DOMENICA  21.ma  -  C   :   PORTA   “STRETTA”  ?

 

     Se ricordate, abbiamo aperto il mese di Agosto con la celebrazione del Perdono di Assisi. Nella festa del Perdono, avevo definito la chiesetta di Santa Maria degli Angeli “Porta Santa”, sempre aperta verso il Paradiso. Oggi non mi sento imbarazzato per avere ascoltato da Gesù un invito, in tono un po’ diverso; dice Gesù: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti – io vi dico – cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”-  E’ la risposta che Gesù dà a quel tale che gli chiedeva se sono pochi o tanti quelli che si salvano. Probabilmente tanti di noi avrebbero desiderato ascoltare dalla viva voce di Gesù qual è la percentuale dei salvati. Ma evidentemente a Gesù non interessano le statistiche; e interessano poco anche a noi.

     La cosa che più interessa a Gesù è che ognuno di noi prenda sul serio la sua offerta di salvezza, e che ognuno di noi si affretti a fare le scelte giuste, perché il tempo si è fatto breve, e quindi non c’è tempo da perdere. E’ una scelta seria, esigente, da non prendere alla leggera; ne va della vita , di qua e di là. Quando anche potessimo conoscere il numero dei salvati, noi non verremmo esonerati dal metterci in discussione. La Porta Santa che S. Francesco ha aperto con l’Indulgenza del Perdono è GESU’. E’ assolutamente importante che ognuno sappia che solo Gesù è la porta che ci accoglie nella famiglia di Dio; e solo Gesù è la porta che ci accoglie nella festa del Regno. La porta è stretta – ci avverte Gesù – per ricordarci che non ci si passa in corteo; è stretta perché, da lì, ci si passa uno ad uno; da qui non si passa per raccomandazioni, né per assegni staccati, né per essere stati attivi in parrocchia, o nell’Azione Cattolica. Si passa solo se ci si fa discepoli del Signore; solo se si accetta il Vangelo come norma di vita.

     Gesù non ci dà le percentuali dei salvati; ci invita invece a fidarci di Lui e ad abbandonarci alla sua misericordia. Ritengo importante questo richiamo di Gesù per noi, oggi; soprattutto in questo nostro tempo, dove tutti ci fanno trovare porte scorrevoli, comode e sempre aperte; e quante offerte esposte nelle vetrine dei negozi, soprattutto nei giorni dei saldi! Tutti ci offrono agevolazioni e sconti; in una parola, tutti offrono “porte larghe” perché possiamo realizzare una felicità bella e pronta, senza troppi sacrifici e con poco impegno. Gesù invece ci propone la sua “porta stretta”, sinonimo di impegno, sacrificio, attenzione agli altri, distacco dai beni della terra. Ci sono tanti cristiani che vivono in modo disordinato, e che tuttavia dimostrano tranquillità spirituale, solo perché sono fedeli alla Messa festiva e fanno qualche elemosina. Ma, alla fine, potrebbe risuonare terribile quella voce che annuncia: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia”.

     Fratelli, nessuno di noi possiede un passe-partout che, in qualsiasi momento, ci apra la porta della salvezza. “Molti – dice Gesù – cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”:  significa che la porta stretta, a un certo punto, verrà pure chiusa? E’ un richiamo forte per sollecitare la nostra attenzione ad accogliere le tante chiamate del Signore e a non continuare a rimandare il ritorno alla casa paterna, cioè a una buona confessione, che mi ridoni l’amicizia con Dio e la pace della coscienza. Rinviare è un modo comodo per non affrontare mai i problemi, per consentire che le situazioni di peccato incancreniscano. Il tempo che il Signore ci dona ancora è quello utile che ci consente di varcare la porta della salvezza. Mette certamente angoscia il timore di poter ascoltare la condanna: “NON VI CONOSCO!”

     Come fare allora per essere riconosciuti? Teniamo presente che Dio è amore. Mi riconoscerà come suo discepolo se avrò acquisito i suoi lineamenti, cioè se avrò amato il mio prossimo. La familiarità con Dio non si compra! Ognuno verrà riconosciuto nella misura in cui la sua esistenza avrà rispecchiato il suo amore, la sua misericordia. A chiusura, lasciamoci con una salutare domanda: Cosa devo fare – o cosa dovrei cambiare nella mia vita – per non venire escluso dalla salvezza? Proviamo, oggi, a darci una risposta.  Amen.