PENTECOSTE  -  C  :  LO SPIRITO SANTO E’ LA PRESENZA DI DIO NELLA CHIESA

 

     Sono passati cinquanta giorni dalla Pasqua: un tempo prezioso per gli apostoli e i discepoli del Signore; le tante apparizioni del Risorto hanno così confermato la realtà della Risurrezione e hanno aperto la strada all’annuncio al mondo della buona Notizia che Gesù ha affidato ai suoi: la SALVEZZA per chi crede. Oggi, PENTECOSTE, è il giorno tanto atteso dagli apostoli: il Padre e il Figlio inviano alla Chiesa lo Spirito Santo! Ma purtroppo sono sempre tanti i cristiani che continuano ancora a chiedersi come definire lo Spirito. Diciamo anzitutto che lo Spirito Santo è una Persona, una nuova Presenza di Dio in mezzo a noi.  Gesù l’aveva annunciato come “Consolatore” – “Avvocato difensore” – Colui che ci ricorderà ogni cosa, utile alla nostra salvezza – Colui che ci spinge al largo, per le strade del mondo.

     Gesù, nella sua prima apparizione nel Cenacolo, aveva alitato sugli apostoli, dicendo: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi”; dunque lo Spirito Santo è potenza di Dio che si fa Parola di Dio! A Pentecoste, lo Spirito Santo irrompe nel Cenacolo come una folata di vento, come una vampata di fuoco. E’ un turbine che scuote, che sveglia e spinge fuori. E gli Undici finalmente escono dal Cenacolo per comunicare la buona Notizia: che Cristo è risorto per la salvezza di tutti. Non a caso, nei primi secoli del cristianesimo, i monaci erano chiamati “figli del vento”, cioè discepoli della Pentecoste. Lo Spirito Santo, come il vento, è inafferrabile ; non lo si può controllare, né ingabbiare; ed è sempre travolgente.

     Allora, al di là delle definizioni, diciamo più semplicemente, che lo Spirito Santo è la nuova Presenza di Dio tra noi: E’ la Terza Persona della SS.ma Trinità; è Colui che spinge impercettibilmente il motore della storia di ogni uomo che cerca la propria realizzazione e la salvezza. E’ straordinaria la definizione che ne dà san Luca: Vento impetuoso – Tuono – Fuoco – Parola. San Paolo, che ne ha sperimentato la forza e la vitalità, si spinge oltre, per affermare che lo Spirito Santo conduce a vita nuova, una vita “da uomini, raggiunti dalla salvezza”! Non più schiavi del peccato; ma liberi! Dunque, lo Spirito Santo è il grande dono, prima promesso, e poi inviato da Cristo, per rendere sicuro il nostro cammino; è Colui che consola quando sono stanco, o sconfitto; è Colui che mi consiglia e mi mette coraggio per fare le scelte giuste della vita; è la linfa invisibile che percorre e alimenta tutta la nostra vita.

     La Pentecoste, ritorna ogni anno per ricordare e far rivivere la prima manifestazione  dello Spirito Santo nella Chiesa nascente. Dopo la prima Pentecoste, la Chiesa continuerà a essere investita, ogni giorno, da quel “vento impetuoso”, da quel “fuoco” che va a posarsi sul capo di ogni battezzato, per dare vita nuova, coraggio e parole che arrivino al cuore. Quanto preziose le parole del santo Papa, Paolo VI, per definire la Chiesa, vivificata dallo Spirito Santo: “La Chiesa – diceva – non è un museo di ricordi; è una comunità viva; la Chiesa è sempre giovane, perché le sue energie si rinnovano continuamente. La chiesa – diceva ancora – non è un cimitero, non è un museo; è invece un giardino, dove ogni pianta ha sempre nuove primavere”.

     Fratelli, noi, oggi, celebriamo la nascita di questa Chiesa, che è anche nostra Madre; e noi – anche se lontani nel tempo – ci rendiamo conto che vi apparteniamo, perché ci è stata data come Madre accogliente e provvida. E noi, ci siamo mai resi conto che le meraviglie operate dallo Spirito Santo, si ripetono anche oggi nella Chiesa? Dobbiamo amare la Chiesa: è la nostra famiglia, anche se piena di difetti e di scandali. E se anche noi vogliamo che la Chiesa rimanga giovane. Impegniamoci in un serio rinnovamento della nostra vita, per onorare la presenza in noi dello Spirito Santo. S. Francesco insegna che non rinnoveremo la Chiesa, rinnovando gli altri; ma rinnovando noi stessi.

     Facciamo nostra la preghiera che la Liturgia ci ha proposto all’inizio: “O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo.  Amen.  Alleluia.