QUARTA DI PASQUA  - B -  :  IO SONO IL BUON PASTORE

 

     Cristo è risorto! Ma i Libri Sacri del Nuovo Testamento ci assicurano che la sua permanenza tra i Discepoli continuerà per quaranta giorni, apparendo quotidianamente or qua, or là, per dare prova a quanti incontrava che, pur manifestandosi con il suo vero corpo, poteva entrare nel Cenacolo a porte chiuse e poteva tranquillamente camminare sulle acque agitate del lago. Nel  Vangelo ascoltato ora, Gesù si presenta a noi con un Nome nuovo, scelto tra tanti che, nella Bibbia, vengono riferiti a Dio; il Nome è composto da due parole: Io sono il BUON PASTORE. Gesù stesso svela la qualifica di pastore “BUONO”! “Buono” è il pastore che conosce, ad una ad una, le sue pecore; le chiama per nome; le conduce a pascoli abbondanti, e poi ad abbeverarsi al ruscello, dove scorre acqua limpida e fresca. Ma Gesù sa dare molto di più: soprattutto confrontandosi con un pastore “mercenario”.

     I verbi che Gesù usa per spiegare “quando” è BUONO il pastore, sono: “CONOSCO” le mie pecore, per nome – e DO LA MIA VITA per le mie pecore; a differenza del mercenario, al quale non importa delle pecore; e, in caso di pericolo, abbandona il gregge e fugge. Gesù ha dato tante prove di amore; ma la prova più convincente è l’aver dato tutto, anche la vita. Il mercenario, nel pericolo, abbandona il gregge e fugge; il “BUON PASTORE” non scappa, ma affronta i pericoli, disposto a perdere la sua vita, per la salvezza del gregge. Fratelli, quello che mi ha colpito di più in questa pagina di Giovanni, è il sapermi “GUARDATO  E CONOSCIUTO” da Dio. Dice Gesù: “conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”; e aggiunge: “Come il Padre conosce me, così io conosco il Padre”. Fratelli, il sapermi “conosciuto e guardato” dal Padre è comunque il motivo più alto e più convincente della pace e dell’ottimismo cristiano..

     Nella Bibbia, troviamo spesso ricordata la relazione di amore e di servizio, tra Dio e il suo popolo, espressa con la similitudine del “buon pastore”. La Chiesa coglie questa similitudine per sottolineare che ai PASTORI – PAPA E VESCOVI E SACERDOTI – viene affidata la cura e la formazione spirituale del popolo di Dio, rinato dal Battesimo. Chi conosce il Vangelo, sa bene che al vertice delle attenzioni di Gesù sta l’UOMO, OGNI UOMO E DONNA, a cui Gesù fa dono della sua vita, per la salvezza eterna. Per questo, la Chiesa celebra una Giornata di Preghiera per le Vocazioni e per i Sacerdoti che vivono,  nella solitudine di una Residenza per anziani, le difficoltà della salute, o dell’età.

     In chiusura, vorrei lasciarvi con un interrogativo: Gesù si è dichiarato BUON PASTORE, per orientare il nostro cammino a salvezza. Ma noi ne siamo coscienti? Ci siamo mai fermati, la sera soprattutto, per ringraziare il nostro Padre, sempre premuroso verso tutti? Anch’io – come Papa Francesco – chiedo di pregare per me e per tutti i sacerdoti che ho conosciuto e che mi hanno donato il perdono di Dio e la SS.ma Eucaristia.  GRAZIE.