P E N T E C O S T E  -  C  :   LO SPIRITO SANTO SCENDE SULLA CHIESA NASCENTE

 

     Siamo a Pentecoste, la festa della discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo; è anche la festa che conclude il tempo liturgico della Pasqua. Mentre il Vangelo di Giovanni ci parla della promessa dello Spirito Santo, fatta da Gesù, con descrizione della ricchezza di doni che esso porterà ai credenti e alla Chiesa; Luca invece, nella prima lettura, ci porta nel Cenacolo per vivere in diretta la prima, solenne, discesa dello Spirito Santo, con i segni che ci rivelano la forza, la bellezza e l’amore che gli sono propri: il fuoco, la luce, l’irruenza, la carica di vita e di coraggio, la capacità di farsi ascoltare nelle tante lingue parlate dai pellegrini, presenti in quei giorni a Gerusalemme. Gli Apostoli, nonostante le tante apparizioni del Risorto, vivevano ancora tutti insieme, nel Cenacolo, a porte chiuse, nel timore di possibili aggressioni da parte dei Giudei. Ci voleva proprio la irruzione dello Spirito del Signore, con la forza di un terremoto, per svegliare e scuotere tutti, anche i più pavidi.

     Tra un po’ reciteremo il Credo e ripeteremo così la nostra professione di fede: “Credo lo Spirito Santo che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti”. E’ una bella dichiarazione che ripetiamo ogni domenica, a memoria, forse senza comprendere tutta la ricchezza che essa racchiude. OGGI – PENTECOSTE vorremmo anche noi essere svegliati dal fragore della prima Pentecoste, “da un vento che si abbatte impetuoso e riempie tutta la casa dove stavano gli Undici”. Dobbiamo invece constatare che le nostre case sono attraversate da altri fuochi e altri terremoti: discordie, invettive, violenze verbali, e talvolta fisiche, o dal continuo vociare di TV o cellulare. No, fratelli, dobbiamo tornare a darci dei tempi di silenzio, per ascoltare la voce dello Spirito che ci parla con parole di amore e di pace.

     Lo Spirito Santo che Gesù ha annunciato è l’amore che intercorre tra Gesù e il Padre. Ebbene questo stesso amore viene dato anche a noi perché possiamo anche noi penetrare sempre più il grande mistero della Trinità SS. Lo Spirito Santo è dunque la presenza nuova di Dio nella nostra vita. Gesù si era premurato di annunciare lo Spirito Santo per preparare i suoi al prossimo distacco, nell’intento di non fare nemmeno sospettare un abbandono. Infatti ha presentato lo Spirito Santo come il “Consolatore”, cioè Colui che – dopo l’ascensione di Gesù -  sta al posto di Gesù. Gesù lo definisce anche: nostro Avvocato, nostro Difensore, Colui che ci spiegherà le verità non ancora capite. Sta a noi ora percepire questa Presenza per poter cogliere la sua voce; sarà una voce che ci giunge filtrata dalla nostra coscienza, e che ci raggiunge in ogni momento della nostra vita, per suggerirci di perdonare,  gesti di carità, di abbandonare scelte sbagliate, o poco cristiane.

     Di certo, l’attributo di CONSOLATORE è quello che più piace, perché abbiamo tutti bisogno di bontà e di misericordia. Nel Battesimo siamo diventati abitazione di Dio; Gesù ci ha rivelato che Dio è un buon Papà, che ci ama, ci cerca, ci perdona, chiede di essere accolto per abitare nella famiglia; soffre con chi soffre, gioisce con chi è nella gioia; anche muore con noi e poi ci offre di partecipare alla sua risurrezione. “La Chiesa – ha detto San Paolo VI – non è un museo di ricordi e di nostalgie; è una comunità viva; la Chiesa è sempre giovane, perché le sue energie si rinnovano continuamente”. Gesù non ha dunque lasciato la sua Chiesa: “Dall’inizio alla fine dei tempi – ha scritto Giovanni Paolo II – quando Dio invia suo Figlio, invia sempre il suo Spirito: la loro missione è congiunta e inseparabile”.

     La comunità dei redenti condivide con Gesù la stessa vita, lo stesso Spirito; questo la abilita a continuare l’azione di Gesù. Oggi siamo noi i fiduciari cui è affidato il nostro futuro. Solo se saremo attenti alla voce e alle spinte  dello Spirito, onoreremo il mandato di predicare il Vangelo a ogni creatura ; non necessariamente in Africa o in Cina, ma a quanti  incontro nella vita, nel lavoro, o nello stesso condominio. “Manda sempre, Signore il tuo Santo Spirito a rinnovare la terra”.  Amen.