QUARTA DI PASQUA :  DIO CI TIENE PER MANO

 

     Una delle immagini più significative e romantiche della famiglia, è quella che troviamo più spesso nelle nostre riviste; ci sono papà e mamma che camminano tenendo per mano il loro bambino: una manina nella mano di papà e l’altra nella mano della mamma. Il bambino cammina saltellando, spensierato e felice, incurante dei pericoli, perché si sente ben custodito; a proteggerlo ci sono gli occhi attenti dei genitori e mani robuste che sostengono. Ma perché questa premessa nella Domenica del Buon Pastore? Perché, nei pochi versetti di Giovanni, appena ascoltati, ci viene nuovamente rivelato l’amore di Gesù, quando afferma di conoscere le sue pecorelle; e non solo; ci ripete la misura del suo amore: “IO DO LORO LA VITA ETERNA E NON ANDRANNO PERDUTE IN ETERNO E NESSUNO LE STRAPPERA’ DALLA MIA MANO”.  Nessuno! Né uomini, né demoni; non le avversità e nemmeno la morte: sono parole che infondono coraggio sia a chi sta rasentando la disperazione, sia a quanti stanno portando con pazienza la loro croce. C’è, nel nostro linguaggio, un’espressione che esprime lo stare tranquilli: “Sei in buone mani!” che significa: “sei al sicuro!” Ebbene, noi siamo nelle mani di Dio, cioè in buone mani!

     C’è in Assisi, a Santa Maria degli Angeli, una statua di San Francesco; Il Santo tiene le mani unite e aperte; e lì due tortorelle hanno costruito il loro nido, e lì, a turno, fanno la cova in attesa di vedere sbocciare la vita. Passano tanti turisti: si fermano, guardano e commentano; ma la tortorella è abituata; anche lei guarda e rimane a covare; lì si sente al sicuro.  E’ davvero una bella immagine del credente che si mette con fiducia nelle mani di Dio; questo abbandono in Dio consente di affrontare con fiducia e serenità  i mali che ci circondano e le tempeste della vita, sapendo che, nel pericolo, potremo sentire le parole di conforto e di incoraggiamento: “Non temere, sono io”. O, quando ci trovassimo nel pericolo di affogare, potremo anche noi sentire la mano forte del Signore che ci afferra e ci rimette in barca, con il rimprovero: “Perché avete paura!”  Fratelli, Gesù Risorto vive con noi, lotta con noi; con Lui la nostra barca non va a fondo!; nelle sue mani, non andremo perduti.

     Ci è sempre utile, amici, ricordare la garanzia offerta oggi, da Gesù: “DALLE MANI DEL PADRE MIO, NESSUNO LE RAPIRA’”. Ma non è meraviglioso sapere che siamo custoditi dalle mani del Padre come un bene prezioso, a cui tanto tiene? Leggiamo nel Salmo117: “Nell’angoscia ho gridato al Signore; mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo. Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l’uomo?”  E termina con l’invito alla lode: “Celebrate il Signore perché è buono, eterna è la sua misericordia”.  Papa Francesco, commentando il Salmo 50, il Miserere, torna a parlare del bambino che, nel suo andare ancora incerto, ogni tanto cade. E che fa? Piangendo alza la manina per essere soccorso ed essere rimesso in piedi. “E noi facciamo lo stesso – commenta Papa Francesco. Se tu cadi per debolezza nel peccato, alza la tua mano; il Signore la prende e ti aiuterà ad alzarti” (Mercol. 30/3/16).

     Amici, il discepolo del Signore non è risparmiato dalla sofferenza; la sua vita non è semplificata; sa però di essere nelle mani di Dio, sempre! Non è una sdolcinatura, né una romantica soluzione per vivere spensierati; è invece scoprire che siamo inseriti nell’immenso progetto d’amore che Dio ha sull’umanità, e di cui facciamo parte. Scoprirci nel cuore di Dio, nelle sue mani, aiuta a uscire dalle nostre paure e sollecita a scoprire il progetto di Dio su di me; a scoprire cioè la mia vocazione.

     Proprio oggi, Domenica del Buon Pastore, la Chiesa ci chiede di pregare per le vocazioni, soprattutto di speciale consacrazione. Gesù si è autodefinito “Buon Pastore”: Buono, per l’amore e la protezione nei confronti di ciascuna pecorella. Ebbene, Gesù ha chiamato – e continua a chiamare – vicino a sé alcuni discepoli ai quali chiede di avere il suo cuore e le sue mani e la sua voce, per offrire ai fratelli la sua Parola e gli strumenti della salvezza: i Sacramenti. Anche noi sacerdoti cerchiamo aiuto, non solo da Dio, ma anche da voi, per essere aiutati a essere fedeli alla nostra consacrazione e a superare le tante difficoltà che anche noi incontriamo. Chiediamo la vostra preghiera per essere la voce e le mani di Gesù nel donare amore, misericordia, pace e soprattutto il Pane della vita, l’Eucaristia.  Amen.  Alleluia.