QUARTA DI AVVENTO – C – VERSO IL NATALE CON LA MADRE DI GESU’

 

     Fratelli, il Natale è ormai vicino; siamo ormai in dirittura di arrivo. Ci è accanto, come guida esperta delle strade, Maria, la Madre di Gesù. Sarà lei ad accompagnarci fino a Betlemme, dove incontreremo il Bambino che è nato per noi. La Liturgia di quest’ultima domenica di Avvento ci invita a vivere questi giorni come una veglia che si prolunga fino alla santa Notte, con i sentimenti e la trepidazione di Maria. L’evangelista Luca ci ha fatto rivivere la gioia intensa dell’incontro di due donne: la Vergine Maria e la cugina Elisabetta, tutte e due “in attesa”: La gioia è data soprattutto dalla presenza inaspettata del Salvatore nel grembo di Maria; esulta anche Giovanni nel grembo di Elisabetta.

     Domenica scorsa, San Paolo invitava alla gioia perché – diceva – “il Signore è vicino!”. Oggi, l’evangelista Luca ci spiega meglio l’effetto “vicinanza”, con il racconto dell’Annunciazione. Con l’assenso dato all’Angelo, la Vergine Maria diviene madre: Ella porta già, nel suo grembo, il Salvatore. E’ questa presenza preziosa a rendere lieto il nostro cammino verso Betlemme. E la letizia si trasformerà in canto e estasi, quando, giunti alla grotta, Maria ci presenterà il neonato Bambino. Ecco spiegate la gioia e la danza nell’incontro di Maria con Elisabetta. Maria era venuta per servire e per recare la bella notizia; gioisce nel constatare che era già avvertita la presenza del suo Gesù; esclama Elisabetta meravigliata: “A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?”. E’ questa, fratelli, la buona notizia anche per noi, che siamo continuamente alla ricerca di pace e di felicità! Il Natale ritorna ogni anno per offrirci di nuovo, non solo buone notizie, ma l’opportunità di un incontro con il “mio Salvatore”, con Colui che è venuto a cercarmi per farmi dono di ciò che anch’io sto cercando  da tutta la vita: la pace, la gioia, la salvezza.

     Maria, la Madre – dopo quel primo viaggio, percorso in fretta per raggiungere Ain Karim – continua a camminare su tutte le nostre strade, per portare aiuto a quanti cercano la strada giusta. Nei suoi viaggi, porta sempre Gesù, perché Lui è il Salvatore; è Lui il vero Missionario della Misericordia e della vita nuova. Elisabetta, nel saluto a Maria, pronuncia due benedizioni: a Maria perché “ha creduto”, e al “frutto del suo grembo”, il Signore Gesù. Luca annota che Elisabetta, nel dire la benedizione, era “colmata di Spirito Santo”: è quindi lo Spirito Santo l’ispiratore di quel saluto; è lo Spirito che definisce “benedetta” la Madre di Gesù; è lo Spirito che, per la prima volta, nel Vangelo di Luca, chiama Gesù “il Signore”. Fratelli, Gesù è il nostro Salvatore! Il Misericordioso! Maria non è stata proclamata “beata” solo perché portava in grembo il Signore, ma anche perché si era resa disponibile ad accoglierlo.

     E’ questo il messaggio che ci lascia questa ultima domenica di Avvento: imparare dalla Vergine “come accogliere” il Signore che viene. Ci è chiesto di accoglierlo imitando la Vergine Madre: nel silenzio contemplativo, arricchito dalla preghiera e dall’ascolto della Parola rivelata. Gesù si è fatto uomo per parlare le nostre lingue, per rivelarci l’amore del Padre e la volontà di salvarci per una eternità beata. Dio è Amore! Dio è Misericordia! Chiede a noi di amarci e di usare misericordia. Racconta Luca che Giovanni, come ebbe udito il saluto di Maria, sussultò di gioia nel grembo di Elisabetta. Ebbene, anche noi ora abbiamo partecipato alla festa dell’incontro e abbiamo ascoltato le parole di benedizione; proviamo, questa sera, a riascoltale nella preghiera, nella speranza che anche dal nostro cuore si elevi il canto della lode al Signore.

     Amici, la buona notizia che circola in questi giorni è che Dio è accessibile a tutti! Soprattutto a chi vive situazioni di sofferenza; non solo: Gesù mi conferma che è disceso dal Cielo per cercare ogni uomo, perché Lui è amore. La buona notizia è che Dio vuole tutti salvi! Oh sì, ripetiamo spesso, in questi giorni il saluto di Elisabetta:”Benedetta tu, fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù”. Maria è la benedetta perché “ha creduto”, cioè si è fidata di Dio. E’ il fidarci di Dio  la sorgente, anche per noi, della pace e della gioia, doni privilegiati del Natale, doni sempre presenti anche nei biglietti augurali che inviamo alle persone care. E’ quanto anch’io auguro a tutti voi, questa sera, con le invocazioni della preghiera ascoltata all’inizio: “O Dio, dona alla Chiesa una totale adesione al tuo volere, perché, imitando l’obbedienza del Verbo venuto nel mondo per servire, esulti con Maria per la tua salvezza e si offra a te in perenne cantico di lode”.  Amen.