I M M A C O L A T A  -  FESTA  DELLA  BELLEZZA !

 

     Nella solennità dell’Immacolata, la Liturgia e la pietà popolare hanno fatto un’unica scelta: di esprimere la lode a Dio e l’incanto per la “Tutta bella e santa”, con il canto. “TOTA PULCRA ES MARIA”: Tutta bella sei Maria, in te non c’è ombra di peccato. E il popolo di Dio ha espresso nel canto una sua traduzione del “Tota pulcra”: Bella tu sei qual sole, bianca più della luna e le stelle più belle non son belle al par di te!  E il canto prosegue accostando la bellezza di Maria alle espressioni più belle e intense della natura: Dell’aurora tu sorgi più bella, coi tuoi ragi fai lieta la terra, e tra gli astri che il cielo rinserra, non v’è stella più bella di te! E ancora: Delle perle tu passi l’incanto, la bellezza tu vinci dei fiori, tu dell’iride eclissi i bagliori, il tuo viso rapisce il Signore!  Amici, lo sappiamo tutti: la bellezza incanta e l’innamorato canta! Canta perché le parole non bastano ad esprimere il fascino della bellezza. E allora mi sento di condividere un nostro modo di esprimere gratitudine e meraviglia: MARIA, TU SEI LA PIU’ BELLA INVENZIONE DI DIO ! Solo Dio ha potuto pensarti e realizzarti nella pienezza di grazia e di bellezza, perché tu eri già predestinata ad essere la Sposa dello Spirito Santo e Madre di Dio. In te, Maria, noi celebriamo la vittoria di Dio su tutte le forze del male.

     Dio Padre ha inviato un Angelo per manifestare a Maria il suo progetto d’amore. Dio, per la nascita del Figlio, non ha scelto una reggia; ha invece plasmato un cuore capace di racchiudere in sé tutta la luce, tutta la bellezza, tutta la grazia che una creatura può contenere; in una parola, l’ha voluta “piena di grazia!”. E noi, piccole creature, guardando a Lei, avvertiamo una cocente nostalgia di cielo; ma anche ci sentiamo orgogliosi, perché  tu, Maria, sei  un fiore sbocciato su questa nostra terra, sei carne della nostra carne. Siamo orgogliosi di saperti scelta da Dio come sua madre, e siamo infinitamente grati a Dio per averti eletta anche madre nostra e nostra avvocata; e ti ha associata nell’opera di salvezza affidando a te – donna – di calpestare la prepotenza del maligno, per dare a noi, tuoi figli, la certezza della tua protezione e la sicura speranza nella salvezza eterna,

     Il Vangelo della Annunciazione ci ricorda quali sono le parole che hanno resa grande Maria agli occhi di Dio e modello ad ogni credente: il suo “si” incondizionato a Dio e la dichiarazione della sua obbedienza al progetto di Dio, dichiarandosi “serva del Signore”. Quel “ECCOMI”, senza rimpianti, educa il nostro cuore a rispondere e ad accogliere la venuta di Gesù nel Natale ormai vicino, e ogniqualvolta il Signore bussa alla porta del nostro cuore. Ecco, carissimi, ogni anno è così: gli stessi palpiti, le stesse emozioni, lo stesso incanto! Oggi la Liturgia ci ha fatto nuovamente incontrare questa umile, povera e sconosciuta fanciulla, nella sua casetta, a Nazaret, villaggio totalmente sconosciuto della Galilea. Mi tornano alla mente le parole di scredito pronunciate da Natanaele: “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?”  E invece proprio là Dio aveva posato il suo occhio; là Dio Padre aveva trovato il clima giusto per far germogliare quel virgulto, più volte annunciato dai profeti, il Messia, il nostro Salvatore; era un clima fatto di solitudine, di silenzio e di preghiera.

     Maria è stata questo buon terreno che ha consentito la nascita del Figlio di Dio, accanto al cuore verginale di una Donna. Nel Magnificat, Maria ne prende atto e lei stessa dà voce alla lode a Dio: “L’anima mia magnifica il Signore…perché ha guardato l’umiltà della sua serva …e per questo tutte le generazioni mi chiameranno beata”.  L’Immacolata è la sorgente pura e limpida da cui continua a scaturire l’acqua della salvezza; preservata dal peccato e da ogni contagio del peccato, è per tutti noi la realizzazione perfetta del disegno di Dio. Un autentico innamorato dell’Immacolata, S. Massimiliano Kolbe, si trovò ad esclamare: “Immacolata, ma tu chi sei veramente!”  E la Vergine stessa, dopo ripetute sollecitazioni, rivelò a Bernardetta: “IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE”!

     La Chiesa riconosce la vera grandezza di Maria nell’ ECCOMI  detto all’Angelo. Quanto sarebbe bello, oggi, che anche tutti noi potessimo ripetere a Dio la nostra totale disponibilità facendo nostro l’eccomi di Maria, nostra madre. Lo faremo comunque, al termine della Messa, quando ci recheremo all’altare dell’Immacolata per il nostro omaggio floreale e per rinnovare la nostra consacrazione e ripetere anche noi a Dio il nostro ECCOMI !  Amen.