PENTECOSTE  -  A  :  UNA  FESTA  MAI  CONCLUSA

 

     Anche oggi, festa della Pentecoste, ripeteremo nel Credo: “Credo nello Spirito Santo che è SIGNORE E DA’ LA VITA”. Ogni volta che ripeto queste parole, mi balzano alla memoria le parole dell’Angelo a Maria: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”. E’ lo stesso Spirito che troviamo nel racconto della creazione, dove si dice che Dio creò il cielo e la terra, mentre lo Spirito di Dio alleggiava sulle acque.

     E’ lo stesso Spirito che oggi troviamo esuberante di vita nel Cenacolo: è la vita stessa di Dio, è la forza di Dio, è la fantasia creatrice di Dio, presente in tutte le sue creature. Gesù ce lo ha presentato con varie definizioni: “Paraclito – che significa Consolatore – Avvocato – Difensore – Inviato dal Padre”. Nella Bibbia, lo Spirito è descritto come “soffio – fiamma – unzione – colomba”; e oggi, negli Atti di Luca, come “fragore – vento impetuoso – fuoco”. Anche Gesù è dovuto dunque ricorrere al nostro vocabolario per spiegarci lo Spirito Santo; tanti nomi per indicare le opere dello Spirito! Ma ogni discepolo ha la libertà di privilegiare la definizione che più gli aggrada; e ha anche la libertà di non sceglierne alcuna, perché lo Spirito si è a lui rivelato in forma del tutto singolare e personale. Pare comunque di capire che anche Gesù abbia privilegiato una particolare presentazione del suo Spirito con parole di conforto per i suoi che stava per lasciare; dice Gesù: “E io pregherò il Padre ed egli vi darà un ALTRO CONSOLATORE perché rimanga con voi per sempre”. Precisa Gesù che il Padre manderà un’altra persona che dovrà restare con loro per sempre, con la missione di guidare – suggerire – consolare e agire. Una promessa portata a compimento da Gesù nella prima apparizione da Risorto, nel Cenacolo e – in forma più solenne – nel giorno di Pentecoste.

     Dalla Pentecoste in poi, il luogo dello Spirito Santo è la Chiesa e ogni battezzato, fino alla fine del mondo. Le assicurazioni di Gesù agli Apostoli sono tornate provvidenziali nel giorno della sua Ascensione. Proviamo solo a immaginare il turbamento provato dagli Apostoli all’annuncio della missione di andare in tutto il mondo a proclamare il Vangelo a ogni creatura! Quante perplessità per un’impresa ritenuta impossibile, dopo aver sperimentato i propri limiti, dopo un tempo tragico, percorso da tradimenti, rinnegamenti, di fughe; erano tutti soprafatti da smarrimento e paura, anche se con loro c’era Maria, la Madre a cui Gesù li aveva affidati.

     Ma ecco il grande Giorno della luce e del fuoco: la PENTECOSTE. Ecco il Giorno dello SPIRITO SANTO: era il compimento di tante promesse. Quel giorno furono invasi  dallo Spirito di Gesù; con questa nuova Presenza, gli Apostoli divennero subito coraggiosi e si sentirono pronti per partire ad annunciare il Vangelo a tutte le creature, come aveva chiesto il divino Maestro; pronti anche a dare la propria vita per testimoniare la fedeltà a Gesù. Davvero straordinario questo Giorno del Signore!  Ma, per molti cristiani, la Pentecoste è solo un giorno del passato, un giorno da ricordare nella preparazione alla Cresima. Invece non è così. Quel Giorno di grandi sconvolgimenti è stato solo l’inizio; quella Pentecoste non si è mai conclusa; è sempre in svolgimento. La promessa di Gesù agli Apostoli resta valida e operante in ogni tempo della lunga storia della Chiesa. Ancora oggi Gesù ripete: “Io mando te”; e dice ancora a ogni sacerdote: “Ricevi lo Spirito Santo. A chi rimetti i peccati, saranno rimessi”; e ancora: “fate questo in memoria di me”.

     Fratelli, il verbo più indicato per esprimere l’azione dello Spirito Santo è “INVESTIRE”: è un verbo che indica impeto, energia e un prevalere di un’altra vita nella tua vita. Il profeta Geremia esprime questo “investire” con una espressione molto audace: “Mi hai sedotto, Signore; mi hai fatto forza  e hai prevalso… Nel mio cuore c’era come un fuoco ardente; io cercavo di contenerlo, ma non potevo”(Ger 20, 7-9). Ma perché allora continuare a definire lo Spirito Santo “il grande sconosciuto”, quando invece ci è stato rivelato come “Persona”, la “Terza Persona della SS,ma Trinità”, e come “lo Sposo” della Vergine Maria!

     Fratelli, con il dono dello Spirito, non siamo più soli, ma accompagnati e rimessi continuamente a nuovo dallo Spirito Creatore. E allora, amici, prendiamo nuovamente il largo e lasciamoci guidare dallo Spirito che soffia sulle nostre vele. Lo Spirito ci doni di continuare il nostro viaggio, sempre confortati dai doni a noi elargiti dallo Spirito del Risorto.  Amen.  Alleluia.