era presente il suo Gesù!  Maria a Cana diviene “icona della gratuità” del nostro Dio, che ha a cuore la felicità degli uomini.

     Nella nostra esperienza di vita, quante volte ci siamo trovati a constatare che abbiamo guastato la pace, o rovinato la festa. Oggi ci viene confermato che, con la presenza di Maria, è sempre possibile ristabilire la pace e recuperare la festa. La strada da percorrere è segnata dalle parole che lei rivolge ai servi: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”! Sono queste, amici, le uniche parole dette da Maria agli uomini, in tutto il Vangelo. Maria ha parlato con l’Angelo, con Elisabetta, con il Figlio; ma, rivolte agli uomini, solo queste! E perciò noi le veneriamo come “testamento” di Maria.

    Gesù disse ai servi di attingere acqua e di riempire le sei giare che, complessivamente avevano una capacita di 600 litri. Questa richiesta di Gesù di portare acqua nelle giare, mi consente di dedurre che Gesù chiede a noi di portare il nostro poco, quello che è in nostro potere; poi sarà lui a compiere il miracolo del cambiamento in buon vino. Dio opera il miracolo trasformando il nostro poco in tanto bene. Fratelli, il Dio di Gesù Cristo ha un nome nuovo: è il “Dio delle Nozze”, “della festa”. Maria conosceva fin troppo bene il Figlio, per non ricorrere a lui con una richiesta molto esigente e, per di più, anzi tempo. Ricordiamo che la divina maternità era partita con il “si” detto da Maria all’Angelo. Oggi è il Figlio a dire il suo “si” alla Madre.

     Vorrei infine far notare che Giovanni  definisce “SEGNO” il miracolo operato da Gesù. “Segno”, cioè indicazione posta sulla via per indicare la direzione da prendere per giungere a Dio. Il “segno” di Cana è  direzione per ogni cedente; l’uomo cioè deve scoprire che cosa Dio gli sta chiedendo. Si capisce allora che l’intervento di Maria è rivolto sia a Gesù perché venga in soccorso nelle nostre necessità; sia a noi per ricordarci che Dio attende che ciascuno faccia la sua parte, perché la “festa continui”. Gesù, Maria, sono sempre presenti e operanti nella Chiesa e nelle nostre famiglie. L’ascolto della Parola di Dio, i Sacramenti, la preghiera offrono l’opportunità di un continuo scambio di informazioni, che consentono a Dio di trasformarci in “vino buono” e di introdurre anche noi alla Festa del Regno.  Amen.