DOMENICA TERZA – C  :  L’OGGI DELLA SALVEZZA

 

     L’evangelista Luca, che ci sarà guida per tutto il corrente anno, dopo il racconto dell’infanzia di Gesù, ci fa riascoltare, oggi, le prime parole ufficiali di Gesù. Gesù è rientrato, per qualche giorno, in famiglia, a Nazaret  e, come era solito, si è recato, di sabato, alla Sinagoga per la preghiera comunitaria. In segno di riguardo, era stato consegnato a lui il rotolo del Profeta Isaia, perché ne leggesse un passo e poi darne la spiegazione. Lesse queste parole: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio… E, mentre gli occhi di tutti stavano fissi sopra di lui, cominciò a dire loro: OGGI SI E’ COMPIUTA QUESTA SCRITTURA CHE VOI AVETE ASCOLTATO”!  Il momento è tra i più solenni di tutta la narrazione di Luca. Gesù non dà spiegazione esegetica del testo ascoltato, ma attira l’attenzione sull’evento annunciato: la sua venuta e il compimento delle promesse e delle profezie. Infatti con la sua venuta ha termine il tempo dell’attesa, perché qui, nella Sinagoga di Nazaret, Gesù dichiara di essere lui il Messia promesso ed atteso; e qui esprime la sua missione: è venuto “a portare ai poveri il lieto annunzio – a proclamare ai prigionieri la liberazione,  ai ciechi la vista – a rimettere in libertà gli oppressi – a proclamare l’anno di grazia del Signore”; e, con tono solenne, conferma che il passo della Scrittura ascoltato, si è compiuto, OGGI! Cioè si è compiuto con lui, Gesù.

     Questo è l’OGGI di Dio che Gesù fa suo. Luca ci riporta altre volte il richiamo dell’oggi di Dio: Nell’annuncio degli Angeli ai pastori: “Oggi è nato per voi il Salvatore”(2,14); e l’oggi detto a Zaccheo: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa”(19,9); e ancora, l’oggi detto al malfattore crocifisso accanto a Gesù: “Oggi sarai con me nel paradiso”(23,43).  Ma ora, l’oggi di Gesù è per noi: è il tempo in cui Dio ci fa visita. Ogni volta che ci poniamo in ascolto della sua Parola, l’amore misericordioso di Dio si riversa su di noi, e diviene dono di salvezza. Ma, a questo punto, mi sorgono delle domande: Ma noi, quando partecipiamo alla Messa, siamo davvero coscienti che stiamo vivendo una preziosa opportunità di salvezza? Siamo convinti che l’OGGI che anche noi abbiamo ascoltato, ci viene ripetuto ogni volta che ci poniamo in ascolto della sua Parola? Insisto su questo, perché i più pensano che la salvezza ci raggiungerà solo quando compariremo davanti al Signore, nostro giudice. Gesù mi ricorda invece che la salvezza la accolgo e diviene realtà per me, oggi!

     L’OGGI è dunque la novità di Gesù: Nella Sinagoga di Nazaret, Gesù conferma che è oggi il tempo della salvezza; oggi è il tempo consegnato alla Chiesa perché, attraverso i Sacramenti e l’annuncio della Parola, possa raggiungere ogni uomo, per consegnare a ognuno la salvezza. Per questo il Figlio di Dio è venuto tra noi, per darci questa buona notizia, a cominciare  da chi ne aveva più bisogno: gli oppressi,  gli sfortunati,  gli emarginati e quanti lo stanno cercando. Con l’oggi di Gesù, Luca ha inteso ricordare alla sua comunità – e a noi – che Gesù è venuto a rivelarci il volto misericordioso del Padre. Dio mi chiama ad accogliere ora la sua salvezza; mi chiede che i miracoli operati a Nazaret, a Cafarnao, a Cana, siano accolti “oggi” nella mia vita, affinchè divenga anch’io segno di salvezza per tanti fratelli che cercano  luce e verità. Anche a me Gesù vuole donare la vista perché impari a leggere la presenza di Dio nella storia; vuole darmi la capacità di udire le Parole sante del Padre e le parole gridate degli uomini, miei fratelli; vuole rinvigorire i miei piedi e le mie mani perché divengano segni dell’amore  ricevuto e donato.

     Ecco perché siamo invitati a non mancare mai alla Messa: per non mancare all’appuntamento settimanale con il Signore Risorto, per non mancare all’annuncio dell’oggi di Dio e nostro! La Parola rivelata non è solo augurio e promessa, è Parola che dà vita e nuovo coraggio per vivere bene. Potessimo, tornando a casa, constatare che si è realizzata la parola di Gesù: “OGGI, QUESTA SCRITTURA SI E’ COMPIUTA”! e lodare il Signore con la preghiera del Salmista: “ Ti siano gradite, Signore, le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio Redentore” (sal 18).