SECONDA DOMENICA DI AVVENTO  - B -   GRANDI ANNUNCI – OGGI !

 

     La Liturgia della Parola, oggi, è davvero ricca di grandi annunci. Isaia, nella prima lettura ascoltata, invita la sentinella a salire su un alto monte per gridare la bella notizia: “Alza la voce con forza – così esorta il Profeta – tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza”. E’ un annuncio che troviamo ripetuto più volte nella Bibbia, dai Profeti; veniva ripetuto per ridare vita, speranza e coraggio a un popolo che aveva sofferto sconfitte, deportazioni e schiavitù. Era un annuncio di una vittoria che Dio aveva assicurato ai Patriarchi e ai profeti ai quali aveva promesso piena solidarietà, assicurando che, nella lotta per la libertà, Dio si sarebbe sempre schierato con il “suo popolo”. Era dunque un popolo che, ad ogni annuncio di vittoria, riaccendeva la speranza di poter esserci  al giungere del Messia, che veniva finalmente a rovesciare le sorti avverse.

     Diverso è l’annuncio che ci dà l’evangelista Luca: Dopo aver ricordato le parole di conforto del Profeta Isaia, ecco una voce nuova; non è la voce che annuncia il futuro con belle promesse, ma annuncia l’OGGI DI DIO. Nel deserto, compare l’ultimo Profeta, GIOVANNI BATTISTA che annuncia gridando la grande notizia: che cioè il Messia atteso è già presente, e va cercato. Proprio l’invito a “preparare la via del Signore” è chiaro invito perché ciascuno ripulisca il proprio tratto di strada, davanti alla propria abitazione; il richiamo è cioè a sgomberare il proprio cuore dalle sterpaglie che, negli anni, hanno finito per impedire, oggi, di scorgere il Signore che passa, per incontrare ciascuno di noi. E’ forte il richiamo del Battista, anche perché esso è rivolto, oggi, a ciascuno di noi.

     Probabilmente abbiamo già provveduto all’acquisto dei regali di Natale; ma forse non abbiamo ancora pensato come giungere ben disposti al grande evento che sarà annunciato dagli Angeli nella santa Notte: “Andate a Betlemme; troverete un Bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia”. Gesù e il Battista sono cugini, nati nello stesso anno. Al Battista, Dio ha affidato la missione di annunciare che è finito il tempo dell’attesa; e che il Figlio di Dio è già presente nelle nostre strade per annunciare a tutti che è giunto tra noi il Regno di Dio; ma che, per poterlo accogliere, è necessaria la conversione del cuore. Il Battista è uomo essenziale, ruvido, non accomodante, uno che ha scelto di vivere nel deserto! Ebbene dal deserto “grida” per avvertire chi vorrà incontrare il Messia deve cambiare stile di vita, deve cioè convertirsi.  

     Sono purtroppo tanti gli insofferenti del Natale: essi conservano il ricordo di tanti Natale noiosi e tristi; probabilmente, oltre che per la sofferenza della solitudine, c’è anche chi organizza i festeggiamenti del Natale, ma non invita il Festeggiato, rischiando così di ridurre tutto a una abbuffata di tante cose che non vengono dal cuore, ma solo dalle tasche. Fratelli, siamo alla seconda domenica di Avvento; il tempo è ancora a nostro favore. Chiediamoci se la strada che stiamo percorrendo è quella giusta, quella che porta a Dio, al presepe; o è quella che, più semplicemente, porta alla settimana bianca o alle Maldive. La strada buona è quella che porta a una salutare confessione; e ci chiede di allestire in casa un piccolo presepio, dove fare sosta quotidiana per una preghiera, insieme. Strada buona è anche invitare a pranzo un parente rimasto solo; o a compiere un gesto per chiudere vecchi rancori.

     In questi giorni ci farà da guida una Stella luminosissima, l’Immacolata, che ci accompagnerà fino a Betlemme, dove incontreremo Colui che è nato per noi. Fratelli, facciamo in modo che il grido del Battista non si sperda nel deserto, ma raggiunga i nostri cuori convertiti, per poter assaporare, già ora, la pace e l’intima gioia di un Bambino che nasce per noi.  Amen.