PRIMA DI QUARESIMA  - B -   :   LO SPIRITO SOSPINGE GESU’ NEL DESERTO 

 

     Fratelli, è per me motivo di grande gioia iniziare con voi oggi questo tempo nuovo della QUARESIMA che – esperti liturgisti – hanno definito la PRIMAVERA DELLO SPIRITO. Nostra guida sarà sempre il Vangelo di Marco che, proprio perché – in ordine di tempo - è il primo dei quattro evangelisti, che ci fa conoscere come la prima stagione cristiana aveva accolto il Vangelo di Gesù e. soprattutto, come ha accolto Gesù, Figlio di Dio e Maestro di vita. Marco ci ha fatto conoscere Gesù già adulto: Quattro righe per raccontare il Battesimo di Gesù al Giordano; tre righe per una prima presentazione della Trinità; tre righe per dirci che lo Spirito Santo “sospinse” Gesù nel deserto, dove fu tentato da satana; due righe per farci ascoltare le prime e più importanti parole di Gesù: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”.

     Marco, in una sola riga, ci ha fatto conoscere gli inizi della vita pubblica di Gesù; leggiamo: “Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana”. Fratelli, io penso che “quaranta giorni nel deserto” sia già un primo messaggio che l’evangelista Marco ha inteso passare alla sua  comunità. La sola parola “deserto” sta a indicare essenzialità – silenzio – fame e sete – ma soprattutto, nella Bibbia, luogo privilegiato dove incontrare Dio. Ecco fratelli, lo Spirito Santo invita anche noi a entrare nel deserto con Gesù, per apprendere dal Maestro il primo passo da compiere per divenire discepoli del Signore; cioè come vincere Satana; come rispondere alle provocazioni che vengono da Satana e dai fin troppi gregari di Satana, sparsi in tutto il mondo.

     Per riuscire in questa ricerca di deserto, non c’è bisogno che prendiamo l’aereo per volare in uno dei tanti deserti, sparsi nel mondo; noi dobbiamo trovare qui il nostro “deserto”; qui, nella nostra Ferrara, dove ci sono tanti piccoli deserti: alludo alle nostre chiese che, salvo il passaggio di qualche turista che, con sguardo distratto, cerca qualcosa da fotografare ed esce, raramente troviamo chi si ferma per entrare in colloquio con Dio. Gesù, nei lunghi giorni di deserto, ha accettato la prova della fame e della sete; ma, quello che più stupisce, accettò anche la prova umiliante della tentazione, non solo per essere in tutto solidale con l’uomo che era venuto a salvare, ma anche per insegnare a noi come, e cosa, rispondere alle tante provocazioni del tentatore. I trent’anni trascorsi da Gesù nella Santa Famiglia di Nazaret erano stati più che sufficienti per approfondire la conoscenza della Bibbia e il linguaggio di Dio; per cui la risposta alle sollecitazioni di Satana era una sola: “STA SCRITTO!”, cui seguiva la citazione che metteva a tacere il tentatore.

     La nostra esperienza ci ricorda che ogni tentazione obbliga a fare una scelta tra il bene e il male; Gesù dirà: “o con me o contro di me!” e ancora: “Non potete servire due padroni”; come – è ovvio - non è possibile percorrere simultaneamente due strade diverse! Nella tentazione, non ci si chiede solo di scegliere il nostro bene; Gesù incalza ricordandoci che “il tempo è compiuto; convertitevi e credete nel Vangelo”. “CREDERE NEL VANGELO” significa affidare a Dio ciò che abbiamo di più prezioso: il nostro cuore e la nostra stessa vita; ma anche la sofferenza e le prove della vita. Infine Gesù ci invita a operare una “revisione di vita”, per capire dove abbiamo sbagliato, per chiedere a Dio il dono della CONVERSIONE. Fratelli, a partire dalla Liturgia delle ceneri, ascolteremo spesso la definizione che la Chiesa dà a questo tempo; lo chiama “TEMPO FAVOREVOLE”, quasi a sollecitarci ad approfittare di questi giorni speciali per fare ritorno al Padre che rimane sempre nell’attesa del ritorno, per fare festa. Forse pensavamo di riuscirci per Natale… Ma nulla è cambiato! Ecco allora; questo è ancora “TEMPO FAVOREVOLE”. Non deludiamo l’attesa di Dio, nostro Padre.  Amen.