QUINTA DI QUARESIMA  - A -   LE LACRIME DI DIO

 

     L’evangelista Giovanni, dopo averci fatto conoscere Gesù come unica sorgente di “acqua viva” che trasmette vita sana, anzi “vita eterna”, ci ha poi rivelato che Gesù è anche sorgente della “luce”, quella luce che fa scoprire Gesù, Figlio di Dio, e che dona vita e restituisce dignità al cieco di Gerico; OGGI ci porta a contemplare l’ultimo, e anche più importante, dei segni battesimali, che ci fanno conoscere Gesù come il Messia atteso, venuto tra noi per farci conoscer l’amore del Padre che ci accoglie nel battesimo come suoi figli, fratelli minori del suo Figlio Gesù. Gesù è in cammino verso Betania, dove una famiglia, a lui molto cara, è in lutto per la morte di LAZZARO e dove due sorelle, MARTA E MARIA, sono inconsolabili, perché – esse dicono – se Gesù fosse arrivato in tempo, il fratello Lazzaro non sarebbe morto. Dobbiamo qui constatare che Gesù resta sempre al centro di ogni storia di amore. 

     Prima che Gesù giungesse a Betania, Lazzaro era già stato portato al sepolcro; Marta esce e va incontro a Gesù e, con il pianto che le serra la gola, vuole esprimere il proprio disappunto perché, come amico, non doveva mancare a un evento così doloroso; ella esprime la propria fede in Gesù con le stesse parole che tanti di noi rivolgono al Signore in simili situazioni: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Certo, piacerebbe anche a noi avere un Dio interventista che raccoglie nel suo cellulare tutti i nostri messaggini e, prima che si faccia sera, vi leggiamo le risposte su tutto. E’ la tipica fede infantile del bambino che piagnucola per avere subito le cose che ha visto.

     Oggi, San Giovanni ci aiuta a maturare la nostra fede, in vista della rinnovazione delle Promesse Battesimali, il Sabato Santo; lo fa con l’intreccio che si snoda nel colloquio tra Gesù e le sorelle di Lazzaro. La fede – insegna Gesù - non cambia le cose; cambia invece il nostro modo di affrontare le difficoltà; il dolore rimane dolore; la paura e l’angoscia rimangono paura e angoscia, anche per chi crede. La fede ci dà comunque la certezza che Dio è con noi; “EMANUELE” è il nome che Dio ha rivelato, che significa “ Dio con noi”. La risurrezione di Lazzaro non è che l’anticipazione del festoso annuncio pasquale. Fratelli, Dio ha sconfitto la morte! Lazzaro morirà di nuovo; ma il suo ritorno alla vita indica che la morte non è più padrona dell’uomo.

     E c’è un altro particolare da cogliere nel racconto ascoltato: Gesù, giunto davanti al sepolcro dell’amico Lazzaro, si commuove e non riesce a trattenere il pianto. Si, fratelli, Gesù ha pianto per la “perdita” dell’amico e per la commozione  delle sorelle e di quanti amavano quella famiglia, tanto amata da Gesù; come piangerà su Gerusalemme, conoscendo che le truppe di Roma la distruggeranno. Il pianto di Gesù viene notato dai presenti che commentano: “Guarda come lo amava!”. Ci è familiare questa scena quando sostiamo davanti alla tomba di persone care. Fratelli miei, il nostro Dio non è un Ingegnere che controlla che tutto prosegua secondo progetto; e non è neppure un regista di un reality, che si preoccupa di piacere al pubblico. Mentre rileggiamo questa pagina di Giovanni, al capitolo 11, difficilmente, anche noi, riusciremo a trattenere una lacrima.

     Sono forti le parole di Gesù a Marta e a Maria: “IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA – TUO FRATELLO RISOGERA’ – CHIUNQUE VIVE E CREDE IN ME, NON MORIRA’ IN ETERNO! Ed ecco la risposta di Marta: “Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo”: sono parole di fede, pronunciate davanti a una tomba, e che concludono la catechesi battesimale. Dopo aver scoperto che Gesù ci dona l’ ACQUA VIVA e dopo averci rivelato che lui è la LUCE DEL MONDO, ora siamo invitati a riconoscere che lui è la nostra RISURREZIONE E VITA ETERNA.    Nel battesimo è avvenuto proprio questo: siamo stati immersi nella morte e risurrezione di Cristo. Ora la nostra speranza di vita eterna ha un nome: Gesù Cristo Crocifisso e Risorto. A rendere certa la mia salvezza e a cancellare ogni paura è sapere che Gesù, il Figlio di Dio, ha pianto per me, ogni volta che ho preferito la morte alla vita. Fratelli, se Dio si è manifestato a me come AMICO, il mio nome nuovo sarà AMATO PER SEMPRE.  Amen