P A S Q U A   -  A   :   NON CERCATELO TRA I MORTI!  E’  R I S O R T O !

 

     Quella mattina del primo giorno dopo il Sabato, Maria di Magdala si era incamminata di buon mattino, per tornare al sepolcro del Signore; mentre andava, si portava ancora nel cuore gli ultimi tragici avvenimenti: il Maestro tradito da Giuda – l’amato Gesù condannato e inchiodato alla croce – Gesù, il Figlio di Dio, sfigurato dalla flagellazione e dallo spasimo di una lunga agonia: una ferita sempre aperta nel suo cuore. Ritornare al sepolcro era un bisogno del cuore. Ma, giunta al sepolcro, ecco la sorpresa: la pietra che ostruiva la grotta della sepoltura, era ribaltata e Gesù non era più lì. Inizia così la lunga corsa di Pasqua: prima da Pietro per annunciare il furto sacrilego; poi per far ritorno al sepolcro per partecipare alle ricerche e per capire cosa potesse essere successo.

     Ma ecco la sorpresa: un Angelo annuncia: “So che cercate Gesù, il Crocifisso. Non è qui. E’ risorto!” E’ l’annuncio che percorre tutta la Liturgia della Pasqua e che si fa gioia e canto, oggi soprattutto, e poi ogni Domenica. CRISTO E’ RISORTO! Amici; E’  RISORTOOO!  IL SIGNORE E’ VIVOOO! Non cerchiamolo più tra i morti! Il richiamo dell’Angelo è anche per noi; ascoltiamolo ancora: “Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?” E’ un richiamo rivolto soprattutto a quei cristiani che ancora sono oppressi da tanti dubbi; incapaci di credere che, se Cristo è risorto, Egli è presente per ciascuno di noi, qui, ora; incapaci di credere che la risurrezione di Cristo ha sconfitto il nemico più temuto dall’uomo: la morte.

     Le donne andavano al sepolcro per lavare e ungere un corpo morto; e invece incontrano Lui, Gesù, vivo, che viene loro incontro e le invita a portare a tutti la bella notizia. Un invito che viene consegnato, ogni Domenica anche alla comunità cristiana, per ricordare ad ogni uomo il grande evento che ha cambiato la storia. Eppure, dopo millenni, sono ancora tanti che rifiutano la risurrezione, nonostante l’affermazione categorica di S. Paolo: “Se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede”.Sono molti i credenti che non pongono in discussione la Risurrezione; e tuttavia vivono come se nulla fosse accaduto. Lo dimostrano le troppe assenze alla Messa nel Giorno del Signore, Il giorno che ci rinnova settimanalmente la Pasqua del Signore. Questa assenza testimonia la povertà della nostra fede ed è motivo di scandalo per chi ci vive accanto.

     “Fare Pasqua” non vuol dire soltanto “confessarsi e comunicarsi”; Pasqua è vita che trionfa sulla morte, su tutte le morti! Ogni anno, quando si avvicina Pasqua, mi torna alla mente uno Spiritual che canta la Pasqua. E’ formato da una sola esclamazione: “MIO DIO, QUALE MATTINO!” Un motivo musicale che si snoda e si sviluppa con toni e modulazioni sempre diverse, a volte struggenti, a volte con slanci appassionati, per esprimere la gioia incontenibile di quel mattino. Si tratta del mattino più importante che troviamo nella Bibbia; il più importante mattino di tutta la storia dell’umanità.

     L’annuncio della Risurrezione di Cristo erompe come uno squillo di tromba che, di buon mattino, sveglia tutti per farci ascoltare la bella, e tanto attesa, notizia: che Cristo è risorto, è vivo per sempre. E’ un mattino, questo, che getta una luce radiosa sul nostro cammino, che consente di camminare sicuri nelle strade della vita; perché, con la Pasqua, anche il nostro cammino è già immerso nella risurrezione di Cristo.  Amici, Cristo è risorto per tutti, anche per te, fratello, che non lo cerchi mai; Dio ti ama e ti attende per fare festa anche con te.

     La Buona Pasqua che ci auguriamo non sia un gesto formale, ma diventi per tutti noi l’augurio di una vera “Buona Risurrezione” con Cristo.  Buona Pasqua a tutti.  Alleluia.