QUARTA DI PASQUA   -  A  :   IL NOSTRO DIO SI FA PASTORE

 

     L’evangelista Giovanni ci offre oggi una tra le più delicate e più amate definizioni di Dio, che troviamo nella Bibbia e che Gesù fa propria. Gesù si rivela a noi come BUON PASTORE. Perché Pastore? Perché Pastore buono? “Pastore” nel linguaggio biblico – e orientale – è il custode di un gregge; è colui che trascorre tutta la sua vita, notte e giorno, con le sue pecore; mangia e dorme nel recinto; il pastore è l’unica presenza, è l’unica voce che guida e rasserena il gregge. Ma la qualifica che distingue e rende ancor più “unico” il Pastore del Vangelo è l’aggettivo “BUONO” . Gesù si presenta come “il Buon Pastore”. “Buono” perché conosce personalmente tutte le sue pecorelle, le ama, le custodisce e cammina con loro; “Buono” perché, nella notte soprattutto, le protegge da brutte sorprese; “Buono” perché, la mattina, si pone in testa al gregge per condurlo a pascoli ubertosi e ad acque tranquille; “Buono” infine perché non delega, non consegna il gregge a mercenari.

     Il Gesù che conosciamo oggi non è uno che, dall’alto, controlla i nostri movimenti e i nostri eventi; è il Buon Pastore che abbiamo pregato nel Salmo Responsoriale: “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia. Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”. Poi, a chiusura della pagina del Vangelo ascoltata, Gesù ci ricorda ancora: Mentre il ladro viene per rubare e distruggere, “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.  Vita gratis!  Dio è soprattutto e, prima di tutto, una sorgente inesauribile di vita. Dio ci tiene che ciascuno di noi faccia fiorire tutte le sue potenzialità di vita, a gloria di Dio e a servizio dell’umanità.

     Ma come spiegare allora tanta povertà di vita vera? Viene da pensare che l’uomo cerchi vita in altre sorgenti; non sceglie Dio, perché non crede alla sua Parola. Il Vangelo di oggi ci pone allora delle domande: Nella mia vita, ho seguito il Buon Pastore, oppure le mie scelte sono state altro? Per esempio: i miei appetiti malsani, la mia vanità, il denaro, amori sbagliati, ecc.: tutti “signori” che hanno promesso mari e monti; ma che, alla fine – come ricorda spesso Papa Francesco – mi hanno ingannato e mi hanno sporcato la vita e rubato la speranza. I falsi pastori – ricorda Gesù – vengono per rubare, uccidere e distruggere.

     “Cristiano” è colui che sceglie Gesù come guida; è chi crede alla sua Parola; è chi cerca vita e salvezza nel PANE DELLA VITA: l’EUCARISTIA. Quanta vita vi hanno attinto i santi! Pensiamo a S. Francesco, P. Pio, Madre Teresa: hanno creduto al Gesù Buon Pastore; si sono fidati di Lui. Il Buon Pastore sa tutto di me; conosce le mie fragilità e le mie paure e sempre mi raggiunge con la sua misericordia. Diciamo allora che la preghiera e l’Eucaristia sono gli anticorpi, gli antivirus che risanano la nostra vita e danno serenità e gioia. Tanti programmi televisivi sono condotti da  esperti in ogni campo, che sentenziano su ogni problema, non solo di politica e economia, ma anche sui drammi che straziano la vita; presumono anche di decidere sul bene e sul male, sulla verità delle cose, e perfino sull’operato di Dio.

     Ma quanto è bello il Vangelo: Gesù è il divino Maestro che si è fatto Pastore per incontrare personalmente ciascuno di noi: ci guarda diritto negli occhi, ci tocca, ci guarisce. Gesù è l’unico che mette al centro l’uomo; la sua prova suprema d’amore è l’averci fatto dono della sua vita. Poi – da Risorto – si è rimesso subito in strada, per far ritorno ai suoi nel Cenacolo, e per confortare i due di Emmaus. E, poiché la vita di ciascuno di noi è un cammino, ecco che Gesù si offre oggi come Pastore, cioè come nostra Guida. Fratelli, con Gesù che ci cammina innanzi, il nostro andare procede sicuro, anche “in valle oscura”. E ora una parola buona a te, fratello, che, per tanti motivi, hai abbandonato la pratica religiosa; anche se non te ne sei mai accorto, anche se vivi all’altra sponda della fede, sappi che c’è Qualcuno che veglia su di te; conosce il tuo nome e la tua storia: E’ Gesù, da sempre presente nella tua vita per difenderti, in paziente attesa di incontrarti, per rendere la tua vita serena e bella. In chiusura, Gesù torna a darci confermai: “IO SONO VENUTO PERCHE’ ABBIANO LA VITA E L’ABBIANO IN ABBONDANZA”. Non è uno spot televisivo. E’ annuncio di chi ha vinto la morte e vive per sempre.  Amen.  Alleluia.