NATIVITA  DI  GIOVANNI  BATTISTA

 

     La Liturgia della domenica cede il posto oggi alla solenne ricorrenza della NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA. La esaltazione che Gesù fa del suo Precursore merita questa scelta. Nel corso dell’Anno Liturgico vengono inserite solo tre nascite: quella di Gesù, il 25 Dicembre; la Natività della Madonna, l’otto Settembre; e la nascita di Giovanni Battista, oggi, 24 Giugno; sono tre nascite di altissimo valore, perché strettamente legate alla nostra salvezza. Giovanni fa da capolinea nella storia della salvezza, in quanto chiude l’Antico Testamento e apre al Nuovo. Il Prefazio che ascolteremo ci invita a lodare il Padre per il dono del Precursore, con queste parole: “Noi ti lodiamo per le meraviglie operate in S. Giovanni Battista che, fra tutti i nati di donna, hai eletto e consacrato a preparare la via a Cristo Signore… Egli indicò al mondo l’Agnello del nostro riscatto. Egli battezzò nelle acque del Giordano lo stesso tuo Figlio e rese a lui la testimonianza suprema con l’effusione del sangue”.

    Possiamo così affermare che il Battista fu grande nella sua nascita, ma ancor più grande nella sua vita, e grandissimo nella sua morte. La sua missione era stata definita da Dio nella scelta del nome: Giovanni, che significa”Dio ha fatto grazia”. E’ questo il senso della missione di Giovanni: nella sua breve esistenza terrena – poco più di trent’anni – Giovanni ha indicato presente nel mondo il Messia, l’atteso da secoli. “Dio ha fatto grazia” è il nome suggerito dal Cielo ai genitori per indicare la missione a lui affidata, di preparare al dono della salvezza. Conosciamo l’elogio di Gesù quando disse di lui che non era “una canna sbattuta dal vento”, né “un uomo avvolto in morbide vesti”.

     Giovanni è un esempio fulgido per ogni battezzato, in quanto sentì e visse profondamente la risposta personale a Dio. Santificato già nel seno materno, Giovanni prepara il popolo a incontrare il Messia, che indicherà come “Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”. L’evangelista Giovanni, che era discepolo del Battista, sentendo questo annuncio, lasciò il primo Maestro per seguire Gesù. Il Battista ne gioisce, perché vede realizzata la missione che gli era stata affidata; si è dimostrato pronto e felice di rinunciare ai suoi successi, per favorire la nuova famiglia che si andava raccogliendo attorno a Gesù. Diceva Giovanni: “Io non sono ciò che pensate che io sia. Ecco viene dopo di me uno al quale io non sono degno di scioglere i sandali”; e ancora: “Egli deve crescere e io invece diminuire”.

     Noi oggi facciamo nostri l’elogio e l’ammirazione espressi da Gesù, e ripetuti dall’apostolo Paolo; è una ammirazione che chiede a noi una pari testimonianza. Noi tutti per vocazione abbiamo il compito di essere “icone” di Cristo; ognuno, realizzando un particolare aspetto che lo Spirito Santo suggerisce. Giovanni si è sempre lasciato condurre dalla Parola di Dio: Ha lasciato la propria famiglia per vivere nel deserto; ha predicato controcorrente; ha indicato al mondo l’Agnello di Dio; poi è scomparso nel buio di una prigione, vittima della fedeltà alla verità. E noi?! Anche noi, per il Battesimo e la Cresima, abbiamo ricevuto il mandato di essere annunciatori di Cristo, e di dare le giuste indicazioni ai nostri fratelli che sono in ricerca; anche noi dovremmo renderci disponibili ad aprire strade che portano a incontrare Cristo; anche oggi servono testimoni forti, come il Battista, capaci di scuotere pigrizia e indifferenza.

     Il Battista invita anche noi a essere “Voce di uno che grida: preparate la via del Signore”, che viene per offrire salvezza; anche noi, a indicare la presenza  di Gesù sulle strade di questo nostro povero mondo. Mi piace terminare con il Cantico di Zaccaria che modula nel canto la gioia per la nascita del figlio Giovanni: “E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore  a preparargli le strade per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza, nella remissione dei suoi peccati”.  Amen.