DOMENICA TERZA DI AVVENTO  - B -    I N V I T O   ALLA   G I O I A

 

     L’Antifona d’ingresso e le letture ascoltate sono, oggi, un ripetuto invito alla gioia, Questa domenica era infatti detta “Domenica GAUDETE”. L’Antifona d’ingresso dà il “LA” di questa festa, o meglio di questa sinfonia beethoviana della gioia; eccola: “Rallegratevi sempre nel Signore: velo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino”; a cui fa eco San Paolo, nella lettera ai Tessalonicesi, ai quali rinnova così l’invito: “Fratelli, siate sempre lieti”. Da ultimo, ascoltiamo di nuovo Isaia: “Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito con il mantello della giustizia”. E come non ricordare anche la gioia intensa di Maria, vissuta nel saluto di Elisabetta e cantata nel Magnificat: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore”.

     E’ facile per noi capire il perché – oggi - di tanti inviti alla gioia; è perché, alle sorgenti del Giordano, sta l’ultimo dei Profeti, GIOVANNI BATTISTA il quale, a voce spiegata, avverte che il Messia non è più da attendere; è già presente, e quindi urge preparare la strada per una degna accoglienza. A chi gli chiedeva se fosse lui il Messia, egli rispondeva che non era lui; lui era solo una “VOCE” che annunciava la grande notizia, che cioè il Messia non era più da attendere, e che anzi era già presente e andava cercato e accolto: “In mezzo a voi – diceva il Battista – sta uno che voi non conoscete!”. A noi, venuti oggi in chiesa per la Messa, può sembrare strano che ancora ci venga ricordato che Gesù è già in mezzo a noi; lo si sapeva! Ma, se un bambino, tornando dal Catechismo, chiedesse al papà se lui ha mai incontrato Gesù; e dove eventualmente, probabilmente risponderà che non lo ha mai incontrato, perché nessuno gli ha indicato “dove” trovarlo.

     Le parrocchie hanno i catechisti che accolgono i bambini per le prime nozioni sulla paternità di Dio. Ma se manca un buon annuncio in famiglia, sarà difficile creare il clima dell’incontro; se in famiglia non si prega insieme, sarà difficile poi chiedere di iniziare e concludere la giornata con la preghiera. Ci è nota la preghiera del Testimone: “Dio non ha mani; Ha soltanto le nostre mani per fare del bene; Cristo non ha braccia, non ha piedi, non ha voce…; per questo Gesù si è scelto gli Apostoli e tanti discepoli, perché andassero in tutto il mondo ad annunciare la Buona Notizia e a ripetere tutti i suoi gesti d’amore e di misericordia. La preghiera del Testimone termina così: “Noi siamo l’unica Bibbia che l’uomo sa leggere ancora”. “VOCE” preziosa ed efficace quella del Battista! Invece la nostra voce è spesso restia nell’annuncio delle meraviglie che Dio opera ogni giorno per tutti noi, suoi figli; e soprattutto non sappiamo ringraziare; siamo freddi e ingrati nei confronti del nostro Salvatore.

     In chiusura, i sacerdoti del Tempio rivolsero una domanda al Battista; gli chiesero: “TU, CHI SEI?”. Rispose il Battista: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore”. Potesse essere la risposta anche nostra! Invece la nostra risposta potrebbe essere: Io, nella vita, conto perché la fortuna mi ha aiutato molto – Io sono uno che lavora e guadagno bene – Io sono uno in carriera – oppure: io non conto niente, sono povero, sono un emigrato, sono un ex carcerato… L’Avvento attende da noi altre definizioni: Dio ha affidato a ciascuno di noi una missione; è importante conoscerla, per poter dare una risposta a chi mi chiede: “Tu, che sei?”. L’Avvento mi restituisce quel ruolo che Dio ha affidato ai suoi primi discepoli. Il Natale dovrebbe far crescere la “voce” che rinnova l’invito degli Angeli ai pastori: “Andate a Betlemme; troverete un Bambino avvolto in fasce, deposto in una mangiatoia”. Fratelli, non manchi nelle vostre case il presepio, anche se piccolo ed essenziale. Sarà la vostra voce che annuncia a voi e agli ospiti la nascita di Gesù; sarà il luogo privilegiato dove la famiglia rileggerà il racconto della nascita e dove sosterà per la preghiera, in questi giorni. Fratelli, noi potremo ritenerci credenti solo se – come il Battista – ci faremo “VOCE” per annunciare che Gesù è nato,  ma se anche sapremo indicare dove incontrarlo oggi: nella Messa, nel Vangelo, nei poveri e, in questo tempo, nel presepio, allestito in casa.  Amen.