QUARTA DOMENICA  -  A  :  DIO VUOLE I SUOI FIGLI  F E L I C I  !

 

Le letture ascoltate ora mi hanno fatto riflettere molto; mi hanno rivelato un Dio molto attento e sempre ben disposto a intervenire a favore di ogni uomo che si fida di Lui. Mi stupisce e mi rattrista constatare che – mentre Dio cerca l’uomo per farlo felice – la grande maggioranza degli uomini sfugge alle attenzioni di Dio, proprio perché non si fida di Lui; preferisce organizzarsi da solo; addirittura rifiuta di incontrarlo! Penso a tutto questo, mentre riascolto le Beatitudini e anche le considerazioni di San Paolo nella Lettera ai Corinzi, dove fa notare che Dio ha una particolare predilezione per i poveri, i deboli, gli scartati dalla società; di fatto, nella comunità cristiana di Corinto, solo queste categorie più umili avevano accolto il messaggio di  Gesù. E tutto questo – sottolinea ancora San Paolo – è avvenuto per una libera scelta di Dio, il quale “scelse ciò che è stolto per il mondo , per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, per confondere i forti: quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio”.

     Il mondo stima e ammira tre cose: la sapienza, la potenza, la nobiltà: sono valori che non entrano nel vocabolario di Dio. Gesù oggi ci offre le sue proposte per poter essere, già ora, beati, cioè felici. Ci chiede di farci piccoli, poveri, senza pretese, perché tutto quello che costituisce la nostra ricchezza, e che potrebbe renderci orgogliosi e darci l’impressione di autosufficienza, tutto ci è stato dato da Dio; e non è logico gloriarcene come se fosse “farina del nostro sacco”! Ecco il senso dell’invito di Gesù, di ritenerci “servi inutili”! Significa non solo ricordarci che siamo solo “creature”; ma, più ancora, sapere che – proprio perché siamo “sue creature” – siamo da Lui amati e accolti come figli nella sua Famiglia Trinitaria e nel suo Regno. E c’è ancora di più: L’evangelista Matteo ci ha offerto di riascoltare uno degli insegnamenti più confortanti e innovativi del Vangelo; Gesù, con le Beatitudini, ha dettato le regole per poter essere felici! Con le Beatitudini, Gesù ha avuto il coraggio di proporre valori , addirittura contrari a quelli che il mondo continua a rincorrere;  ha affermato che Dio assicura la felicità ai poveri, agli afflitti, ai perseguitati, ecc. Ricordiamoci, fratelli, che le Beatitudini sono la Carta d’identità di chi vuole essere discepolo del Signore. A ben pensarci , esse ci descrivono  Gesù, il nostro Maestro; Gesù è povero, umile, mite, puro di cuore, artigiano della pace, perseguitato; Gesù è il Capofila, perchè ha scelto liberamente di vivere, Lui per primo, le condizioni  che ha proposto anche a noi, per essere felici, perché amati dal Padre.

     La Chiesa dovrebbe essere riconosciuta per come i cristiani vivono le Beatitudini, per l’amore obbediente al S. Vangelo. E’ la scelta di San Francesco: “La Regola e la vita dei frati minori è questa: osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo”. Punto! Ma per credere alle proposte di Gesù, è necessario convertirsi; bisogna crederci  davvero. Il motivo della gioia promessa, non è la sofferenza, o la povertà, ; è invece “il vuoto” che il discepolo crea nella sua vita, per fare spazio a Dio e ai fratelli.  Motivo quindi della beatitudine  non può essere la povertà, ma il fatto che Dio si offre al povero come suo bene sicuro, anzi già presente! Nelle promesse di Gesù, il Regno di Dio è già ora dono dato ai poveri, ai perseguitati, perché Dio è per loro unico fondamento. Certo, le Beatitudini offerte da Gesù stridono se confrontate con quelle conclamate dalla nostra cultura, che continua a dichiarare “beati” i ricchi, i disonesti, i baciati dalla fortuna. Gesù invece continua a proporci la scelta della debolezza; ma è la debolezza dei forti! di chi sa andare controcorrente!

     E allora potremmo esprimere così le Beatitudini: “Beati voi, che sembrate perdenti, perché i veri vincitori siete voi! Perciò, vostro è il Regno di Dio”! Amici, la storia vera non la fanno quelli che, comparendo quotidianamente in TV, sproloquiano su tutto, e nemmeno quelli che sono definiti i Grandi della terra; ma i piccoli che, nel silenzio, contribuiscono al progresso del bene nel mondo, cioè a realizzare il sogno di Dio che – con ostinato impegno – vuole assicurare gioia, pace e progresso a tutti quelli che sembrano non contare e, proprio per questo, continuano a confidare nell’amore e nella provvidenza  che il Padre ha assicurato. E allora – conclude S. Paolo – “Chi si vanta, si vanti nel Signore”!  Amen,