21.ma  DOMENICA  -  B   :  TU SOLO IL SANTO – TU SOLO IL SIGNORE…

 

     Siamo giunti al termine del cap. 6 di Giovanni che ha tenuto in tensione la nostra attenzione per un mese intero. Nella pagina di oggi, che conclude la catechesi  sul Pane della vita, Giovanni ci ha riferito la brutta sbandata di molti discepoli; avevano cercato di trattenere Gesù, nella speranza di vedere ripetuto il miracolo della moltiplicazione. Gesù invece rifiuta il ruolo del panettiere, e cerca di far comprendere che il vero pane – quello disceso dal cielo per la vita del mondo – è lui, GESU’. Lui – Gesù – che, nella istituzione dell’Eucaristia, avrebbe dato in cibo il suo corpo e il suo sangue. “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”: è la reazione che sconvolge molti, che decidono di abbandonare Gesù.

     Ma Gesù, di fronte alle contestazioni, non ritratta e non ricorre a compromessi nell’intento di trattenere i contestatori. Annota Giovanni: “Da quel momento, molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui”. Dobbiamo prendere atto che nel Vangelo di oggi, l’incredulità non è più solo dei Giudei, ma coinvolge anche i discepoli del Signore; anch’essi mormorano. La ragione della loro incredulità è da loro stessi motivata così: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”  E – badate bene – il discorso difficile non si riferisce soprattutto alla presenza del Cristo nel pane e nel vino; quello che risulta più difficile da accettare è che il figlio del falegname possa dichiararsi “Figlio di Dio”! Giovanni ci dice che “molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui”. “Tirarsi indietro” è esattamente il contrario della sequela. E’ per questo che Gesù prende coraggio, si ferma e – rivolto ai Dodici – chiede anche a loro di scegliere: “Volete andarvene anche voi?”

     Ecco la risposta che Pietro dà a nome di tutti: “Signore, da chi andremo?Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Pietro, a nome dei Dodici, ha inteso sottolineare che, per loro, non esiste nessun altro maestro all’infuori di Gesù e che solo Gesù ha parole che annunciano la vita eterna. “Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”: Sono parole che esprimono adesione totale alla persona di Gesù. Gesù aveva constatato che il primitivo entusiasmo della folla era venuto meno; si era incrinata la fiducia in lui. In una simile situazione, paragonabile a una disfatta, la risposta di Pietro vuole esprimere invece la vittoria della fede. Pietro, non solo rinnova la totale fiducia in Gesù, ma ha voluto anche motivare la sua fede: “Perché tu sei il Santo di Dio”! Pietro, ancora una volta, ci rivela lo stile del discepolo. Anche noi, nella recita del Gloria, abbiamo espresso così la nostra fede: “Tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre”.

     Ma la domanda che Gesù ha rivolto ai Dodici la sentiamo ora rivolta anche a ciascuno di noi: “Volete andarvene anche voi?” Amici, l’amore di Dio ci lascia liberi; liberi di abbandonare o di fermarci. Nella sua risposta, Pietro non si preoccupa del “dove” andare, ma del “con chi” andare. Cristo chiede anche a noi di scegliere con chi vogliamo andare. Ecco, oggi, è Pietro a suggerirci, con parole accorate, le parole che esprimono scelte definitive: “Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”! Si, la scelta di restare è maturata dopo aver fatto più volte esperienza della nostra povertà. L’uomo ha bisogno vitale di Dio. Il Salmista prega così: “Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia”. E ci lasciamo con l’invito che abbiamo ascoltato nel Salmo Responsoriale: “Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino” .  Amen.