DOMENICA  IV^  - B -   GESU’ E’ LA PAROLA DEL PADRE

 

     Domenica scorsa abbiamo celebrato la domenica della “PAROLA”: Gesù ha voluto ricordarci che “il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino: Convertitevi e credete nel Vangelo”. Sono state le prime parole dette da Gesù nel Vangelo di Marco; parole forti che rivelano urgenza e che ci danno, in sintesi, la prima preoccupazione di Gesù: annunciare il Vangelo. Oggi l’evangelista Marco ci dà notizie importanti  su Gesù; tutto il suo Vangelo sembra voler dare delle risposte a chi vuole approfondire la conoscenza di Gesù. La domanda sottesa è sempre questa: Ma chi è questo Gesù di cui tutti parlano e che compie tanti miracoli?  Nella pagina ascoltata, Gesù è nella sinagoga di Cafarnao per partecipare alla preghiera del Sabato e ascoltare la Parola di Dio. Gesù non ha frequentato Scuole bibliche, né ha cercato Maestri prestigiosi; e tuttavia  tutti “erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi”. “Comanda perfino agli spiriti impuri e gli obbediscono!”.

     Fratelli, la meraviglia e il plauso dei primi ascoltatori di Gesù dovrebbero suscitare anche in noi gli stessi sentimenti; anche il miscredente dovrebbe porsi la domanda: Ma chi è questo Gesù che può comandare  agli spiriti maligni di tacere e di liberare il “posseduto”.  E cosa dice a noi il grido amaro del Maligno: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio!”. Conosciamo la reazione di Gesù: “Taci! Esci da lui!”. Sono le parole preziose di Gesù che liberano il poveretto, posseduto dallo spirito impuro, e che hanno suscitato tanta gioia tra i presenti.

Purtroppo capita talvolta di riascoltare, anche tra i battezzati, le reazioni scomposte e blasfeme rivolte a Gesù dal demonio sconfitto: Che sei venuto a fare, Gesù? Sei venuto a dirmi che non mi è lecito tradire mia moglie? O a ricordarmi che il denaro accumulato non mi appartiene? O a insinuare che il divorzio non è l’unica soluzione nelle inevitabili difficoltà del perdono? O a rinnovare il richiamo del rispetto della vita, mia e degli altri? Tutte domande che scuotono la coscienza, e che sfociano spesso in una ribellione a Dio con la nota risposta di Satana: Che centra Dio nella mia vita privata, nelle mie scelte? Fratelli, il Vangelo non è contro la libertà dell’uomo; è però una Guida che indica la strada buona per rendere bella la nostra vita e offre buone soluzioni per ogni problema. Il credente non chiederà mai conto a Dio del suo operato; piuttosto esprimerà la sua totale fiducia in Dio affermando: “Io credo in te, Signore!”. “Sei tu, Signore, la mia salvezza!”. “Sei tu, Signore, l’unico mio bene”. Diceva San Francesco: “E’ tanto il bene che m’aspetto, che ogni pena m’è diletto”.

     S. Marco inizia il suo Vangelo indicando il programma della sua missione: “CONVERTITEVI E CREDETE NEL VANGELO”; nella sinagoga è presente il primo gruppetto di discepoli che lo sta ascoltando con grande attenzione. “Erano stupiti del suo insegnamento – scrive Marco -  egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità. E non come gli scribi”. Il primo miracolo, in giorno di sabato, ne è la prova: “TACI! ESCI DA LUI!”- è il comando di Gesù rivolto allo spirito impuro, costretto ad abbandonare la preda. “Che è mai questo?”- è l’interrogativo dei presenti; “Comanda perfino agli spiriti maligni, e questi gli obbediscono!”. Fratelli, vorrei che la meraviglia dei presenti al miracolo divenisse anche la nostra meraviglia; ci eviterebbe di spendere soldi dai cartomanti e dalle fattucchiere o  dai diplomati in esoterismo o di “fai da te” che sanno più del Vangelo!

     Fratelli, la Parola di Dio è la sola vincente; sempre produce ciò per cui è data. Gesù ce lo ricorda con parole che non ammettono obiezioni: “Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto, perché, senza di me, non potete far nulla”.  Amen.