DOMENICA  31.ma  -  C   :   L’ O G G I  DELLA SALVEZZA

 

     Gesù si trova oggi a Gerico, la città della bellezza e dalla ricchezza, una delle più antiche città del mondo. Ancora oggi rimane un’oasi fiorente in pieno deserto, lambita dal mar Morto. Al tempo di Gesù, Gerico, per la sua collocazione geografica, era un importante risorsa doganale. L’evangelista Luca ci fa incontrare qui Zaccheo, capo dei pubblicani, uomo molto ricco; era infatti responsabile della riscossione delle tasse. Gerico era città di confine e quindi di grande traffico commerciale; qui Zaccheo, con i suoi dipendenti, sapeva come sfruttare le occasioni che gli consentivano di fare soldi a palate; un usuraio – diremmo noi - un furbo, senza scrupoli. Per questi motivi, Zaccheo era da tutti temuto e odiato. Era piccolo di statura – annota Luca; ma forse – più che piccolo – Zaccheo si sentiva sempre più solo e isolato. La ricchezza, si sa, isola da tutti e crea ansia; impossibile creare amicizie sincere e durature.

     Ebbene Zaccheo, nel suo affanno e nel suo dorato isolamento, sente dire che sta per giungere a Gerico Gesù: ne aveva sentito parlare tanto bene e gli era sorto un grande desiderio – non tanto di poterlo incontrare: il suo rango non glielo permetteva! – ma almeno di vederlo. Per questo, fa una scelta rischiosa che avrebbe potuto anche guastare la sua reputazione; corre avanti e si inerpica sui rami più bassi di un sicomoro, in quei giorni molto folto e riccamente fiorito; da lì attende il passaggio di Gesù, certo di non essere notato dalla gente. Ed è proprio nel trambusto di tanta gente che grida e spintona per almeno toccare Gesù, che Luca ci fa rivivere uno degli incontri più emozionanti del Vangelo. Gesù è ormai accanto a quella pianta, si ferma, alza lo sguardo e incrocia gli occhi di Zaccheo.

     A Zaccheo bastava vedere Gesù; ma Gesù aveva preparato per lui una lieta sorpresa: lo chiama per nome, gli chiede di scendere subito e si autoinvita a pranzo, a casa sua. “Zaccheo, scendi subito – gli dice Gesù – perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Sono queste le uniche, bellissime parole di Gesù. Nessuna richiesta di conversione e nemmeno un cenno sul pericoloso lavoro che l’aveva fatto ricco. Mi piace allora condividere con voi qualche considerazione, a commento: Gesù, il Figlio di Dio, si è fatto uomo per incontrarci e offrirci salvezza; e, per incontrarci, ci raggiunge là, dove siamo, anche nei nostri nascondigli! Egli entra nelle nostre case, senza la pretesa di trovare tutto in ordine. Gesù ci raggiunge nelle nostre storie incasinate, nelle nostre fragilità, tra i grovigli delle nostre relazioni da rimettere in ordine.

     Nel Vangelo ascoltato, Gesù si autoinvita – oggi – anche a casa nostra, perché ha una cosa importante da dire anche a noi: “OGGI, la salvezza è entrata in questa casa”. A questo annuncio, Zaccheo aveva subito capito di essere non solo conosciuto, ma anche amato, nonostante la nomea che lo definiva ladro e strozzino. Ma, in ogni storia, l’unica forza vincente è sempre, e solo, l’amore. In questo incontro, non solo Gesù fa sorpresa, ma anche Zaccheo. Egli, durante il pranzo, chiede silenzio e attenzione , e proclama così la sua conversione: “Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto”.

     La conversione di Zaccheo  rimane un messaggio che dovrebbe raggiungere anche ciascuno di noi. E’ interessante notare che Zaccheo non diventerà un discepolo itinerante di Gesù; egli rimane a Gerico a continuare – in modo nuovo – il lavoro che già faceva. L’annuncio di conversione ci fa capire che non sarà più il guadagno al di sopra di tutto, ma la giustizia e la condivisione con chi è povero. Gesù aveva accolto e ripagato il desiderio di Zaccheo; ma Gesù aveva in serbo per lui molto di più: la SALVEZZA.

     Questo incontro a Gerico mi ha toccato molto; vorrei, con voi e per voi, formulare una preghiera:  “O Gesù, suscita in noi il desiderio di vederti e di incontrarti. E tu, Gesù, cercaci sempre, anche quando ci vedi indifferenti. Vieni, Signore, a trovarci a casa; portaci la tua salvezza. Siamo noi i peccatori che sei venuto a cercare. Tu, Signore, conosci il mio nome e il mio recapito; ti prego: dimmi che oggi vuoi fermarti da me, a casa mia. Vieni Signore Gesù a riempire di gioia e di profumo la mia casa. Vieni, Signore, mia salvezza.