PRIMA DI QUARESIMA  -  A  :  DIGIUNO – PREGHIERA – CARITA’

 

     Con l’aiuto di Dio, eccoci insieme a iniziare una nuova Quaresima; un tempo che il B. Paolo VI ha definito “la primavera dello spirito cristiano”. In questa prima domenica troviamo già indicato l’orientamento da seguire; è chiaro il punto di partenza ed è chiara la méta: si parte da Adamo per arrivare a Cristo; ci muoviamo dall’Eden, dove l’uomo perde la comunione con Dio e con il creato, per giungere al Cristo risorto. Il brano del Vangelo di Matteo ci presenta un Gesù sicuro sulle scelte da fare e fermo nella fedeltà al Padre. Nel deserto, Gesù ha voluto fare anche Lui l’esperienza dolorosa della tentazione; ma vi si era preparato con il digiuno e la preghiera. Questa di Gesù è una preziosa indicazione che ci accompagnerà nella nostra preparazione alla Pasqua; sono i presupposti che rafforzano e rendono invulnerabili alle provocazioni del male.

     Avvicinandosi la buona stagione, sono molti che vanno a frequentare palestre e centri-benessere nell’intento di portare il proprio corpo al peso desiderato, e fanno bene! La Quaresima, primavera dello spirito, suggerisce invece il digiuno; non per la linea, ma per imparare a vivere con sobrietà, ma anche per versare qualche risparmio nel salvadanaio dei poveri, quella cassettina che troviamo in molti negozi e farmacie. Ma c’è anche un altro digiuno che ritengo ancor più utile: il digiuno delle parole e delle cose: meno televisione e internet, meno reality e meno spese inutili, per dedicare più tempo alla preghiera e alla Parola di Dio e per partecipare a qualche progetto di solidarietà. Gesù ha accettato le tentazioni per dare prova di fedeltà al Padre; ma certamente anche per insegnare a noi come uscirne indenni e vittoriosi.

     Il maligno propone a Gesù di essere un Messia diverso, forte e potente; la sua proposta è accattivante, ma Gesù non ci casca, perché è forte il legame d’amore con il Padre. “Sta scritto!” – ribatte Gesù ad ogni proposta del maligno. Ecco, fratelli, un buon lavoro per questa Quaresima: sono quaranta giorni da dedicare alla revisione, per trovare il senso di ciò che stiamo facendo e per esaminarci se anche noi ci siamo lasciati ingannare, come è accaduto ai progenitori. Fratelli miei, rimanere fedeli alle proprie promesse e alla propria coscienza, resistendo alla tentazione, non è certamente facile. La vita ci fa incontrare continuamente ostacoli e prove; e, quando veniamo meno ai nostri impegni, rimaniamo disorientati. In questo cammino di autenticità quaresimale, ci vengono proposte soprattutto tre parole programmatiche: il digiuno, la preghiera, la carità.

     Il DIGIUNO, scelto per una esperienza condivisa con chi non mangia perché non ha nulla da mangiare; o con chi quotidianamente deve recarsi alla mensa dei poveri per sopravvivere. Quindi, digiuno per versare l’equivalente nel salvadanaio dei poveri. PREGHIERA: sarebbe utile nella giornata trovare uno spazio di silenzio – di deserto – con cellulare spento – per consentire alla Parola di Dio di scendere nel cuore. CARITA’: Ammonisce Papa Francesco che non è vera Quaresima se non si mette una mano in tasca, non a cercare uno spicciolo, ma per un gesto di magnanimità, collaborando, per esempio, a progetti di solidarietà. Carità non è dare quello che avanza, o un vestito disuso; è impegnarsi nel volontariato; è dare parte del nostro tempo per opere di sostegno alle famiglie con disagio. Il digiuno quaresimale non vuole esere una dieta per la linea; deve essere come quello di Gesù: per assaporare il Pane della Parola di Dio: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

     Anche noi siamo chiamati a scegliere tra ciò che dà morte e la Parola che fa vivere. Per scegliere bene, invochiamo l’aiuto della preghiera: “O Dio, che conosci la fragilità della natura umana, ferita dal peccato, concedi la forza della tua parola, per vincere le seduzioni del maligno e giungere alla Pasqua nella gioia dello Spirito,  Amen.