QUARTA  DI  AVVENTO  - B -   :   MARIA E’ IL SANTUARIO DELLA DIVINA PRESENZA !    

 Questa santa Messa conclude il tempo di Avvento e si apre al tempo di Natale. Questa notte rivivremo  nella gioia l’annuncio dato dagli Angeli ai pastori del posto perché vadano a Betlemme, dove troveranno un Bambino avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia; il Neonato sarà il Salvatore di tutto il popolo.

     La prima lettura ci ha riferito la decisione di Davide di voler costruire un nuovo tempio per Dio, dove riporre le Tavole della Legge e l’Arca, e dove accogliere il popolo per la preghiera e l’offerta dell’incenso e dei sacrifici. Ma Dio appare al Profeta Natan e lo invia al re Davide per riferire che non sarà lui a costruire una casa a Dio, ma sarà Dio stesso a preparare una casa per il Re che nascerà dalla sua discendenza: chiaro riferimento alla Vergine Maria, da cui nascerà Gesù, il Messia promesso da secoli. A poche ore dal Natale, il nostro cure è ripieno di gioia, nell’attesa di riascoltare il racconto della nascita di Gesù. La Vergine Madre, salutata dall’Angelo “PIENA DI GRAZIA” e che ha accolto, con il suo ECCOMI!,  di divenire madre “per opera dello Spirito Santo”, ha subito accolto il progetto di Dio, dichiarandosi “Serva del Signore”.

     In questa domenica, ultima di Avvento e vigilia di Natale, è chiesto anche a noi di passare dall’attesa di Gesù all’accoglienza. Maria ci è di esempio e di aiuto di come vivere le poche ore che ci separano dalla santa Notte. Il Vangelo ci presenta il “SI” di Maria con una premessa, nel dichiararsi “Serva del Signore”. “Serva”: quindi pienamente disponibile ad accogliere nella sua vita il progetto di Dio, non solo nell’oggi, ma sempre! La grandezza di Maria sta proprio qui: nel mettersi a servizio di Dio e del popolo di Dio; mi pare quindi giusto rilevare che l’ECCOMI di Maria è il primo Atto di fede “cristiano”; primo, non solo cronologicamente, ma primo anche nella intensità della Fede. Infatti Maria, dichiarandosi “serva”, subordina tutta la sua vita al progetto di Dio; ed è proprio in questa ottica che la Chiesa ci indica Maria come modello di fede. Il “SI” di Maria ha cambiato il corso della storia; nella santa Notte, Maria ha fermato per un istante la storia, dividendola in due fasi: prima e dopo Cristo!

     A ragione, Elisabetta ha salutato Maria con sublimi parole: “Beata colei che ha creduto all’adempimento delle parole del Signore”. Noi sappiamo che la coscienza diventa il luogo dove la voce di Dio si fa richiamo nei momenti difficili della vita; già questo ci assicura che Dio non ci abbandona mai; sappiamo quindi di essere in buone mani: ci giunge inoltre il conforto delle ultime parole dell’Angelo: “A Dio nulla è impossibile!”. Fratelli, questa sera, alle ore 22.30, il nostro Vescovo celebrerà la Santa Messa della Natività. C’è ancora un breve tempo per una buona Confessione, o per completare il presepio in famiglia, o anche, eventualmente, per un augurio a chi non incontrate da molto tempo, forse per vecchi dissapori: sono le premesse per vivere nella gioia e nella pace questo Natale. La Vergine Madre ci attende per consegnare tra le nostre braccia il Bambino che è nato per la nostra gioia e per la nostra salvezza.

     Colgo, per me e per voi, le invocazioni del salmista per esprimere a Dio la nostra lode riconoscente: “Canterò in eterno l’amore del Signore, farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: è un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedeltà. Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza. Gli conserverò sempre il mio amore, la mia alleanza gli sarà fedele”.  Amen