PRIMA DI AVVENTO  -  C  :  “VEGLIATE IN OGNI MOMENTO  P R E G A N D O”

 

     Questa prima domenica di Avvento è introdotta da una gioiosa promessa di Dio, che troviamo al cap. 33 di Geremia. Essa afferma: “Ecco, verranno giorni nei quali realizzerò la promessa di bene che ho fatto: farò germogliare per Davide un germoglio giusto…In quei giorni Giuda sarà salvato”. Parafrasando la promessa, sarebbe come dire che, nel deserto arido della nostra umanità, Dio vuol ancora far sbocciare il fiore della speranza e della salvezza: è l’eterno miracolo offerto a una umanità stanca e sofferente.  Il Vangelo di Luca ci ripropone – come domenica scorsa – immagini apocalittiche che precedono e annunciano il ritorno glorioso del Signore, alla conclusione del nostro tempo. Tutto questo per introdurci nel nuovo Anno Liturgico. Ogni Avvento – come ogni inizio – ci riporta indietro nel tempo per farci rivivere l’attesa del Messia annunciato, al fine di farci meglio capire la portata  dell’amore e della fedeltà del Padre all’uomo.

     Questo ingresso nell’Avvento può essere paragonato a un ingresso in un’ampia sala d’attesa che ci fa intravvedere come dovrà essere bella la sala dell’incontro;  soprattutto ci dà spazio e tempo per prepararci al desiderato e – nello stesso tempo – anche temuto, incontro con il Messia. “Avvento” significa “venuta”;  l’Avvento è infatti memoria della venuta del Figlio di Dio nella nostra carne. Ma è anche occasione per ridestare la nostra capacità di riconoscere il Signore Risorto che continua a venire con le sue ripetute visite quotidiane. Oggi viene privilegiata l’ultima venuta, perché ci teniamo desti e pronti, ogni giorno, ad accogliere il Signore Gesù, quando tornerà nello splendore della sua gloria e possiamo anche noi essere invitati con parole già conosciute: “Venite, benedetti, a possedere il premio preparato per voi dal Padre mio”.

     L’Avvento che inizia oggi non è – e non può essere – uguale a quelli già vissuti in passato! Ogni Avvento è diverso, perché ci è chiesto di viverlo con le ansie e le gioie, le speranze e gli scoraggiamenti di un tempo particolare, il nostro appunto! Così come anche ogni Natale è diverso da tutti i precedenti, poiché diverso è lo stato d’animo con cui viene preparato e vissuto. Quest’anno, sia l’Avvento, che il Natale, sono percorsi da vivaci discussioni, proteste, paure, sia per problemi di salute, sia per il lavoro che manca, sia per un futuro troppo incerto: temi che, per sé, non riguardano la venuta , o la presenza, del Regno di Dio; ma sono così preponderanti che creano tanta confusione e soprattutto fanno perdere la fiducia in Dio, nostro Padre.

     Fratelli, questo nuovo inizio dell’anno liturgico non è un regalo della fortuna; è un dono di Dio; è tempo di Grazia; è tempo di piccole o grandi occasioni, offerte a noi da Dio che attende che scopriamo, nella trama della vita, di essere amati e abitati da Dio. Perché ciò avvenga, oggi ci viene chiesto che tutta la nostra vita si trasformi in “AVVENTO”. Sarà la Liturgia dell’Avvento a darci, giorno dopo giorno, precise indicazione di come muoverci per accogliere il Signore che viene. “Vegliate in ogni momento PREGANDO” – ci dice Gesù; perché è nella preghiera che l’uomo incontra Dio; è nella sua Parola che l’uomo entra in dialogo con il suo Dio che, in ogni situazione della vita, suggerisce le scelte giuste.

     Allora – come faccio spesso – vorrei chiudere questa riflessione con qualche domanda, per sollecitare  risposte personali a Dio. Dovrei prima di tutto chiarire a me stesso come e dove sta scorrendo la mia vita, in questo momento? – verso dove sto andando, e dove voglio arrivare? – Dovrei anche chiedermi se sono rimasto fedele alla preghiera quotidiana e alla Messa? - Come ho reagito, da credente, alla pandemia? – Se ho prestato ascolto alle voci che chiedevano un aiutino? -  Anche quest’anno il Natale, a cui mi sto preparando, mi ricorda che Gesù è già presente in mezzo a noi; lo è soprattutto nel Sacramento del Perdono e nell’Eucaristia. Gesù continua a venire! Lui c’è sempre! Ma il più delle volte manca l’uomo. Manca, perché pensa che il denaro dia più sicurezza e più benessere di quanto possa Dio. Dice oggi il Signore: “State attenti a voi stessi, che i cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita… Vegliate in ogni momento PREGANDO”!  Questo è  vivere l’Avvento da credenti.  Buon Avvento, fratelli.