QUARTA DI AVVENTO  -  A  :  GIUSEPPE, NON TEMERE” !

 

     Il Vangelo di oggi ci propone un racconto di annunciazione diverso da quello che siamo abituati ad ascoltare; infatti il destinatario non è Maria, ma è Giuseppe, suo sposo. Giuseppe è l’uomo dei sogni – come lo era anche l’altro Giuseppe, il figlio di Giacobbe, chiamato dai fratelli “il sognatore”. L’evangelista Matteo definisce Giuseppe “il giusto”, cioè l’uomo obbediente a Dio, l’uomo di cui Dio si compiace. Ma perché Dio gli parla in sogno? Può essere buon motivo sapere che Giuseppe era uomo saggio e santo, per cui doveva certamente godere di sonni tranquilli. Da qui la scelta di Dio di parlare a Giuseppe in questo spazio di quiete e di silenzio per svelare la sua volontà, comunicando con lui in modo così misterioso: nel sogno. Ma ciò che più colpisce in questa annunciazione è la prontezza della risposta di Giuseppe. La sua obbedienza alla parola di Dio è immediata: “Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”.

     Maria aveva dichiarato all’Angelo di essere “la serva del Signore”; anche Giuseppe non esita a cambiare i suoi progetti e a dissipare i suoi dubbi e a rasserenare il suo cuore, alla luce della volontà di Dio, espressa dall’Angelo. Appena egli si desta da un sonno abitato da Dio, subito obbedisce, anche se non comprende appieno il mistero, anche se è chiamato a fare ciò che gli appare in contraddizione con i suoi pensieri. Giuseppe accetta la novità del progetto di Dio e, con semplicità, risponde con la sua vita. Giuseppe è l’uomo di fede: “Non temere” – gli aveva detto l’Angelo nel sogno; e Giuseppe supera l’angoscia del dubbio e la paura, si fida di Dio; e Dio lo assume come padre di Gesù, e gli affida come sposa la Vergine madre. Dopo i dubbi e i sogni, dopo una prova così sofferta, Giuseppe prese Maria con sé; e, con Maria, prese anche il Bambino che lui non aveva generato! Questa è la santa Famiglia che Dio ha affidato alla custodia di Giuseppe.

     Giuseppe diviene così un vero discepolo del Signore, e un maestro di vita per ciascuno di noi, ogniqualvolta Dio ci chiama per affidarci una missione. “AMARE” – è stato detto – è voce del verbo “morire per dare vita”! “AMARE” significa “amare per primo”, “amare in perdita”, “amare senza pretendere di contare”! Giuseppe ha creduto all’Angelo, e ha creduto a Maria; e così, Maria e Giuseppe, con un “si” detto a Dio e con un “si” scambiato tra loro, hanno dato vita al loro matrimonio, con il dono di un Bambino, il Figlio di Dio. L’Angelo del Signore, con un preciso mandato dall’Alto, aveva, per così dire, benedetto il loro reciproco, immenso amore.

     Da qui, deduciamo un grande messaggio per gli sposi  e le famiglie cristiane: Dio non ruba spazio alla famiglia; non rompe la coppia! Chiede e cerca il “si” degli sposi, ma solo per creare unità, amore vero, un amore fecondo e creativo, come lo è sempre l’Amore di Dio. Dio ha creato l’uomo e la donna; ma solo la coppia è stata definita “immagine e somiglianza di Dio”; la coppia, maschio e femmina, è la destinataria della prima benedizione biblica.  Ma c’è anche un secondo messaggio che viene dal Vangelo di oggi per le famiglie: anche in ciascuna delle nostre case, Dio invia i suoi Angeli, di giorno e di notte, come è avvenuto per Maria e per Giuseppe. Invia anche sogni e progetti, come ha fatto con Giuseppe. Dio manda Angeli in ogni casa che si rende accogliente – non solo agli Angeli e al Signore che sta per arrivare – ma anche accogliente alla vita e a quanti sono particolarmente cari a Dio: i poveri, i piccoli, gli esclusi.

     Amici, nella frenesia di queste giornate che ci preparano al Natale, dobbiamo saper accogliere l’invito a fermarci qualche istante, magari davanti al presepe, e a guardare quel papà e a quella mamma che hanno saputo accogliere, nella serena tranquillità di una stalla, il loro Figlio. Nell’avvicinarci al Natale di Gesù, rivolgiamo anche noi al Signore la nostra preghiera perché, destati dal sonno che, a volta, intorpidisce le nostre  giornate e la quotidianità, sappiamo partire e fare quanto il Signore ci chiede di realizzare nel mondo in cui viviamo, senza mai stancarci. “Non temere, Maria!” – “Non temere, Giuseppe!”   NON TEMERE”:  È detto oggi a tutti noi. Chiediamo a Maria e a Giuseppe che ci ottengano di saper  discernere la volontà di Dio e i suoi progetti su di noi e sulla nostra famiglia, e ci doni la luce e la forza per dire sempre, anche noi, il nostro “si” a Dio.  Amen.