QUARTA DI QUARESIMA  -  A  :  ERO CIECO E ORA CI VEDO”

 

     Gesù, dopo avere partecipato alla grande festa  delle Capanne, e dopo un duro scontro con i Giudei, si rimette in strada. E’ a questo punto che si imbatte nell’uomo che aveva fatto della strada il luogo dove tendere la mano per avere di che sopravvivere ; era infatti cieco dalla nascita; condizione che costringeva a chiedere l’elemosina, unica risorsa possibile, in quel tempo. La strada, per il non vedente, era anche l’unica opportunità per conoscere la gente del villaggio e poter così creare qualche utile amicizia. E la strada è stata, una volta tanto, anche la sua salvezza; perché un giorno gli è passato accanto Gesù. L’evangelista Giovanni ne ha colto tutta la ricchezza dell’incontro, mettendo in luce gli intrecci di tante domande e spiegazioni, per tessere una originale e straordinaria catechesi catecumenale; tanto utile anche a noi, mentre siamo in cammino verso la Pasqua.

     Il racconto di questo miracolo è così importante che la Chiesa, fin dai primi secoli, ne fece grande uso  per spiegare cosa significava, per il cristiano, ricevere nel Battesimo la luce della fede.  A noi offre l’opportunità di verificare l’incidenza del Battesimo nella nostra vita quotidiana. E’ utile conoscere anche la premessa al miracolo: i discepoli chiedono al Maestro se quella cecità poteva essere conseguenza di qualche grave trasgressione. Gesù insegna che ogni sofferenza deve invece essere accolta come opportunità per cercare il Signore che guarisce e salva: “E’ cieco – dice Gesù – perché in lui siano manifestate le opere di Dio”. Nel susseguirsi dell’inchiesta sulla veridicità del miracolo, leggiamo in filigrana l’invito rivolto anche a noi di seguire l’itinerario spirituale del cieco, per rendere sempre più matura la nostra fede, per divenire anche noi capaci di testimoniarla, anche quando dovesse costarci caro.

     Il cieco che Gesù incontra – a differenza di altri – non grida e non chiede; è invece Gesù che gli va incontro e prende l’iniziativa, e dona la luce agli occhi spenti. Il racconto ci offre anche una progressione nella scoperta della identità di Gesù: il cieco spiega ai farisei che a guarirlo è stato un “uomo di nome Gesù”; in seguito lo definisce “un profeta”; infine riconosce in Gesù “il Signore”, davanti al quale si prostra e lo adora. Indubbiamente, quello del cieco, è stato un cammino sofferto: Prima, la cecità che l’avevo reso mendicante; poi l’incomprensione di chi indagava su Gesù; infine l’ostracismo: “Sei nato tutto nei peccati – gli urlano i Giudei – e insegni a noi? e lo cacciarono fuori”. Ecco descritto il cammino di ogni discepolo del Signore e di ogni cristiano.: è un itinerario di continua conversione, suggerito ora anche a noi, in cammino verso la Pasqua. Come per la samaritana, anche per il cieco: nessun colpo di fulmine; ma un percorso travagliato, scandito da tante resistenze umane all’azione di Dio, che tuttavia è in continua ricerca dell’uomo, e chiede di essere accolto. Viene qui ricordata l’eterna lotta che troviamo annunciata nel Prologo del Vangelo di Giovanni: “Venne la luce, ma i suoi non l’hanno accolta”!

     E’ un crescendo lento ma sicuro quello del cieco; al termine della trafila di domande, il cieco, ora vedente, incontra di nuovo Gesù che lo interpella; è il momento di esprimere la sua fede: “Io credo, Signore!”  Si, ormai il cieco ha visto e ha creduto. E’ una storia che da oltre duemila anni si racconta; ma è sempre nuova e attuale. Risulta chiaro che il Signore non sfonda gli usci delle nostre case; non impone la sua presenza, non obbliga a fargli posto. Semplicemente bussa alla nostra porta, fa intendere la sua parola, offre la sua luce. Sta a noi, alla nostra libera scelta, decidere se accoglierlo, o no. Oggi ci ricorda che, se lo accogliamo, può cambiare la nostra vita. Non solo! Ci consente anche di vedere oltre le apparenze e di poter guardare la nostra vita con gli occhi stessi di Dio. Oggi, sento che sono io l’uomo cieco; molte volte Gesù si presenta, ma io non lo vedo, perché sono cieco! Scelgo allora di chiudere con una preghiera a Gesù perché ci venga incontro sul nostro cammino; ci apra gli occhi e ci doni la sua luce, perché diveniamo ovunque testimoni del suo amore.  Amen.