SECONDA DI AVVENTO – C  :  DI NUOVO NEL DESERTO… A  PREPARARE STRADE !

 

     L’evangelista Luca introduce il capitolo 3° del suo Vangelo con la presentazione dei grandi che governavano il mondo, al tempo della nascita di Gesù; ha voluto indicarci il momento storico in cui Dio ci ha fatto una grande sorpresa: ci ha comunicato un nuovo inizio della storia; un inizio sfuggito all’attenzione politica dei grandi, sopra menzionati.  Scrive Luca: “Sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, LA PAROLA DI DIO VENNE SU GIOVANNI, figlio di Zaccaria, NEL DESERTO”.  Mentre a Roma si decidevano le sorti dei popoli, e a Gerusalemme  si eseguivano i dettami dell’imperatore Tiberio Cesare, il deserto di Giuda – all’insaputa dei grandi della terra – diviene la nuova “capitale del mondo”, perché lì, e arrivata la PAROLA DI DIO; lì, ha avuto inizio un nuovo futuro: proprio lì, nel deserto; lì, con il Battista, anche lui, un perfetto sconosciuto ai reggitori della politica mondiale. Lì, nel deserto – anche oggi – trova casa la Parola di Dio che – nonostante le nostre vie storte, i nostri burroni e le nostre montagne di rifiuti, fa sì che l’uomo si riscopra amato da Dio, salvato e chiamato a rinnovare l’Alleanza con Lui, per divenire, a sua volta, protagonista di salvezza.

     Da quel momento, la Parola di Dio continua a scendere nel cuore di ogni uomo, nel desiderio di trovare casa, come l’aveva trovata nel cuore di Giovanni. E noi sappiamo di più: sappiamo il nome di quella Parola: GESU’!  E’ il Gesù, ormai trentenne, che al Giordano si metterà in fila con i peccatori, per ricevere da Giovanni il segno penitenziale dell’acqua; è quel Gesù che anche noi abbiamo incontrato nel nostro Battesimo. Ecco perché la Liturgia ci fa riascoltare l’invito pressante di Giovanni: “voce di uno che grida nel deserto: PREPARATE LA VIA DEL SIGNORE, RADDRIZZATE I SUOI SENTIERI !” Giovanni invita il popolo ad un cammino di conversione per accogliere il Signore che viene.  “Conversione” significa, per noi, cambiare strada dalle cattive abitudini; significa riconoscere i propri peccati e chiuederne perdono. “Preparare la via del Signore” significa appunto riconoscersi peccatori e scegliere di cambiare vita. Non è sufficiente un ritocco, un piccolo restauro; è necessaria una decisione forte di assumere atteggiamenti che siano conformi al santo Vangelo; ci è chiesto di fare la volontà di Dio, anche quando costa.. Lo sappiamp tutti: cambiare non è facile! E’ possibile solo per chi considera Dio come la presenza più preziosa, il tesoro per cui vale la pena lasciare tutto!

     In chiusura del Vangelo ascoltato, il Battista ci assicura che: OGNI UOMO VEDRA’ LA SALVEZZA DI DIO”.  Il senso dell’Avvento, in fondo, è tutto qui: Ravvivare la fiducia in Dio, nella sua Parola. Per riuscirci – avverte il Battista – dobbiamo metterci in strada: Lui ci viene incontro; sta a noi attenderlo e accoglierlo. Molti cristiani pensano di essere tali semplicemente perché sanno che Cristo è nato ed è tra noi.  Ma non c’è bisogno di essere cristiani per credere questo.  Noi siamo cristiani nella misura in cui apriamo i nostri cuori ad accogliere il Signore.  Dio viene! E’ sua l’iniziativa di venire tra noi; è ancora Lui che chiede di essere accolto. Ma noi, ci saremo all’appuntamento? “Prepararsi al Natale” significa allora prendere sul serio la buona Notizia: che Gesù ha deciso di venire ancora, di venire sempre!  Significa anche prendere il Vangelo come norma di vita!  Noi sappiamo che “conversione”, nel linguaggio della Scuola Guida , significa fare inversione di marcia; nella guida morale, “conversione” non può esprimersi solo con un cambiamento parziale; è richiesto un cambiamento totale, e non solo dei comportamenti, ma anche nella mentalità.

     Amici, anche oggi c’è bisogno di una voce che gridi nei nostri deserti: c’è il deserto di fede, c’è il deserto di ideali che, purtroppo, caratterizzano il nostro tempo. Oggi, tocca a noi cristiani dare voce a Cristo.  Tocca a noi annunciare la presenza di Cristo. Tocca alla nostra vita, nella coerenza al Vangelo, fare sì che si avveri quanto annunciato dal Battista: “Ogni uomo vedrà la salvezza del Signore!” Urge quindi che ci mettiamo in stretta comunione con Lui. Potremmo allora definire così la nostra preparazione al Natale: Conoscere Cristo per farlo conoscere. Amare Cristo per farlo amare. Averlo dentro di noi per poterlo dare agli altri.

     Amici, non chiudiamo il cuore all’Amore insistente di un Dio che ci offre ancora un nuovo Avvento, come dono, per rimetterci in cammino. Lasciamoci con la preghiera dell’inizio: “O Dio, grande nell’amore, raddrizza nei nostri cuori i tuoi sentieri, spiana le alture della superbia, e preparaci celebrare con fede ardente la venuta del nostro Salvatore, Gesù Cristo, tuo Figlio.  Amen.