PASQUA !  “NON CERCATE GESU’ TRA I MORTI: E’ VIVO !”

 

     “Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro”. Inizia così la pagina del Vangelo ascoltato che annuncia la risurrezione di Gesù.  Maria di Magdala, con altre donne che avevano seguito Gesù fino al Calvario, e poi alla sepoltura, avevano preparato, nella notte, gli aromi per ungere il corpo venerato del loro amato Gesù. Insieme erano partite, di buon mattino, per questo gesto d’amore e di devozione. Andavano svelte, con cuore triste e anche ormai rassegnato all’ineluttabile: tutto era ormai irreparabilmente finito! Ma non era così: la vicenda di Gesù non era affatto conclusa. Ancora una volta Dio ha deciso di sorprendere gli uomini. Quella che sembrava una sconfitta, un bruciante insuccesso, ora apparirà come una vittoria, una sconfitta inferta ai nostri più temuti nemici: il male e la morte; una vittoria resa possibile dall’amore.

     Davanti al sepolcro aperto e vuoto, le donne non sanno cosa fare e cosa pensare; la soluzione più ovvia era pensare che qualcuno, nella notte, aveva trafugato il corpo di Gesù. Ma – come era avvenuto a Betlemme, nell’annuncio della nascita – così anche ora, intervengono gli Angeli con un lietissimo e sorprendente annuncio: “Non cercate tra i morti colui che è vivo: è risuscitato!” La novità è troppo grande per essere taciuta. E così le donne diventano le prime messaggere della risurrezione. Ma chi poteva credere a una notizia così sconvolgente? Tutti gli evangelisti hanno registrato il disorientamento delle donne e l’incredulità e lo stupore di Pietro e degli Apostoli, e soprattutto le reazioni di Tommaso e poi dei due discepoli di Emmaus. In effetti, i primi ad essere colti di sorpresa sono proprio loro, i discepoli. Ma ben presto tutto cambierà: non sarà più il sepolcro vuoto, né l’annuncio degli Angeli a convincere; sarà Gesù stesso che apparirà più volte, si intratterrà con loro e con loro consumerà anche il pasto. S. Paolo, richiesto di dare ragione della predicazione del Risorto, risponderà: “Io l’ho visto! Io l’ho incontrato”.

     Ma perché tanta difficoltà a credere, anche tra chi si dichiara credente? Gesù stesso, da risorto, indica dove cercare e trovare conferme: Nelle sacre Scritture, dove tutto parla di Lui. Gesù si dà a vedere e si fa toccare da Tommaso; ma proclama una speciale “beatitudine” per chi crederà senza vedere e senza toccare. Rimprovera invece i due discepoli di Emmaus. “Stolti e lenti di cuore a credere  in tutto ciò che hanno detto i Profeti”. Ma, amici, Pietro, Tommaso, i due di Emmaus, non sono gli unici ritardatari all’appuntamento con il Risorto. Molti altri, lungo i secoli, si sono trovati fuori orario, rispetto all’annuncio gioioso della risurrezione. Molti hanno cercato; ma hanno cercato tra i morti! E hanno trovato, non Lui, ma una tomba vuota; Dio non poteva rimanere prigioniero in una tomba! L’Angelo aveva avvertito: “Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? Non è qui: è risorto!”   Quanti, ancora oggi, pensano che il sepolcro sia il segno del fallimento! La corsa mattutina delle donne al sepolcro vuole esprimere la ricerca del credente che si muove  in cerca di vita, di amore e anche di conferme per una fede traballante. Sono in tanti che cercano, ma spesso in luoghi e direzioni sbagliate. E’ prima di tutto qui, nella Messa pasquale, dove ci viene ripetuto l’annuncio della risurrezione; è qui che riascoltiamo, ogni otto giorni, nella Pasqua settimanale, il lieto annuncio con il canto dell’Alleluia.

     Anche oggi, nel buio che ci avvolge, nella paura, nelle violenze che quotidianamente fanno notizia, molti cercano rifugio e soluzioni provvisorie nel lavoro, nel denaro, nella droga, nel sesso, nello sballo… Ma finchè i nostri occhi non tornano ad alzarsi per riscoprire la presenza del Risorto, non potremo sperimentare la pace e la gioia della Pasqua, né potremo unirci al coro dei fratelli che cantano l’Alleluia, o al canto della  Sequenza che abbiamo pregato prima del Vangelo: “Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa. Cristo, mia speranza, è risorto, Si, ne siamo certi – ci ripetono i testimoni – Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi”.  Amen.  Alleluia.