1.a  DI  QUARESIMA  -  C  :  “EVANGELIZZARE”  LA   TENTAZIONE !

 

     Il Mercoledì delle Ceneri ci ha introdotti in un lungo percorso che ci accompagnerà fino alla Pasqua: è il tempo di Quaresima; un tempo da vivere con molto impegno spirituale e con gesti concreti di conversione, di mortificazione e di penitenza; anche se dobbiamo constatare che, ai nostri giorni, la Quaresima è molto “liturgica”, ma poco “penitenziale”. Il carnevale, che un tempo chiudeva rigorosamente con il mercoledì delle Ceneri, oggi continua, non solo nelle nostre piazze, come espressione culturale e folcloristica, ma anche nei nostri ritmi familiari e sociali. Tutto continua come sempre, salvo – per noi cristiani praticanti – a sentirci  spiritualmente coinvolti dalle belle liturgie quaresimali e, in particolare, dalla Parola di Dio che – proprio in questo tempo – ci viene offerta con sapiente ricchezza, per ricondurci al Signore.

      Oggi, prima tappa di questo cammino, l’evangelista Luca ci fa sapere che Gesù, pieno di Spirito Santo, se ne va dal Giordano per inoltrarsi nel deserto, per essere tentato dal diavolo; lì vi resta per quaranta giorni: giorni di silenzio, di preghiera e di digiuno, per prepararsi alla sua missione. Può suscitare meraviglia sapere che Cristo, nel deserto, abbia sperimentato la sofferenza della fame e, più ancora, che abbia accettato la prova umiliante della tentazione. Gesù ha affrontato anche queste prove per confermare la sua reale umanità, ma anche per esprimere la sua solidarietà all’uomo   in tutto! – eccetto il peccato.

     Nelle risposte al diavolo, una cosa è chiara: Gesù vuole insegnare a noi come reagire a ogni genere di tentazione. Il diavolo si avvicina a Gesù e, con fare astuto, gli offre condizioni di vita più facili e vantaggiose; cita addirittura dei passi della Scrittura per convincere Gesù a mitigare le prove che stava vivendo. Gesù era entrato nel deserto per sperimentare nella propria pelle le prove spirituali e fisiche che, prima o poi, ogni uomo e donna sperimenta; e ci insegna come affrontarle e superarle. Questo “Vangelo delle tentazioni” è posto all’inizio della Quaresima per darci l’opportunità di soffermarci, per ripensare a come stiamo vivendo e per rivedere il nostro rapporto con Dio; un tempo dunque per specchiarci e purificarci nella Parola di Dio. La Quaresima, più che segnalarci elenchi di penitenze, è tempo definito “favorevole”  per realizzare la nostra salvezza.

     Anche noi siamo invitati a fare l’esperienza del deserto, come ha fatto Gesù. Si tratta di mettere a tacere le nostre vanità; si tratta di saper creare e difendere tempi di silenzio, da dedicare alla Parola di Dio; si tratta anche di moderare l’uso di cibi e bevande, non tanto per recuperare un’invidiabile forma fisica, ma come solidarietà con tanti che ogni giorno non hanno nulla da mangiare. A qualche cristiano, la tentazione di Gesù potrebbe sembrare addirittura scandalosa, pensando che il Figlio di Dio non doveva essere messo alla prova da Satana, l’angelo ribelle, cacciato dal paradiso. Fratelli, dobbiamo prendere atto che le tentazioni affrontate da Gesù, sono anche le perenni tentazioni della Chiesa, e anche nostre. C’è la tentazione di cercare la buona riuscita contando sui nostri mezzi, sulle nostre strategie; c’è la tentazione di cercare consensi e applausi, anziché puntare tutto sulla fiducia in Dio.

     A tutti i tentativi di Satana, Gesù dà una sola risposta: “STA SCRITTO”! E’ la Scrittura che ci offre la Parola che illumina, che sostiene e traccia un cammino sicuro. Quando questa fiducia venisse meno, ecco la depressione  e l’ansia, che ci portano a correre ai ripari, cioè alle nostre risorse: soldi, strategie, programmi pastorali, infarciti di tante parole e tanti sogni. Fratelli “Quaresima” non è sinonimo di severe penitenze e privazioni, di pasti a pane e acqua; Quaresima è soprattutto conversione, termine che significa “rivolgere il proprio sguardo al Signore”, che sempre ci cerca per offrirci amore, perdono, misericordia e vita. E’ sempre Lui che cerca per primo, quasi pregandoci – come ricorda San Paolo – di “lasciarci riconciliare con Lui”. Fratelli, il fatto che Gesù sia stato tentato, è per noi una buona notizia perché – grazie alla tentazione di Gesù – ogni tentazione diviene per noi un luogo di scelte e di vita; la tentazione è anche occasione per prendere coscienza dei propri limiti; luogo dove ciascuno di noi può sperimentare la vittoria del Vangelo. Chiudo con le belle parole suggerite oggi dal Salmista: “Egli mi invocherà e io lo esaudirò; gli darò salvezza e gloria. Lo sazierò con una lunga vita”.  Amen.