P A S Q U A

 

     BUONA PASQUA !  E’ l’augurio che ci siamo già scambiati tante volte con amici e conoscenti. Sono stati espressi con strette di mano, con il sorriso e la gioia negli occhi, I più sono stati arricchiti con un dono: una colomba,un uovo con sorpresa, un profumo. Ma che significa augurare Buona Pasqua? Vogliamo chiarirci almeno noi, che siamo venuti in chiesa per celebrare la Pasqua? Ce lo chiediamo perché gli spot televisivi ci augurano delle Pasque strane: c’è la pasqua televisiva che offre in prevalenza cioccolato; c’è quella un po’ diversa che offre un breve soggiorno alle Maldive; c’è la pasqua tradizionale che suggerisce come preparare il pranzo di Pasqua; poi, grazie a Dio, c’è anche la Pasqua cristiana, quella che stiamo celebrando ora, nella gioia, per la inattesa e bella notizia giunta fino a noi: CRISTO E’ RISORTO! CRISTO E’ VIVO!

     Noi siamo ormai molto lontani nel tempo, da quando questa straordinaria notizia ha iniziato a diffondersi. Tutto è iniziato quel mattino, dopo il sabato della sepoltura di Gesù. Maria di Magdala era partita di buon mattino, per raggiungere il sepolcro, rimuovere la pietra e lavare e riordinare il corpo morto di Gesù. Vi giunge trafelata, ma ecco l’amara sorpresa: la pietra è ribaltata, il sepolcro è vuoto, non c’è più il corpo del Signore! Con il cuore in gola, ritorna in fretta dagli apostoli per avvertirli che qualcuno aveva portato via il Signore. Pietro e Giovanni corrono veloci al sepolcro per rendersi conto dell’accaduto. Ma anche a loro non resta che constatare quanto era stato riferito dalla Maddalena. Meraviglia e sgomento. Mentre tutti vivono l’angoscia per il furto sacrilego, è Giovanni a raccogliere per primo il messaggio dei “segni”; egli entrò nel sepolcro e “vide e credette”. Che cosa vide per credere? Gesù era stato avvolto in un lenzuolo; ebbene quel lenzuolo era ancora avvolto su se stesso; era afflosciato su se stesso; Gesù era come evaporato. Per Giovanni, il sepolcro vuoto e il lenzuolo “vuoto” sono stati un segno forte e inequivocabile, che gli hanno fatto ricordare le Scritture e i tanti annunci che Gesù aveva dato ogni volta che parlava della sua passione e morte: la RISURREZIONE!

     Il sepolcro vuoto, da solo, non è prova della risurrezione, è solo un segno. Sarà Gesù stesso a dare prova inconfutabile della sua risurrezione apparendo, prima alla Maddalena, poi ai discepoli di Emmaus, poi agli apostoli nel Cenacolo, poi all’incredulo Tommaso, poi a cinquecento discepoli insieme; Gesù chiederà di essere toccato; chiederà di mangiare qualcosa insieme, per cancellare ogni dubbio sulla sua identità.

     A Maria Maddalena non era nemmeno balenato per la testa che Gesù potesse essere risorto; il suo orizzonte era ancora racchiuso nei confini della morte; era stata la prima impressione anche di Pietro e Giovanni. Solo Giovanni uscì dalla rete della morte e intravide, per primo, la risurrezione alla luce della fede; si era accesa per lui la luce della fede; era passato dal “vedere” al “credere”. Gesù stesso si fa catechista della sua risurrezione mentre cammina con i due discepoli verso Emmaus: ripercorre tutto il racconto della passione, morte e risurrezione, attraverso le Scritture.

     Amici, proprio specchiandoci nei primi testimoni della Pasqua, diciamo che non è facile credere. Evidente è la crocifissione, evidente è il sepolcro vuoto; ma evidente è anche l’annuncio dell’Angelo che avverte: “Non è qui. Non cercate tra i morti il Vivente. E’ risorto!” Ai primi discepoli Gesù è apparso molte volte, tutte documentate, tutte circostanziate. Ma noi, dove trovarlo? Gesù è risorto per tutti e ci ha insegnato dove trovarlo: nella fede, “secondo le Scritture”, nel Vangelo; lo incontriamo nell’Eucaristia; lo incontriamo nella comunità dei fratelli, nei poveri, nei carcerati. E’ il Gesù sempre con noi! “Ecco – disse ai discepoli – io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.  Ecco, fratelli, la Pasqua cristiana, la nostra Pasqua. Facciamo festa. Cristo è risorto, ha vinto la morte, tutte le morti, anche la nostra! “Se Cristo è risorto – ci assicura S. Paolo – anche voi siete risorti con Lui”.  Amen.  Alleluia.