SECONDA DI PASQUA  -  A  :  GESU’, IL RISORTO, E’ MISERICORDIA !

 

     In questa seconda domenica di Pasqua, l’evangelista Giovanni ci fa ancora rivivere la gioia e la sorpresa della Pasqua, raccontandoci il secondo incontro di Gesù Risorto con i suoi, nel Cenacolo. Questa volta ci sono tutti! C’è anche l’incredulo Tommaso. Gesù entra, nonostante le porte ancora chiuse; viene, e di nuovo offre i doni pasquali: La pace, la gioia, il dono dello Spirito Santo, e il potere di assolvere i peccati; sono anche i doni che meglio spiegano la Divina Misericordia che oggi celebriamo; sono i doni che aprono il cuore e gli occhi dell’incredulo Tommaso, il quale – di fronte all’evidenza – proclama la sua professione di fede: “MIO SIGNORE E MIO DIO!”. E’ il grido gioioso e liberatorio di Tommaso che, da una settimana, viveva nell’angoscia per non aver creduto all’incredibile annuncio dato dagli altri Apostoli; “Abbiamo visto il Signore!”. La professione di fede di Tommaso è così appassionata, che risveglia l’attenzione di tutti i presenti, i quali – pur avendo già visto il Risorto – tuttavia ancora faticano a credere.

     Ma quello di Tommaso, è un grido che, oggi, riecheggia anche nelle nostre chiese, per noi!, per svegliare e sollecitare un rapporto nuovo e più personale con il Signore Risorto. E, a rendere più originale la proclamazione di Tommaso, è quel “MIO” ripetuto due volte: “Mio Signore e mio Dio”! Anche per noi è Pasqua vera, solo se il Risorto diventa realmente il “mio Signore e il mio Dio”! Gesù con la sua passione, morte e risurrezione, mi ha acquistato a caro prezzo; gli appartengo; e Gesù ci tiene a farcelo sapere! Proprio per questo, in ogni apparizione, mostra le ferite dei chiodi e della lancia che gli ha squarciato il costato. Il Risorto è dunque Colui che liberamente ha abbracciato la croce, per darci la misura del suo amore e della sua misericordia.

     Gli Apostoli, ancora asserragliati nel Cenacolo per paura, finalmente assaporano la gioia; è gioia piena perché partecipata da tutti! E’ gioia vera, non solo perché tutti hanno visto il Signore, ma anche perché Tommaso si era finalmente arreso alla evidenza; anzi, con la sua professione di fede, era passato avanti a tutti: si era prostrato in adorazione davanti al Signore; gioia piena, perché il fratello Tommaso era di nuovo in comunione con la comunità. Ecco i motivi della grande festa nel Cenacolo. Grande festa, oggi, anche per tutta la Chiesa, perché il Risorto – come non si era fermato di fronte alle porte chiuse del Cenacolo – così non si fermerà davanti a tanti cuori ancora avvolti nell’ombra di morte e intristiti dalla paura. Il Risorto non si lascerà più fermare da nessuno dei nostri ostacoli. Il suo corpo risorto non è più limitato, come è limitata la nostra presenza in un determinato luogo; ma è presente ovunque e per sempre!

     Quel “Pace a voi” che Gesù ripete ogni volta che si manifesta, significa: basta con la paura! Ma anche:basta scendere a compromessi con chi ci vende peccato e morte!Pace a voi” significa dunque che il Risorto, vincitore del peccato e della morte, si è ora schierato con noi; vive e si muove con noi. Ci ha consegnato la “sua pace” perché la diffondiamo nel mondo intero: è la pace che viene dalla Risurrezione del Signore e che è la forza della missione.

     Ecco, amici, ci eravamo ritrovati nel Tommaso dei tanti dubbi; ora, anche la nostra fede ha ricevuto luce e forza. Ora dobbiamo essere noi “luce e forza” per quanti vivono al buio e avvolti da tanti dubbi. Gesù è apparso di nuovo anche per noi, per ricordarci che la fede non è qualcosa che nasce da noi; non è un prodotto razionale che deriva dal vedere e dal toccare. Fede è abbandono in Dio, anche senza la pretesa di voler capire tutto, perché mi fido di chi mi parla; proprio come il bambino in braccio alla mamma, che non si preoccupa della strada, né dei pericoli, né di che cosa mangerà, perché a tutto pensa la mamma.

     Ecco spegata la Beatitudine annunciata da Gesù: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”. Cristo è risorto ed è vivo in mezzo a noi. Lui – Cristo – è la nostra pace! Oggi ci accomiata con rinnovata amicizia, mentre ci ripete: “Non essere più incredulo, ma credente!”.  Amen.