QUINTA  DI  PASQUA  - A   :   G E S U’  E’  L’UNICA VIA SICURA

 

     Il Signore ci ha convocato oggi per farci dono di una Parola di grande conforto: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. E chi di noi non ha fatto l’esperienza della paura? Paura del contagio, della malattia, della vecchiaia, della morte; paura della povertà e paura di un futuro che non fa sperare nulla di buono, carico di troppe incertezze. Gesù conosce le nostre paure e la nostra angoscia. Oggi è tra noi per dirci di avere fiducia in lui, di credere alla sua Parola, di credere nel suo amore. Ma – si chiede il credente – dove e come incontrare Dio? E’ la stessa domanda, quasi impaziente, di Filippo: “Signore, mostraci il Padre, e ci basta”. E Gesù a lui:”Filippo, chi ha visto me, ha visto il Padre…Io sono nel Padre e il Padre è in me”.

     E’ a tutti noto, oggi, il disorientamento che caratterizza il nostro tempo, anche al di là del “coronavirus”, che ci ha letteralmente sconvolti. Qualcuno ha voluto dire che viviamo in una società “dal respiro corto”, “dal pensiero debole”. Siamo tutti in ricerca di vita, di libertà, di benessere e di felicità. Ma quale strada abbiamo imboccato in questa ricerca? Mentre i percorsi turistici sono agevolati da segnaletica sul posto, da Guide turistiche ed eventualmente dal satellitare, che consentono di viaggiare tranquilli, non sempre invece sono chiari i segni direzionali della vita. A volte, torna l’interrogativo di Tommaso: Come conoscere la strada giusta? Fratelli, il Vangelo di oggi è il nostro satellitare: ci offre indicazioni precise, anche se non sempre facili. Gesù offre addirittura se stesso come guida: “IO SONO LA VIA, LA VERITA’ E LA VITA”.

     Dunque, per un credente, Cristo - con il suo Vangelo, con i suoi umanissimi gesti di amore e di misericordia – è la via sicura che, alla fine, ci porta ad assaporare la pace e la felicità vera. S. Francesco ripeteva spesso l’invocazione: “Mio Dio, mio tutto!”; dove quel “mio” esprime la certezza di sentirci amati e protetti. Dio si è fatto uomo per vivere con noi tutte le nostre vicende e i nostri sentimenti: il dolore, la delusione, la solitudine, l’amicizia, e anche l’angoscia e la morte. La risposta data a Tommaso viene oggi ripetuta per tutti noi: “Io sono la via, la verità e la vita”.  Gesù non cerca ammiratori; chiede di essere accolto nella nostra vita, nelle nostre scelte di vita, nel nostro quotidiano.

     Ma attenzione! non dobbiamo sottovalutare l’importanza della fedeltà! Gesù non si propone come una delle tante strade da percorrere, ma come “LA VIA”! E’ evidente che – una volta scelta una strada, di necessità, vengono abbandonate tutte le altre. Lo dico per sottolineare quanto è importante scegliere bene. E c’è di più: Gesù si propone come “strada buona”; ma non da imboccare di tanto in tanto, o nelle sole emergenze!  Quando viaggiamo con satellitare acceso, una voce ci guida e, in caso di errori, quella voce continua a suggerire come riprendere la direzione giusta. Ebbene, Dio ci ha fatto dono di un suo satellitare: il VANGELO; e - per chi non conosce il Vangelo - la COSCIENZA, che sempre suggerisce ciò che è bene e ciò che va evitato. Il Vangelo riporta detti, gesti e insegnamenti di Gesù, per indicare a noi le scelte giuste.

     Gesù, non solo si è offerto come “via”; ci ha anche dato la promessa che camminerà accanto a noi, tutti i giorni della nostra vita: “Io sarò con voi sempre, fino alla fine del mondo”. Fratelli, disponiamoci all’incontro con il Signore. Dio non viene a togliere, ma solo a dare; dà la Parola che conforta e che salva; dà il Pane della vita che ci nutre e ci sostiene nel nostro cammino; dà la Chiesa che continuamente ci fornisce vita nuova attraverso i Sacramenti. Gesù ci ha fatto oggi anche un’altra speciale e straordinaria promessa. Dice Gesù: “Vado a prepararvi un posto. Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io, siate anche voi”. Dunque il Signore è venuto ad abitare  con noi, nella nostra “valle di lacrime” – come recitiamo nella preghiera a Maria. Ci consoli, oggi, sapere che, alla fine, il Risorto tornerà per introdurci alla festa del Regno, dove il Padre ha già preparato il posto per ciascuno di noi, suoi figli, salvati nel il suo grande amore e nella sua misericordia. “Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo” (Rit.).  Amen.  Alleluia.