QUINTA  DOMENICA  -  B   :  EVANGELIZZARE  -  GUARIRE  -  PREGARE

 

L’evangelista Marco ha scelto il giorno di sabato per raccontarci una “giornata tipo” di Gesù. Il Sabato è per gli Ebrei Giorno Sacro; Gesù lo trascorre interamente con i primi discepoli, nei suoi vari spostamenti. Nella mattinata è con loro nella sinagoga, nella preghiera e nell’ascolto della Parola Rivelata. E’ lì che Gesù si rivela Parola di Dio: e lì che la Parola si fa annuncio, cioè Vangelo. Poi Gesù si trasferisce nella casa di Pietro e Andrea,  dove si fermerà l’intera giornata, dimostrando così di apprezzare la cordiale amicizia della loro famiglia. Qui viene subito segnalata all’illustre Ospite una sofferenza che preoccupa la famiglia: la suocera di Pietro è a letto febbricitante; ed ecco, Gesù si accostò a lei e “la fece alzare prendendola per mano”. La suocera si alzò, guarita, e si mise subito a servire. Nel frattempo si sparge la voce della presenza di Gesù e, in breve tempo, la casa di Simone si trova attorniata da quanti cercavano da Gesù guarigione, liberazione e conforto. Con la presenza di Gesù, la casa di Pietro si era trasformata in santuario, dove tutti vi accorrevano per incontrare Gesù, per avere guarigione e trovare misericordia.

     Annota Marco: “Tutta la città era riunita davanti alla porta. Gesù guarì molti e scacciò molti demoni”. Segue un breve riposo; “breve!” perché – continua il racconto di Marco - “al mattino presto si alzò quando era ancora buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava”. Ecco dunque, la giornata di Gesù può essere  riassunta con tre parole: evangelizzazione – lotta contro il male – preghiera. Fratelli, Marco ci ha offerto oggi una pagina ricca di grande speranza per tanti di noi che vivono problemi di povertà, di malattia e di sofferenza, e per quanti sono in ricerca di pace e di liberazione. Gesù consola e guarisce; la sua parola è sempre efficace: non solo indica la strada buona, ma opera, libera e risana. Ma, da questa giornata trascorsa da Gesù a Cafarnao, vorrei cogliere un particolare messaggio che trovo particolarmente utile. Marco ci ha raccontato una giornata di Gesù che noi classifichiamo come “stressante”! ma che è stata vissuta da Gesù senza nessun segno di fretta, di impazienza e senza ansia. Come mai? Perché?

     Ma perché la lunga giornata di Gesù era costantemente alimentata dalla preghiera, da tempi prolungati di silenzio, dedicati all’ascolto attento della Parola del Padre; tanta ricchezza di vita veniva poi riversata su ogni uomo e donna che incontrava. E c’è ancora un particolare che stupisce: Gesù è cercato mentre è assorto in un intenso colloquio con il Padre; viene bruscamente interrotto e, per di più, con tono spazientito: “Tutti ti cercano!”.  Nessuna reazione di impazienza o di rimprovero; anzi, Gesù sembra partecipare al richiamo, invitando i suoi discepoli a ripartire con lui, perché – disse: “io predichi anche là, per questo infatti sono venuto”. Ho desiderato cogliere questa armonia nella giornata faticosa di Gesù, per accostarla alle nostre giornate, spesso dissipate, difficili da gestire, a volte tumultuose, nell’affanno delle tante cose da fare. Gesù, nel ritmo intenso delle sue giornate, sapeva dare tempi prolungati all’ascolto della Parola e al colloquio con il Padre. Marco ci teneva a farci sapere che Gesù trovava comunque tempi certi, sia per la preghiera comunitaria, sia per la preghiera personale.

     S. Girolamo commenta così: Quando, a sera inoltrata, tutti fanno ritorno a casa, guariti e rincuorati, Gesù continua la giornata. Anche Gesù esce, ma per raggiungere un luogo appartato, per pregare. L’intimità con il Padre non era per Gesù una fuga dal mondo, per starsene finalmente tranquillo; era invece il momento più infuocato della giornata; forse il momento per reincontrare  davanti al Padre tutte le persone incontrate nella giornata. E’ un richiamo forte per tutti noi: una giornata senza preghiera è una giornata non vissuta! Il rischio che corriamo spesso è quello di programmare la preghiera come un dovere da compiere, e non come il bisogno di incontrare il Signore. Dio ci cerca. Dio ci offre la mano, come ha fatto Gesù con la suocera di Pietro; lasciamoci raggiungere anche noi, soprattutto se ci sentiamo aggrediti da qualsiasi febbre; lasciamoci riscaldare il cuore; ripetiamo nella giornata l’invocazione del Salmista: “Grande è il Signore nostro, grande nella sua potenza. Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi”.  Amen.