SECONDA  DI  QUARESIMA  -  B  :  T A B O R : UNA SOSTA PER RIPARTIRE

 

Dovevano essere particolarmente cari a Gesù questi tre Apostoli – Pietro, Giacomo e Giovanni – per essere stati invitati a salire sul Tabor, e partecipare alla manifestazione  della sua gloria nella Trasfigurazione. Scrive Marco: “Gesù li prese con sé”. Noi che conosciamo il Vangelo, sappiamo che saranno proprio questi tre che Gesù chiamerà a seguirlo, ma su un altro monte, quello detto degli Ulivi; questo avverrà la sera che precede la sua passione. Qui – sul Tabor – i tre restano gioiosamente sorpresi nel vedere il loro Gesù diventato luce e splendore; qui ascoltano le parole compiaciute del Padre, mentre di nuovo indica Gesù come suo Figlio: “Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!”. Ebbene, questo Gesù del Tabor è lo stesso Gesù che, nell’Orto degli Ulivi, troveranno accasciato, spaventato, angosciato, nella imminenza della sua passione e morte. Proprio a loro tre Gesù chiederà di stare con Lui per sostenerlo nella sua sofferenza.

     In quella sera di passione, i tre dovranno ricordarsi del Gesù glorioso del Tabor. E quando vedranno Gesù sfigurato dal dolore, dallo spasimo della morte, non dovranno dimenticare di avere contemplato, in anticipo, il Gesù trasfigurato nella luce della Pasqua. Ecco il motivo per cui la Trasfigurazione  ci viene offerta nella seconda domenica di Quaresima: è per ricordarci che il cammino della nostra vita offre anche a noi, di tanto in tanto, momenti molto belli, di gioia intensa e di pace, anche se, purtroppo, sempre molto brevi. E tuttavia sono utili per riprendere il cammino e affrontare con pazienza e speranza le difficoltà e le prove, certi che, al termine della vita, potremo anche noi godere della luce e della gloria intravista al Tabor. Oggi  viene riproposto anche a noi di fare sosta al Tabor, per riascoltare la voce del Padre che si fa insistente nella raccomandazione di “ascoltare” il Figlio Gesù; non solo, ma anche per ravvisare nel volto di Gesù il volto del Padre, e nei gesti di Gesù la volontà del Padre di portare a tutti guarigione e salvezza..

     Potesse diventare nostro il desiderio di Pietro, di costruire capanne per prolungare un incontro così provvidenziale e unico. Ci sperava tanto Pietro; ma purtroppo – ci informa Marco – la nube scomparve, si spense la luce e “improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro”. Si trovarono cioè di nuovo con il Gesù Maestro e uomo, il Gesù di ogni giorno.  Ma i tre prescelti non dimenticheranno mai più un evento che ha consentito loro di aprire gli occhi su uno squarcio di Cielo.

     Fratelli, il Padre chiede anche a noi di ascoltare Gesù; ci chiede di fidarci della sua parola; ci chiede di farci prendere per mano  per essere condotti alla “Verità tutta intera”. Ed è bene inoltre ricordare che Dio non ci parla solo attraverso le Sacre Scritture; ci parla anche attraverso gli avvenimenti della vita e del cosmo; ci parla anche attraverso le persone che Dio ci ha messo accanto e, soprattutto, attraverso le persone che ci vogliono bene. “ASCOLTATELO”! Ci giunge ancora l’eco della voce del Padre. “Ascoltare” è senza dubbio parola molto impegnativa per l’uomo. Ascoltare gli altri non è cosa facile. Siamo più propensi a imporre la nostra parola, piuttosto che attendere con pazienza e umiltà la parola di chi vuole dirci qualcosa. Fratelli miei, è proprio l’ascolto che meglio definisce il discepolo; e l’ascolto è fatto di obbedienza, di umiltà e di conversione del cuore; che richiede, non solo intelligenza per comprendere, ma anche coraggio per decidersi.

     La Parola che anche oggi siamo venuti ad ascoltare è Parola  che coinvolge, chiede coraggio e chiede che crediamo nella sua bontà e nella sua ricchezza di vita; la stessa ricchezza che ha il seme che mettiamo a dimora nella seminagione. I frutti saranno assicurati – ci ricorda Gesù - se il terreno per la semina sarà  “terreno buono”, se cioè il nostro cuore sarà accogliente. Per questo ripropongo la preghiera già ascoltata all’inizio:  “O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro spirito, perché possiamo godere la visione della tua gloria”.  Amen.