OFS Ferrara – Incontro del 03.10.2010 – San Francesco

 

Appunti di p. Carlo Dallari

 

 

 

 

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

 

 

 

 

«Cristo si è fatto pane e ci ha lasciato il segno del pane

perché ognuno di noi possa diventare pane  per qualcuno,

un pezzo di pane che sappia di buono per le persone che ama»

(E. Ronchi, Al mercato della speranza, 100).

 

 

 

La seconda parte del Padre nostro è formata da quattro richieste che riguardano noi, discepoli del Figlio soggetti alle necessità materiali e a quelle spirituali, alle prove e alla violenza del male.

 

«Dacci oggi il nostro pane quotidiano» è, per ordine, la quarta domanda, sulle sette del Padre nostro, ed è la prima di quelle che hanno per oggetto ciò che interessa noi, figli di Dio. Gesù l’ha messa in posizione centrale per sottolineare che egli dà alle nostre necessità, specialmente a quelle inerenti alla nostra sussistenza, un rilievo particolare. È come se volesse dirci che il Regno non si impone a scapito della nostra umanità, ma si propone e passa all’interno dei nostri bisogni primari.

 

Ci soffermiamo anzitutto sull’espressione della richiesta del Pane.

 

In Matteo: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano» (Mt 6,11)

 

-         Il pane è nutrimento necessario per vivere e simbolo di tutto ciò che serve all’uomo per una vita dignitosa e piena

-         Viene chiesto oggi per il tempo presente. Domani sarà un altro giorno

o       L’imperativo esprime un appello urgente. Come se dicesse: «Dammi, subito, il pane che mi occorre ora, quel tanto che basta per oggi; quando domani ne avrò ancora bisogno, te lo chiederò di nuovo»

o       Ciò presuppone che si abbia fiducia nella provvidenza del Padre, che ha a cuore le necessità dei figli

o       e che si rinunci all’accumulo, all’avarizia

-         Poiché è “nostro”, è pane di tutti e richiesto per tutti al Padre di tutti.

 

In Luca: «Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano» (Lc 11,3)

 

-         L’imperativo presente sta a dire: «Continua a darci, ogni giorno di nuovo, il nostro pane»

-         Dunque, il pane richiesto è quello di cui si ha bisogno oggi, per la vita di questo giorno. Sicuri che il Padre provvederà anche domani

-         Vi è riferimento indiretto alla manna, che veniva data ogni giorno e solo per quel giorno (Es 16,1-20; Sap 16,20-21).

-         Si chiede con tenacia, perseveranza e, allo stesso tempo, ci si affida pienamente al Padre.

 

In Giovanni

 

-         Giovanni esplicita quanto in Matteo e Luca era implicito: «Non si solo pane vive l’uomo, ma anche della Parola che esce dalla bocca di Dio»: il Cristo, Verbo eterno fatto uomo

-         Gesù dà da mangiare alla folla, poi spiega il valore del “segno”che ha compiuto (Gv 6):

-         Il pane che ha moltiplicato rimanda a Gesù stesso, “pane vivo disceso dal cielo”

-         Secondo questo contesto, la richiesta del Padre nostro si estende a Gesù “Pane di vita”. Chi lo seguiva comprese bene, tanto da supplicarlo: «Dacci sempre questo Pane» (Gv 6,34)

-         Gesù nutre la nostra fame:

o       Con la Parola di Dio

o       Con la propria vita offerta per noi

o       Con l’eucaristia.

 

Le interpretazioni di questa richiesta, da parte degli esegeti, pur varie (data l’impossibilità di tradurre con certezza il termine greco epiousios, che nella recita della Chiesa viene reso con quotidiano), si riducono a due:

-         il pane di cui ogni giorno l’uomo ha bisogno per vivere

-         il pane del Regno.

Questa successione è motivata dal fatto che la metafora evangelica procede sempre dal basso all’alto: non è il pane celeste che include quello di ogni giorno, ma è questo che può diventare figura di quello celeste.

 

Questa aiuta a comprendere bene anche il dettato di san Francesco.

 

La lettura di san Francesco

 

 

Pane del Cielo, Corpo di Cristo:

FF: 113, 141-144, 176, 193, 207, 212, 217-219, 241, 243, 247 + 2879.

 

 

-         «Il nostro pane quotidiano: il tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: in memoria e comprensione e venerazione dell’amore che egli ebbe per noi e di tutto quello che per noi disse, fece e patì».

-         Francesco chiede anzitutto il pane di ogni giorno col lavoro delle proprie mani (o ricorrendo alla mensa della provvidenza – l’elemosina – quando necessario)

-         Ma poi, chiede il vero Pane necessario per vita eterna: il Cristo nell’eucaristia

-         Nell’eucaristia, infatti, egli incontra il Christus totus che orienta, alimenta, dà senso alla sua conversione e lo sostiene nel suo quotidiano «riparare la Chiesa»

-         Il Pane di vita che invoca per l’oggi significa per lui anticipo della pienezza del Regno.