2^  DI  PASQUA – B -  DIO E MISERICORDIOSO – SEMPRE – CON TUTTI !

 

     Fratelli, con questa Santa Messa, concludiamo la settimana di PASQUA; un tempo, questa Domenica era detta “IN ALBIS, perché, come oggi, i nuovi battezzati dismettevano la tunica bianca, per confondersi con il Popolo di Dio nelle celebrazioni liturgiche. Ma tutti sappiamo ormai che questa seconda domenica di Pasqua è stata  dedicata da San Giovanni Paolo II° “ALLA DIVINA MISERICORDIA”. Ha voluto accogliere il pressante invito che Gesù stesso aveva rivolto a S. FAUSTINA KOVASKA perché si istituisse la festa della Misericordia. Il Vangelo ascoltato ci ha riportato nel Cenacolo, dove gli Apostoli e alcuni discepoli del Signore si erano asserragliati per timore dei Giudei. Gesù entra a porte chiuse; noi proviamo solo ad immaginare lo stupore, insieme a tanta gioia, per avere di nuovo tra loro il Signore, vivo e glorioso.

     Ma perché proprio oggi questa nuova festa? Perché Gesù Risorto, nella sua prima apparizione agli Apostoli, non ha fatto menzione della sua Passione, né dei torti ricevuti, né dei loro tradimenti, li ha invece  rincuorati con il saluto ripetuto ben due volte: “PACE A VOI !”; e – aggiunge Giovanni - mostrando le ferite del costato e delle mani, volle dare i segni sicuri della sua identità; di essere cioè il CRISTO CROCIFISSO  CHE E’ RISORTO”. Non solo! Come primo gesto di misericordia e di grande fiducia, “SOFFIO’ E DISSE LORO: RICEVETE LO SPIRITO SANTO. A COLORO A CUI PERDONERETE I PECCATI, SARANNO PERDONATI…”. Gesù, come è grande la tua MISERICORDIA!

     Mancava a questo primo incontro l’Apostolo TOMMASO, forse rientrato in famiglia, dopo la tragedia del Venerdì di Passion. Al suo rientro nel Cenacolo, Tommaso si sente investito da un festoso vociare dei presenti: tutti vogliono raccontare, tutti affermano di avere visto Gesù Risorto. Tommaso si era un po’ risentito e un po’ colpevolizzato per non poter anche lui far festa. Si spiega così la sua reazione spropositata: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, IO NON CREDO!”. Il Signore amava molto Tommaso; e tuttavia ha atteso una intera settimana per un secondo ritorno nel Cenacolo, e ciò per consentire a lui di ricredersi  e di purificarsi; e, nello stesso tempo, lasciare anche a noi un grande insegnamento: di fondare la nostra fede, non sul “toccare”, ma sulla Parola dei tanti testimoni della Risurrezione.

    Ecco il racconto di Giovanni: “ Otto giorni dopo, venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ‘PACE A VOI!’ Poi disse a Tommaso: ‘Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!” Dunque, Gesù è di nuovo nel Cenacolo; vi è entrato a porte chiuse; è tornato per recuperare Tommaso e, con lui, quanti si porranno in ricerca di salvezza e di dare senso alle tante vicende della vita. Fratelli, ecco come Gesù si fa “MISERICORDIA” con Tommaso: lo invita ad avvicinarsi, e a rendersi conto della realtà delle ferite. Non ci è detto se Tommaso abbia messo il dito nelle ferite; sappiamo invece che si rivolse a Gesù con una sviscerata professione di fede: “MIO SIGNORE E MIO DIO!”. Gesù conclude questa vicenda proclamando una nuova Beatitudine, che è per noi; eccola: “BEATI quelli che non hanno visto e hanno creduto”.

     Ecco, fratelli, Gesù ha voluto ricordarci oggi i segni precisi ed efficaci della SUA MISERICORDIA: il dono della SUA PACE – il PERDONO – e, a noi sacerdoti, la potestà di ASSOLVERE, nel nome di Gesù, tutti i peccati. GRANDE, SGNORE, E’ LA TUA MISERICORDIA.  Amen.