E  P  I  F  A  N  I  A

 

     Ieri sera sono stati collocati nei nostri presepi i TRE PERSONAGGI che mancavano; sono finalmente giunti anche i Re Magi!; sono gli ultimi, perché partiti da molto lontano, per incontrare e conoscere il Re dei Giudei. Non viene precisato il luogo di partenza; è detto vagamente dall’Oriente; è invece espresso il motivo di un viaggio così insolito, e anche un po’ strano: conoscere il neonato re dei Giudei. Prima di giungere alla mèta del loro pellegrinaggio, i Magi fecero tappa a Gerusalemme per avere informazioni sull’evento. Si recarono dalle Autorità per farsi indicare il luogo della nascita del Bambino che cercavano;  ma, stranamente, nessuno a Gerusalemme ha saputo dare risposte convincenti. Eppure Gerusalemme era la capitale, la Città santa, custode del Tempio, cuore della Rivelazione e del Popolo che Dio si era scelto come “suo”. Come mai nessuno era preparato a questo appuntamento, annunciato e da tutti grandemente atteso?

     I Magi erano partiti da lontano, venivano da popolazioni sconosciute: il loro camminare verso Betlemme è così divenuto simbolo di ogni lontananza che l’uomo si trova a superare quando vuole dare risposte ai “perché” della sua vita. I Magi hanno colto dei segni che venivano da un cielo stellato; vi hanno intravisto anche una direzione; si sono fidati di una stella in movimento e sono partiti. E’ proprio dell’uomo “cercare”la verità su Dio, sulla propria vita, su tanti perché  cui la scienza non sa dare risposte. E, non sono “cercatori” solo gli uomini di pensiero, gli uomini di scienza; sono in ricerca anche uomini e donne della porta accanto, colleghi d’ufficio, persone che incontriamo per strada, o dalla parrucchiera. Ciascuno di noi, che oggi si è unito ai Magi per cercare e adorare il celeste Bambino, sa di essere arrivato alla verità con percorsi a volte difficili e dopo aver superato tanti ostacoli. E siamo qui. Forse noi stessi siamo stati la flebile stella che ha dato la direzione giusta ai compagni di viaggio.

     A creare sconcerto nel racconto di Matteo sono invece Erode e gli esperti di Sacre Scritture; interpellati dai Magi, e informati di un avvenimento così singolare, molto atteso in Israele, essi non si sono mossi. Unica loro preoccupazione era custodire il potere e i vantaggi politici che consentivano una vita comoda e rilassata. Dio era nato a pochi passi da questi signori della politica; e, unica reazione, è stata una vampata di gelosia nel timore della nascita di un re intruso.

     Si capisce allora che l’Epifania non è una favoletta edificante per bambini. Matteo ha inteso richiamare l’attenzione della sua comunità, composta soprattutto da cristiani provenienti dall’ebraismo, che il Messia atteso è venuto non solo per il popolo d’Israele, ma per la salvezza di tutti. Dio è nato in una grotta di fortuna a indicare che tutti vi possono giungere senza passaporto. I Magi erano “non credenti” in ricerca! Sono perciò immagine di quanti  sono in ricerca della “Luce vera”; sono immagine di quanti attendono qualche utile traccia che – come avviene nel gioco della “caccia al tesoro” – porti a scoprire la presenza di Dio nel mondo. I Magi hanno perseverato nella ricerca; la loro costanza e il loro coraggio sono stati premiati e la stella li ha portati al Bambino Re. Ed essi – scrive Matteo  entrati nella casa, videro il Bambino con Maria, sua madre, si prostrarono e lo adorarono”.

     Dobbiamo imparare molto dai Magi. Anche tutti noi siamo in continua ricerca; ma spesso ci troviamo a percorrere strade sbagliate, o ci moviamo sotto cieli senza stelle. Oggi siamo venuti a cercare Lui, il nostro Signore. I Magi erano partiti per incontrare e conoscere il Bambino Re e per adorarlo. Sono partiti pagani e hanno fatto ritorno “per un’altra strada”, convertiti, con tanta gioia nel cuore. Doni il Signore anche a noi di chiudere questo tempo di Natale con la gioia di averlo trovato e di averlo adorato.  Amen.