QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA  -  B  :  “VOGLIAMO VEDERE GESU’”

 

     La pagina intensa offertaci dall’evangelista Giovanni prende avvio da una domanda di alcuni Greci che chiedono a Filippo: “VOGLIAMO VEDERE GESU’”. Filippo si unisce all’amico Andrea e, insieme, vanno a riferirlo a Gesù, perché sia Gesù a presentare se stesso. Amici, se capitasse anche a noi che un amico, o un collega, ci chiedesse se Gesù esiste e se è ancora presente nel nostro tempo; e se insistesse che vorrebbe incontrarlo, chiedendolo proprio a noi che diciamo di averlo incontrato e conosciuto, quali parole avremmo da offrire all’amico in ricerca? Penso che la domanda ci creerebbe imbarazzo; forse ci farebbe pensare che l’amico abbia piuttosto qualche altro problema da risolvere. In effetti, solitamente si va dal prete per un documento, o per ricordare una ricorrenza importante, o per chiedere un aiuto; non certo per approfondire la conoscenza di Gesù, o per una buona confessione.

     Ma oggi è diverso. Questi Greci che vanno da Filippo sono precisi e determinati nella loro richiesta:  Vogliamo vedere Gesù”! L’evangelista Giovanni ci dà la risposta di Gesù: non un elenco di verità da credere; Gesù rivela la sua identità senza la possibilità di equivoci, con chiaro riferimento alla croce e al dono della sua vita. Presenta se stesso lì dove la morte sembra trionfare in modo brutale, lì dove la violenza raggiunge il suo apice, la sua impensabile crudeltà. Si, proprio lì, e solo lì, è possibile conoscere chi è Gesù. E’ proprio sulla croce – secondo il vocabolario strano di Giovanni – che Gesù mostra la pienezza del suo amore: un amore totale, un amore che va fino in fondo, fino alla morte.

     Ed è questo che continua ad attirare a Gesù uomini e donne da duemila anni. Non i grandi teologi, non i grandi predicatori, non i meticolosi programmi pastorali delle nostre parrocchie! No! Solo il suo amore attira; e lo fa dalla croce, nel momento del dolore e della più evidente debolezza e fragilità. E ora vorrei fare una domanda a me stesso e alla mia Chiesa: Oggi che cosa offriamo noi, Chiesa, a chi ci chiede di vedere Gesù? Cosa sappiamo dire all’uomo sfiduciato e smarrito che sta cercando di dare senso alla sua vita? Quello di oggi è l’ultimo discorso pubblico di Gesù! Potrebbe essere un segno il fatto che questi Greci, che chiedono di incontrare Gesù, erano dei pagani, cioè parte di quella immensa popolazione che , proprio dalla croce sarebbero giunti alla fede! Attenzione! Gesù risponde con una parabola che illumina il senso  della sua vita donata: Egli è come un seme che va nella terra, un seme che si dona sino alla morte, per farsi dono e portare frutto; e il frutto è esattamente quello voluto da Gesù: “Quando sarò innalzato attirerò tutti a me”.  I Greci volevano conoscere Gesù e Gesù fa loro conoscere il mistero della croce!

     Per noi “croce” è sinonimo di fatica, di sofferenza, o di fallimento; ma la croce di cui parla Gesù è ben altro: è la manifestazione dell’amore di Dio, e della sua solidarietà nei nostri confronti. La croce – nel linguaggio di Giovanni – sta per vittoria, per gloria: la croce è la gloria dell’amore. Sulla croce vediamo un amore forte, che non si lascia scoraggiare dalla forza e dalla violenza del male. Fratelli, Dio non sta dalla parte dei forti, dei violenti, dei vincenti! Dio sta là dove c’è l’amore , là dove sta il seme che muore. Il Cristo non è sceso dalla croce per imporre la sua verità. Tutti si aspettavano un Dio che – proprio perché tale – si imponesse a tutti. Invece Dio ha scelto la via dell’amore; ha voluto indicare anche a noi che l’unica via che porta a incontrarlo è la via dell’amore.

     Amici, sono tanti quelli che cercano Gesù e non sanno come e dove incontrarlo; molti cercano e bussano a porte sbagliate. Gesù oggi ci ha indicato dove incontrarlo: nel segno dell’amore estremo, quando cioè ha accettato di morire per fare vivere noi. Fratelli, la croce non è un ninnolo da appendere al collo, ma strumento di tortura e di morte, voluto da Gesù per dire la verità del suo amore. E dunque, a chi mi chiedesse di vedere Gesù, gli mostrerei il Crocifisso, perché il nostro Dio è amore;  sulla croce ci ha rivelato cosa significa: “Li amò sino alla fine”! Fratelli, in questo tempo “di passione” fermiamo la nostra attenzione sul Crocifisso. Lasciamoci attirare da quel cuore trafitto, per sentirci amati, e guariti, e salvati.  Amen.