DOMENICA  QUINTA  -  C   :   GESU’ SALE SULLA BARCA DI SIMONE

GIORNATA  PER  LA   V I T A

     Le letture ascoltate  ci offrono l’opportunità di ripensare a come abbiamo vissuto noi i momenti difficili della nostra vita, mettendoci a confronto con i Personaggi incontrati: Isaia – Paolo – Simone; a confronto di chi, come Isaia, sentendosi inviato da Dio per una missione difficile, risponde: “Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono”. Il profeta Isaia esprime a Dio la propria indegnità e la sua incapacità per una missione che riteneva superiore alle sue forze. Dio viene in suo aiuto; e, solo dopo che avrà purificato le sue labbra con il fuoco, il profeta, con tono liberatorio, potrà rispondere: “ECCOMI, MANDA ME!”.

     Situazione analoga troviamo anche nella pagina di Luca. Gesù è in riva al lago; c’è grande folla ad attenderlo e, per parlare a tutti, senza il pericolo di finire in acqua, Gesù chiede a Simone di poter salire sulla sua barca, ormeggiata nei pressi, e da lì intrattenere quanti erano venuti per ascoltarlo. Simone, trovandosi con Gesù sulla barca era, senza dubbio, l’ascoltatore più attento, ma anche più invidiato, per l’onore di stare accanto al Maestro. Diciamo anche che la scelta di parlare dalla barca di Simone non è stata casuale. Simone, quel giorno, era triste, stanco e deluso; con i suoi soci, aveva faticato e sudato tutta la notte per portare a casa e al mercato un po’ di buon pesce. Ma quella notte era stata avara; Simone e soci erano rientrati senza un pesce in barca! “E allora – avrà pensato Simone – meno male che proprio quella barca vuota è stata utile per ospitare Gesù”.

     Gesù aveva notato il cruccio  e la delusione di Simone; e perciò, al termine dell’annuncio, si era dedicato tutto a lui; gli disse: “PRENDI IL LARGO E GETTATE LE VOSTRE RETI PER LA PESCA”. L’ invito, fatto in pieno giorno, è sembrato a Simone un fuori tempo, quasi una distrazione di chi non era pratico di pesca. Ma, dopo l’ascolto prolungato delle parole di Gesù, prevalse la fiducia, e la risposta di Simone non poteva che essere quella ascoltata: “sulla tua parola getterò le reti”. In questa decisione di Simone, di abbandonare le proprie sicurezze, per dare credito all’invito di Gesù, intravedo tutti i fallimenti e le scelte sbagliate della mia vita; e anche le notti insonni,  a pensare come risolvere situazioni difficili; quando ho potuto poi ravvedermi e constatare che – consentendo a Gesù di salire sulla mia barca – anch’io mi sono  sentito forte il richiamo di Gesù: “Prendi il largo e getta le reti in mare”! Gesù ha voluto dire anche a me che, nonostante tutto, crede ancora in me. Mi ha ridato fiducia e convinto che la sua Parola era vincente anche messa a confronto con le mie strategie o i progetti pastorali, sui quali avevo messo tutto il mio impegno.

     Fratelli, forse dobbiamo riconoscere oggi che è utile ripensare ai nostri errori, per dedurre che – tutto sommato – anche questi ci sono stati utili per decidere di riaccogliere Gesù nella nostra barca e mettere Lui al timone della nostra vita. A Simone, Gesù non solo ha riempito la barca di buon pesce; lo ha anche abilitato alla pesca di uomini: “D’ORA IN POI SARAI PESCATORE DI UOMINI” – gli disse. Ecco il Gesù che Luca ci presenta: capace di affascinare e di trasmettere ai discepoli presenti e futuri la sua stessa vitae la sua stessa onnipotenza; d’ora in avanti – dice a Simone – pur restando uomo e peccatore, la tua missione non sarà più la pesca, ma dovrai metterti in strada per raccogliere, in un sol gregge, tutti gli uomini per renderli figli di Dio.

     Il miracolo di oggi non è tanto la barca stracolma di buon pesce; è invece accorgerci che Gesù non delude mai; è il Gesù che va oltre la nostra povertà e i nostri peccati, e a noi consegna la sua Chiesa, dove ciascuno impara a crescere in famiglia; dove a ciascuno vengono offerti i grandi doni: della Parola e del Pane di vita che, ogni giorno, ci consentono di ripetere: “SULLA TUA PAROLA GETTERO’ LE RETI”. Fidiamoci di Dio, fratelli, anche quando non tutto è chiaro. La barca sulla quale viaggiamo potrebbe non darci delle garanzie ; è più che giustificata la paura nel trovarci soli ad attraversare un mare ìnfido. Simone, pur nel dubbio fondato sulla buona riuscita, credette alla parola del divino Maestro; e ne fu premiato. Non solo: Simone, di fronte a tanta grazia, avvertì con vergogna la sua scarsa fiducia e, cadendo in ginocchio, riconobbe di essere peccatore!  E, da peccatore, decise di consegnare per sempre la sua vita a Dio e la sua barca alla Chiesa per poter raccogliere tutti i naufraghi, sparsi in tutti i mari del mondo, che attendono salvezza.  Amen