PRIMA DI QUARESUMA  -  C  :CRISTO SOLIDALE CON L’UOMO ANCHE NELLA TENTAZIONE

 

     E’ iniziata da qualche giorno la S. Quaresima: un tempo lungo e prezioso, offerto dalla Liturgia per esserci di aiuto nella preparazione alla S. Pasqua. L’evangelista Luca, nella pagina ascoltata, ci dice che “Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano, ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo”.  GRANDE GESU’! Grande perché, da adulto, ha voluto percorrere per noi, tutte le tappe della vita dell’uomo; e non solo: per solidarietà, ha voluto fare esperienza di tutte le situazioni di vita, che possono intralciare il percorso di ogni uomo; ma proprio tutte! La gioia e la pace di una famiglia “invidiata”; la malattia e la morte di Giuseppe, il padre; il dolore e il pianto per la morte di un amico, e per la sua città; la dolcezza, le delusioni e i tradimenti degli amici; la fame, la sete, le ingiustizie, le violenze e, alla fine, la croce.  E non è ancora tutto! Ha voluto condividere con noi anche l’umiliazione  della tentazione. Ma ve lo immaginate Gesù, faccia a faccia, con Satana?!  Gesù, il Figlio di Dio… contestato da Satana! Che si presenta a Gesù nel tentativo di offrirgli vie diverse e più comode, rispetto a quelle indicate dal Padre? Ecco allora,  perché diciamo che Gesù è in tutto simile a noi, fuorchè nel peccato. Gesù ha accettato la sofferenza della tentazione, non solo per solidarietà con l’uomo tentato, ma soprattutto, io credo, per insegnarci come uscirne indenni. Gesù, tentato, non pronuncia discorsi; è nel deserto, nel silenzio e nella solitudine, per intrattenersi lungamente con il Padre e, nella tentazione, proclama la fedeltà al Padre. Ad ogni offerta del tentatore, Gesù replica facendo unicamente appello alla Parola del Padre: “STA SCRITTO”! Il tentatore vorrebbe piegare Gesù, addirittura citando la Bibbia, là dove ricorda che gli Angeli correrebbero a sorreggerlo nella caduta dal pinnacolo del tempio. Gesù ha accettato la tentazione per insegnare a noi come affrontare le nostre tentazioni, e come rispondere al tentatore; insegna però anche  quali risposte dare a noi stessi. Gesù rifiuta tutte le offerte di Satana, proclamando come unica soluzione l’obbedienza al Padre. Ha cioè ricordato a noi il primo comandamento, quello che ci chiede di amare Dio con tutto il cuore, con tutta la nostra vita.

     Ecco allora che l’inizio della Quaresima è occasione per chiederci se questo è vero anche per noi; e, se non lo è, cosa devo cambiare, perché io possa amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, e con tutta l’anima?  La Parola che abbiamo ascoltato in questi primi giorni di Quaresima è pressante invito a far ritorno al Signore che, nella sua grande misericordia, ci attende con festosa accoglienza. Noi siamo continuamente aggrediti da mille voci che ci parlano di prestigio, di successo, di piacere, di potere… Ma, su tutte queste voci, oggi, si fa più forte un’altra voce che ci rammenta che il Signore è Amore, è Misericordia.

     E’ il richiamo della Liturgia che vuole farci uscire dal nostro torpore, dalla zone nebbiosa delle nostre illusioni, per affrontare la realtà del male e del peccato e avviare il nostro cammino nel ritorno al Padre.  Ma attenti!  Quaresima non è sinonimo di dieta per perdere peso! Quaresima non è sinonimo di tristezza, di cenere e di cilicio! E’ piuttosto tempo di libertà, perché ci vengono offerti gli strumenti per recidere le catene che ci tengono prigionieri degli idoli. E’ proprio la Parola più ripetuta da Gesù:”STA SCRITTO”! che mette forza nella volontà, per farci scegliere la vita, la libertà, la pace, la gioia.  La Liturgia quaresimale ci chiede quaranta giorni di autenticità per capire in quale direzione stiamo andando. Gesù ha iniziato la sua vita pubblica con una sosta prolungata nel deserto; è stata una sosta guidata dallo Spirito Santo, trascorsa nel digiuno e nella preghiera. E’ stata una scelta mirata per indicare a noi come trascorrere queste settimane che ci portano alla Pasqua di Gesù, ma anche alla nostra risurrezione. Possiamo allora lasciarci con qualche domanda: Quali sono gli idoli che occupano i miei pensieri e le mie energie, di cui debbo liberarmene, per poter amare Dio con tutto il cuore? – Non è impresa facile! E allora, come ha fatto Gesù, perché non trovare anche noi, ogni giorno, soste di deserto, da dedicare all’ascolto della Parola di Dio, e alla preghiera? Sapendo che, alla fine, non sono io a vincere, e nemmeno i miei propositi! Sarà invece l’aiuto del Signore perché – come ha scritto S. Paolo – “chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato”  Amen.