2.a  DI  QUARESIMA  -  C   :   LA  PREGHIERA  TRASFIGURA

 

     L’evangelista Luca introduce così il suo racconto della Trasfigurazione: “Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante”. E’ una rivelazione: mentre prega, Gesù si trasfigura! E’ straordinario questo accostamento tra preghiera e bellezza! Fratelli, la contemplazione trasforma! Anche ciò che fa meraviglia trasforma. Tutti noi abbiamo davanti agli occhi il volto incantato e luminoso di un bambino quando ammira sorpreso un oggetto molto bello; o anche il volto di un adulto di fronte a uno spettacolo mozzafiato. L’uomo diventa ciò che guarda con gli occhi del cuore. Un bel detto dichiara che l’uomo diventa ciò che ama. Sono molti, soprattutto giovani, che cercano luoghi e persone per vivere emozioni spirituali e artistiche per appagare questo innato desiderio di bellezza: monasteri  - romitori –oasi di silenzio e di preghiera.

     Amici, sul monte Tabor, Gesù trasfigurato è per noi scuola di preghiera; ci rivela la forza e la bellezza che trasformano il cuore, gli occhi e il volto dell’orante. L’evangelista Luca, nel ripetuto richiamo al Gesù orante, ci rivela anche le scelte di Gesù perché la preghiera riesca: il monte – il deserto – la notte – la mattina presto – la solitudine – la fedeltà quotidiana, nonostante una vita attiva e, talvolta, stressante. Noi dobbiamo purtroppo constatare che, nel nostro pregare, non avviene nessuna trasformazione; probabilmente perché, mentre preghiamo, altre voci e emozioni si sovrappongono alle parole nostre e di Dio con cui siamo in dialogo; a volte siamo soprafatti dalla stanchezza e dal sonno. Di certo, una preghiera distratta e svogliata non ci cambia né il cuore, né il volto.

     Ma ritorniamo sul Tabor, il monte della Trasfigurazione, dove Gesù si è manifestato nello splendore della sua gloria. L’intento di Gesù era di anticipare la festa della sua risurrezione ai tre apostoli che, di lì a non molto, sarebbero stati presenti e testimoni della passione e morte del loro Maestro. La Trasfigurazione di Gesù è soprattutto la rivelazione della identità profonda di Gesù, per confermare la fede nella sua divinità. Il messaggio è percepito con tale intensità, che Pietro tenta di prolungare la visione di paradiso e si offre per costruire tre capanne per Gesù e i due illustri Ospiti, Mosè e Elia .Maestro – egli dice – è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne…”. Ma Gesù non può fermarsi sul monte; c’è una strada che l’attende per riprendere il cammino che lo porterà su un altro monte, il Calvario.

     La Trasfigurazione è stata una vampata di luce e di bellezza, un preciso annuncio pasquale. Poi però, spente le luci della Trasfigurazione, resta “GESU’ SOLO”. Ma la manifestazione continua: Gesù è avvolto da una nube – abitazione biblica di Dio – e, “dalla nube, uscì una voce che diceva; questi è il Figlio mio, l’eletto; ASCOLTATELO”. La voce parlava ai tre, ancora abbagliati e storditi dalla visione; ai tre che ormai si apprestavano a ridiscendere con Gesù, per riunirsi agli altri e riprendere con loro la salita verso Gerusalemme. Le parole venute dalla nube scandiscono il lento incedere verso il piano; sono parole scritte nel cuore, che danno ancora conferma che il Maestro è veramente il Figlio di Dio; danno conferma che Gesù, il Maestro, è d’ora in poi l’unica Parola di Dio.

     Questa proclamazione del Padre è giunta ora anche a ciascuno di noi; a noi che continuiamo a cercare conferme nei miracoli e in vere o presunte apparizioni della Madonna. La Quaresima che stiamo vivendo dovrebbe allora aiutarci a trovare tempi e occasioni di ascolto della Parola di Dio. Oggi è già la seconda tappa di questo cammino. Il Vangelo della trasfigurazione viene a ricordarci che anche nella vita di ognuno di noi ci sono momenti di luce e momenti di sofferenza. I momenti che noi definiamo “croce” sono quelli della semina , cioè del seme che scende nella terra e marcisce, per consentire di ricrescere a vita nuova e dare frutti in abbondanza. Fratelli, ecco il messaggio del Tabor: Pregare trasforma, pregare cambia il cuore. Se vogliamo che qualcosa cambi nella nostra vita, diamo più spazio alla preghiera; e anche il nostro volto potrà riflettere la luce, la gioia e la pace che il Padre dona sempre quando incontra i suoi figli.  Amen.